Obiettivo cardioprotezione

Obiettivo cardioprotezione

Ogni anno in Italia vengono colpite da arresto cardiaco improvviso circa 60.000 persone, 164 ogni giorno. Solo nel 58% dei casi chi assiste interviene con le manovre salvavita ed in una percentuale ancora più esigua - il 28% dei casi - con il defibrillatore, portando ad una sopravvivenza di circa l'8%. 

Per ridurre la morte clinica extraospedaliera causata da arresto cardiaco improvviso, si mira quindi a diffondere i progetti di cardioprotezione, con l’obiettivo di condividere la conoscenza delle tecniche di rianimazione cardio-polmonare (RCP) ed installare in maniera capillare DAE sul territorio. Questo perchè l’intervento di persone formate all’utilizzo del defibrillatore ed allo svolgimento di una corretta RCP aumenta sensibilmente le probabilità di sopravvivenza della vittima:

  • una defibrillazione effettuata entro 1 minuto dall’arresto cardiaco può aumentare il tasso di sopravvivenza fino al 90%
  • una defibrillazione effettuata entro 3 minuti dall’arresto cardiaco può aumentare il tasso di sopravvivenza fino al 75%

Un esempio vincente in questo ambito è quello della Danimarca, dove in 10 anni si è riusciti a triplicare la sopravvivenza delle vittime di arresto cardiaco attraverso la formazione a scuola, l'aumento di corsi formativi ed uno specifico addestramento agli operatori del 118 nel guidare il soccorritore con indicazioni precise in attesa dell’arrivo dei soccorsi.

La Legge attualmente vigente in Italia è una tra le più avanzate in Europa e potrebbe portare a risultati analoghi, ma per raggiungere questo obiettivo è necessario sensibilizzare la comunità circa i principali aspetti della rianimazione e l’importanza della presenza di defibrillatori, oltre ad incentivare una formazione più attenta a partire dalle scuole. 

Un altro tassello importantissimo è rappresentato dalla proposta alle Regioni per la realizzazione e l'adozione di un'applicazione mobile integrata con i servizi delle centrali operative del 118 per la rapida geolocalizzazione dei soccorritori e dei defibrillatori più vicini al luogo dove si sia verificata un'emergenza, prendendo ad esempio quanto realizzato in Svizzera, nel Canton Ticino.

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