Ovvero l'arte delle discrezione
… premetto che per l’argomento trattato “nessun essere di razza umana maschile” è stato da me maltrattato durante la stesura di questa piccola guida!
Tutte le città italiane hanno due facce, una sonnacchiosa, chiusa, fredda e ventosamente pigra in inverno e l’altra chiassosa, schiamazzante e vivacemente affollata da giungo in poi, soprattutto quando si aggiunge la chiusura delle scuole. Chi ci vive e lavora, da un po’ di anni deve farci i conti. Lo sa e ... aspetta smarrito. Arriva giugno e … la città non è più la sua. Se in inverno, sotto la pioggia o fra la nebbia gelida, chiunque si imbattesse in un altro suo simile, risulterebbe in grado di ricostruire l’albero genealogico fino a quattro generazioni (e ci includo la cassiera dell’Unes vicino all’ufficio), ecco che da giugno in poi, tutto ciò che esiste di umanamente calpestabile, prati, aiuole e monumenti compresi, sono presi d’assalto da orde di persone di cui non hai mai visto neppure lontanamente il viso.....