Resistance
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Resistance

I recenti cambiamenti innescati dalla pandemia hanno portato molti imprenditori a rivedere gran parte delle procedure interne alle aziende volte a tutelare, in primis la salute dei dipendenti e successivamente cercare di lasciare inalterato l’iter produttivo, ciò ha comportato la necessità di ridisegnare strategie e tecnologie, queste ultime spesso si sono rivelate inadeguate se non obsolete anche a causa di visioni ristrette di CEO che non hanno avuto la forza o la lungimiranza di attuare piani di ristrutturazione in tempi non sospetti, ora correre ai ripari adeguando attrezzature e formando personale è diventata più che una necessità, una vera e propria urgenza. In molti però hanno saputo cogliere l’opportunità celata e ben nascosta dentro questa immensa emergenza, l'opportunità di crescere, diversificando prodotti e servizi offerti, innescando una vera e propria RESISTENZA che alla fine sconfiggerà questo virus!

Nella mia estenuante ricerca di ogni lato positivo negli accadimenti, non posso fare a meno di considerare che l’emergenza Covid-19 si stia dimostrando un formidabile acceleratore nel cambiamento e nell’innovazione digitale di parecchie aziende, stiamo assistendo infatti a tutta una serie di rivoluzioni dettate dalla necessità di adeguamento che le mutevoli norme in ambito sanitario ci obbligano a compiere quasi quotidianamente, I CEO si sono quindi trovati di fronte una serie di sfide collocabili principalmente in due nicchie ben distinte, quelle nel breve periodo con analisi sui rischi immediati al proprio business, la garanzia di liquidità e la gestione della catena distributiva, dovendo, inoltre, di fatto rivedere l’intero comparto aziendale per adeguarlo a normative, nuove tipologie di richieste ed esigenza dei clienti che a loro volta, condizionati dagli eventi, sono cambiati, inoltre, più dettagliatamente agli incassi, i magazzini le spese e i pagamenti in genere.

“Il futuro appartiene a coloro che si preparano per esso oggi.” (Malcom X)

La seconda problematica che molti imprenditori stanno attualmente affrontando riguarda il completo ripensamento dei piani per il futuro, risulta evidente infatti che l’intero ciclo pandemico non si risolverà a breve termine e per molte aziende ciò è equivalso a rivedere completamente il proprio piano d’azione oltre che l’organizzazione in generale, le imprese si trovano nuovamente a dover affrontare vecchie insidie come il ripristino dei confini, l’insorgere dei nazionalismi o possibili blocchi alla libera circolazione di beni o servizi, stravolgendo di fatto tutti i traguardi raggiunti dalla democrazia negli ultimi 30 anni. La figura del Risk Manager in questo particolare periodo ha assunto un ruolo determinante, spesso infatti la gestione del rischio si basa su scenari più o meno prevedibili, ma questa improvvisa pandemia ci ha insegnato a muoverci di più in ottica strategica, implementando nella classica visione compliance del rischio scenari come rischi geopolitici, sociali e, appunto, sanitari. Dobbiamo in sostanza dare vita ad un business resiliente oltre che esserlo noi, entrando di fatto in una vera e propria ottica di resistenza.

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“La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.” (Roberto “Freak” Antoni)

Cosa possiamo fare materialmente per combattere la crisi economica innescata dalla pandemia? 

Al lavoro! - Un primo passo è sicuramente rimboccarsi le maniche, come spesso detto, iniziare a rivedere tutto ciò che ci riguarda da un diverso punto di vista, cambiare angolazione, è sicuramente il primo passo importante che possiamo compiere in questo percorso di resistenza alla pandemia, analizzare ciò che la crisi sta cambiando ci aiuterà a predisporre un piano d’azione efficace e funzionale, individuare i cambiamenti a breve e lungo termine e cercare di anticipare quali potranno diventare permanenti è sicuramente un buon modo di gettare basi per il futuro.

