Parcellizzare il diritto d'autore
La stragrande maggioranza dei contratti di edizione prevede, di default, la concessione della licenza di tutti i diritti sfruttabili di un’opera. E, altrettanto di default, la maggioranza degli autori li cede senza troppi problemi.
Accade però che, nella maggioranza dei casi, il contratto venga siglato con un piccolo editore, che di solito non ha la forza per sfruttare tutti i diritti di cui si è accaparrato l’esclusiva. Perché allora non confrontarsi prima, apertamente, fra autore e casa editrice e valutare solo quei diritti che quest’ultima è davvero in grado di sfruttare? E ‘ un tentativo che invito gli autori a fare in ogni caso, rompendo quel tabù che considera lo scrittore una parte senza alcuna possibilità di negoziazione contrattuale.
Mettiamo infatti che l’editore opponga un risoluto rifiuto: in questo caso l’autore non avrà perso nulla, di certo l’editore non cambierà idea sulla validità dell’opera solo perché avete proposto una soluzione comntrattuale diversa. Vi dirà semplicemnte: se vuoi pubblicare con me, devi accettare le mie condizioni senza se e senza ma. Quindi la scelta finale starà sempre a voi, non alui. Ma se la trattativa andasse invece a buon fine, come spesso capita, l’autore avrà invece guadagnato qualcosa. Qualcosa che, sia chiaro, non è comunque facile far fruttare, ma che in un mercato in evoluzione com’è quello dell’editoria può trovare collocazione in un prossimo futuro.
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