QUANDO L'ABITO NON FA LA MONACA

QUANDO L'ABITO NON FA LA MONACA

QUANDO L’ABITO NON FA LA MONACA.


Hai mai sentito parlare di Drag Queen o Drag King?

Quale idea o pensiero a leggere questi termini ti sono saltati alla mente?


Spesso, questa terminologia viene associata erroneamente a persone che non sono eterosessuali, ed è comprensibile.


Le Drag Queen, infatti, sono uomini che vestono abiti molto appariscenti, particolarmente sfarzosi, pieni di paillettes e lustrini, colorati e luccicanti. Indossano parrucche voluminose e colorate ed hanno atteggiamenti femminili molto marcati.


Se le Drag Queen sono uomini che si travestono da donna, i Drag King sono donne che si travestono da uomini, ed è meno frequente notarli.


Essere Drag non significa necessariamente essere omosessuale o trans, in questa comunità ci sono eterosessuali che ricoprono i panni dell'altro sesso per divertimento, spettacolo o motivi di lavoro.


Qualche studioso associa la nascita delle Drag ai tempi dell’Antica Grecia, perché le donne non potevano recitare, perciò, durante gli spettacoli teatrali gli uomini dovevano impersonare i ruoli femminili.


Tuttavia le Drag Queen iniziano a manifestarsi ufficialmente nell’800.


Mi spiego meglio, 

in quegli anni il termine queen veniva assegnato con accezione dispregiativa per indicare gli omosessuali. Chi si faceva vedere vestito con abiti femminili veniva arrestato.


Viceversa, gli uomini che si travestivano per recitare o per intrattenere il pubblico erano ben visti e ammirati. 


Il termine drag si suppone sia l’acronimo dell’inglese “Dressed resembling a girl”, (vestirsi per somigliare ad una donna).


Essere una Drag Queen è una vera e propria forma d’arte, evidenziano ed accentuano pregi e difetti umani per abolire la distinzione retrograda tra “cose da donne” e “cose da uomini”, e sono l’espressione di una società in continuo mutamento.


Differenti dalle Drag sono i cross-dresser, per lo più uomini che si vestono con abiti femminili, senza compromettere la propria virilità.


Stefano Ferri è il più famoso cross-dresser italiano, è un uomo a tutti gli effetti, marito e padre di famiglia. Imprenditore di successo che dal 2009 si veste da donna.


Sì hai capito bene, in tubino e scarpe con il tacco!


Il suo percorso non è stato semplice, sia dal punto di vista psicologico personale che sociale, e lo spiega nel suo libro “Crossdresser - Stefano e Stefania, le due parti di me”.  

Ha sempre sostenuto che le persone devono essere libere di esprimersi come meglio credono, libere dalla paura del giudizio. E il suo esempio è notevole.


Come seguirlo?


Non serve che ti vesta con abiti del genere opposto, basta solo che cancelli  dalla mente stereotipi e pregiudizi, ed accetti gli altri per quello che sono.


Spesso dietro a una maschera si trova una persona preziosa.


Michi

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