POLIZZE E CYBER FRAUD….DATI PERSONALI AD ALTO RISCHIO
Così come qualsiasi business “legale”, anche Il mondo delle frodi è mutato ed ha virato inesorabilmente verso quell’evoluzione digitale che ognuno di noi vive quotidianamente.
Parlare di Cyber fraud, fino a poco tempo fa, era prerogativa di pochi esperti del settore. Oggi se ne parla in continuazione su tutti i mass media.
Ahimè anche il settore assicurativo viene colpito sempre più da questa moderna forma di frode. Ciononostante, spesso, tendiamo a minimizzare la portata degli “attacchi” che, a prima vista, potrebbero sembrare innocui o quantomeno andare a colpire una fascia limitata di soggetti poco “attenti” o non digitalmente evoluti.
Nulla di più sbagliato! Occorre invece non trascurare il fenomeno e, soprattutto, alzare la propria soglia di “allerta” in relazione al pericolo di subire una truffa online ed affrontare con attenzione e circospezione certe situazioni ad alto rischio frode.
Mi spiego meglio: oggigiorno non esiste più (o quasi) la classica “rapina in banca” collocata in un determinato spazio fisico e temporale. Non solo, i soggetti coinvolti non sono più solamente i classici “guardia e ladro” o il povero pensionato che viene scippato davanti all’ufficio postale.
Nell’era digitale è tutto molto “sfumato” e i cosiddetti cyber crimes vengono perpetrati in luoghi virtuali, non più “fisici” (p.e. nel “Cloud” o via email) e la durata dell’azione criminosa e delle sue conseguenze può essere di mesi o anni (p.e. nel caso di “Malware” che si propagano nel corso del tempo in milioni di pc). Inoltre, i “nuovi” criminali hanno obiettivi sempre più disparati e non necessariamente solo la frode.
Ormai quotidianamente vengono scoperti nuovi siti ed indirizzi email creati ad hoc da frodatori. Si fingono intermediari assicurativi e vendono centinaia e centinaia di false polizze a ignari soggetti che, in buona fede, utilizzano il web spesso con troppa “disinvoltura” senza rendersi conto del rischio che stanno correndo. Il vero “core business” non è il furto di denari o meglio, non solo quello: oggi giorno le organizzazioni criminali puntano ai dati e ai documenti che possono essere poi riutilizzati per altre frodi.
Sono situazioni gravi da non sottovalutare che generano danni ed illeciti non indifferenti: persone che subiscono il sequestro del proprio veicolo; danneggiati che vedono respinte le proprie richieste di risarcimento, danni reputazionali alle Compagnie, tasse non percepite dallo Stato, riciclaggio e, ultimo ma non meno importante, identità rivendute per scopi illeciti.
SOLUZIONE
Occorre perseguire penalmente queste situazioni che purtroppo colpiscono non solo il mercato assicurativo.
Sicuramente il coinvolgimento di Autorità specializzate nei crimini informatici risulta determinante.
Ma proprio per le caratteristiche peculiari delle cyber frauds, la reale differenza si può fare solamente attraverso la diffusione di una cultura di prevenzione Antifrode.
Occorre spiegare e pubblicizzare che, ad esempio, qualsiasi operazione sul web che preveda invio di denaro o dati sensibili non dovrebbe avvenire attraverso siti sconosciuti (p.e. verificare in rete se esistono già dei commenti sull’affidabilità del sito) e appena creati (esistono applicazioni che consentono di vedere la data di creazione del sito).
Siti aziendali che indicano numeri di cellulari ed invitano ad avvalersi delle classiche App di messaggistica istantanea per scambi di dati quali, per esempio, coordinate di carte ricaricabili o conferme di coperture assicurative, dovrebbero far quantomeno sospettare di una possibile frode.
In altre parole, prima di procedere con un acquisto online che preveda uno scambio di dati personali, dovremmo quantomeno ipotizzare che possa trattarsi di una truffa e mettere in atto tutti quei comportamenti preventivi che terremmo nei confronti di qualsiasi sconosciuto che si presentasse davanti alla nostra porta di casa e ci chiedesse documenti ed informazioni personali.