Non piangersi addosso - Lamentare sfortune di varia natura non serve davvero a nulla, che la crisi pandemica ci abbia colpito in pieno volto e senza preavviso è un dato di fatto, ma non si deve cadere nella facile tentazione di piangersi addosso, cerchiamo invece di cogliere ogni occasione che questo dramma può riservare per noi e sfruttarla fino in fondo.

Assumiamoci le nostre responsabilità - Se vogliamo diventare dei veri resistenti dobbiamo sempre fare i conti con le nostre responsabilità, se oggi non siamo in grado di far fronte a questa emergenza è inutile addossare le colpe a improbabili congiunzioni astrali o calendari maya non scoperti in tempo, la colpa è solamente nostra e solo noi siamo gli artefici del nostro destino. Saper affrontare un imprevisto, anche immenso come questo, deve diventare una nostra peculiarità.

Combattere lo stress - Dopo mesi e mesi di saliscendi della crisi, con false speranze e poche certezze il nostro umore non sarà certo dei migliori, lentamente, ma inesorabilmente lo stress inizia a fare capolino nelle nostre giornate, attenzione è importante combattere lo stress prima che si manifesti apertamente. La manifestazione dello stress in genere coincide con la sua fase acuta, in parole povere siamo già preda dell'esaurimento dal momento che siamo in grado di percepirlo, cerchiamo quindi di prevenire lo stress adottando qualunque sistema vogliamo, un buon sistema è impegnarsi a mantenere le relazioni sociali, finanche virtuali, proprio perché in questo periodo esse sono fortemente compromesse o comunque molto limitate, una delle cause maggiori di stress è proprio la mancanza di relazioni sociali a qualunque livello.

“Due mani che si cercano sono l'essenza di tutto il domani.” (André Breton)

Per chi come me ha un trascorso da commerciale on the road, la mancanza di contatto fisico, il vedere una persona negli occhi, osservarne i segnali del corpo, sono forse gli aspetti più inquietanti che questa pandemia ci ha sbattuto in faccia come un forte schiaffo dato da uno sconosciuto incrociato per strada, un vero bullo in realtà che in pochi mesi ha lasciato scie di morte e distruzione, penso alle attività che non ce l’hanno fatta, alle persone che non ci sono più e questo mi rattrista, ma penso anche che se sono qui oggi a scriverlo vuol dire che ho la possibilità di farlo, che devo farlo! Devo resistere e combattere per tornare a cercare quelle mani che sono davvero in grado di essere l’essenza di tutto il domani. Resistete, resistiamo!

#GemmaDeiNumeri1 #PointService #BePositive #TeamWork #SisterHood #Rispetto #Resilienza #Fiducia #AmorePerSeStessi #Serenità #ForzaDiVolontà #Ottimismo

Rovena Bronzi

Orientatrice ASITOR | Job coach | Operatrice Nucleo Inserimento Lavorativo | Politiche attive 🌟 Ti aiuto a raccontare e valorizzare nel tuo Cv la tua storia 🌟 Ti accompagno nel cercare lavoro e a #rivederlestelle

4 anni

Gemma De Filippis ammetto che prima di leggere il suo articolo e basandomi solo sul termine resistenza, lo avevo interpretato in modo negativo. Questo perché purtroppo mi è capitato spesso di confrontarmi con persone che attivano dei veri e propri meccanismi malsani di resistenza (al cambiamento) che purtroppo finiscono per distruggerli. Cito una frase famosa che racchiude totalmente questo mio pensiero "di fronte al vento del cambiamento, c'è chi costruisce muri e chi mulini a vento'. Ma leggendo poi il suo interessante articolo, ne ho colto il significato vero, quello sano e costruttivo, che mi ha portato a vedere la resistenza nell'ambito della resilienza e quindi come il saper resistere allo stress, alle difficoltà, ai drammi che spesso soprattutto in questo periodo accadono, quindi il non farsi distruggere da questi ma resistervi da protagonisti. E, quindi certamente anche una soft skills che sicuramente in questo momento è molto importante.

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