Privat Vernissage Petra Huber 05.05.2021
Un viaggio verso il silenzio
Se c’è un comune denominatore nell‘arte pittorica di Petra Huber, possiamo probabilmente trovarla – anche se con una certa difficoltà, considerando la densità delle sue intenzioni pittoriche – in una sorta di un cromatismo silente, che trova il suo apice, il suo equilibrio, in uno stato di sospensione temporale, in quello che potremmo, sempre semplificando, chiamare un “ viaggio verso il silenzio“.
Silenzio, questo, mai anteposto come risultato statico, ma raggiunto, o quasi raggiunto, a seconda dell‘opera, a seguito di un lungo travaglio, una lunga battaglia tra cromatismi avversi, dissonanti e dis-cromici, tra destini pittorici complementari antagonisti, che solo alla fine del loro percorso trovano.. compimento, pace .. una sorta di transitoria perfezione.. a volte sotto le forme di un tramonto rovesciato, o una specie di vascello fantasma, incagliato tra i ghiacci di marosi immobili, a volte, invec, e come un cielo capovolto su un campo di battaglia con le ferite ancora pulsanti.. a volte con epifanie di città slabbrate, emergenti sul ciglio di un mare in tempesta.
Fattori affascinanti, storie che catturano chi sa vedere „oltre“ la tela, come i numerosi collezionisti e amici che collocano e non a caso, queste tele in grandi spazi, al centro delle loro abitazioni, delle loro vite.
Se dovessi quindi dare un nome alla ricerca pittorica di Petra,“ un viaggio verso il silenzio“ ne potrebbe rappresentare una sintesi quasi perfetta, sicuramente eloquent, e sebbene non certamente esaustiva.
Una chiave di interpretativa piu aderente la troviamo invece nella lettura tecnica, alla base della sua produzione pittorica piu recente.
Abbandonata la figurazione tradizionale da tempo, e con essa l‘arsenale convenzionale di pennelli e tavolozze e olii, Petra usa strumenti di dominio della scultura, spatole fratazzi righelli raspe , strumenti che non applicano, ma sottraggono, strappano, lacerano, disvelano strati di colore e di sovrapposizione cromatica discontinua, in strati sempre piu profondi, emersi dalle viscere della tela.
Una sorta di scultura nella pittura.
Che quindi abbandona ogni pretesa decorativa o consolatoria, diventando increspatura, corrucciatura, raggrumazione di vernici sovvraposte, disvelando ogni volta nuovi drammi e nuove ferite.
Non vi è quindi nulla di serafico o, appunto, nulla di consolatorio, in queste tele, sebbene a prima vista possano anche apparire come tali.
Ma chi ha sufficiente spazio mentale o fisico per potersi immergere in contemplazione di questi veri e propri questi paesaggi interiori, potrà trovarvi dramma, dolore, aneliti, speranze, conflitti ed epifanie di pace, di bellezze e di nuove albe.
E se, costretto, dovessi trovare analogie e assonanze tra i quadri di Petra e le opere dei Maestri del passato ed attuali, mi verrebbe da citare i cieli plumbei di Turner o di qualche vedutista veneto del settecento, ma anche il silenzio degli spazi siderali di Rotkho, oppure certe compulsive ricerche cromatiche di Richter, autore di cui conosco l‘ascendente sull‘immaginario di Petra.
Tutti qui, tra amici e conoscenti, conosciamo l‘indole caratteriale, esplosiva e trascinante di Petra, la sua capacità di coinvolgimento, la sua esuberante solarità, ma ciò non deve portare a confondere l‘arte e la ricerca pittorica di Petra con la sua personalità apparente.
Le tele di Petra meritano e richiedono quindi... immersivitá, meditazione contemplazione.. riflessione sulla profondita dei temi trattati, che nessuna parola scritta saprà mai decrittare fino in fondo, ma soprattutto, un nostro personale, intimo diario di viaggio negli stessi silenzi qui rappresentati.
Chiudo infine con una bellissima citazione di Lord Byron, che mi pare perfetta in questo contesto:
„La bellezza è una forma del Genio, anzi, è piu alta del Genio, perché non necessita di spiegazioni.
Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia d‘argento, che ostiniamo a chiamare Luna.“
Alessandro Costanzia di Costigliole