Poesia in Quarantena, #iorestoacasa

L'altra sera pensavo a questa situazione così surreale che, giorno dopo giorno, sta mettendo alla prova ciascuno di noi in modo diverso. C'è chi lotta in prima linea, chi si impegna a trovare soluzioni per far fronte all'emergenza e c'è chi, come me, deve solo restare in casa e aspettare. Certo, il lavoro aiuta, per chi ha la possibilità di svolgere la propria attività da remoto. E poi? Ecco che la noia e la preoccupazione cercano di prendere il sopravvento. Ci sono gli hobby, certo. Leggiamo, guardiamo una serie su Netflix, scrolliamo notizie e foto sulle varie app e magari - e questo è il mio caso - scriviamo. Scrivere per me ha una funzione ben precisa, mi rilassa, riesce ad esorcizzare la negatività. Per questo, senza pensarci troppo, ho scritto alcuni versi, che qui vi lascio, sperando possano strapparvi un sorriso e, perchè no, infondervi un po' di speranza.

Sguardi impauriti, sorrisi ostinati,

strade frementi ora svuotate,

comunque disposte, a lottare per essere.

Vivere e ridere,

questo è il disegno.

Luci e finestre che prendono vita

per far sì che il messaggio,

chiaro e lampante,

segua la via, arrivi alla gente.

Torneranno gli abbracci.

Adesso, però, il monito è semplice.

Scegliamo la pausa,

accogliamo la noia.

Si scopre se stessi in un ebbro far nulla,

dolce e costante,

fiero e vincente.

Disposti al sacrificio,

per un tempo indefinito,

la battaglia sembra persa,

ma caparbi e testardi

la guerra sarà nostra.

Puglia nell’anima,

forte e verace,

sconfiggerai anche questa,

sii ostinata e tenace.

Milano nel cuore,

testarda e grintosa,

ma ora stai ferma,

sii giudiziosa.

Italia, culla accogliente.

Regina del Mare.

Il bel Paese che narra,

che scrive, che canta.

Voce neolatina dall’eco

universale,

il tuo sangue è degli eroi,

non lo dimenticare.

Dall’armatura al camice bianco,

hai lottato e lotterai.

Trionfante nei cieli

il tricolore vedrai.

E così che sarà,

siamo all’ultimo atto,

vicoli e piazze brulicanti di vita.

Il sipario si chiude.

L’applauso risuona.

La tempesta è passata.

Un fiore che sboccia,

la primavera è tornata.