RIFLESSIONI SULLA SHARING ECONOMY
Vantaggi e/o svantaggi?
Lo scenario economico mondiale è da anni in trasformazione, accelerata ora dall'innovazione tecnologica sempre più rapida.
Dopo la crisi economica globale del 2008 legata al subprime, lo sviluppo economico stenta di riprendersi. Parecchi economisti, tra cui Sommers, sostengono che il rallentamero nella dinamica dei consumi e degli investimenti è legato al fatto che la popolazione del mondo sviluppato non cresce più (l’Italia insieme alla Germania e al Giappone hanno i tassi di natalità ridotti al minimo).
Uno dei settori che mostrano ripresa e sono in forte sviluppo è l’ ”economia della condivisione”, la sharing economy.
La spinta indotta anche dallo sviluppo tecnologico porta Mason (2015) e altri a teorizzare e auspicare l’emergere di una sorta di società e economia postcapitalistiche.
L’idea di economia della condivisione appare largamente ambivalente. Mentre da una parte si può fare riferimento a principi di solidarietà, di convivialità e di aiuto reciproco dall’altra può rimandare ad una visione mercantile, ultra-liberista volta esclusivamente al profitto (Dortier, 2016).
Quello che conosciamo finora sono le varie realtà (Uber, Airbnb, …) che basano il loro business su una qualche piattafroma informatica che gestisce e regola le interazioni in maniera centralizzata e permette di far incontrare domanda e offerta in maniera piu efficiente del passato e di ridurre parallelamente i costi di transazione. Si stima che il giro d’affari di questo settore potrebbe raggiungere i 355 miliardi per il 2025 (Feuerstein, 2015).
Appaiono indubbi i vantaggi che i nuovi servizi offerti sul mercato sia per i potenziali clienti sia per molti lavoratori.
Il rischio è la precarità dei lavoratori che può però essere ovviata da forme di sharing economy 2.0 di cui scriverò in seguito.
key account presso Sears
6 anniEgregia,nulla da eccepire sull'analisi da lei esposta sopra ma su alcuni punti vorrei fare una riflessione con lei.Iniziamo da dati certi come domandarci seriamente se il pianeta può mantenere con le sue risorse 7/8 o più miliardi di abitanti.Ad oggi la risposta è vale anche per il futuro è no, esempio è manca acqua pulita per tutti per non parlare del cibo e per cibo non intendo il riso prodotto con semi ONG sterili di nota multinazionale che si aumentava la produzione per ettaro ma ha reso l'agricoltore schiavo dell'azienda.Morale crollo del prezzo, indebitamento del produttore e catena di suicidi in India ad esempio.Poi vogliamo discutere che è assodato il rapporto di un nuovo posto di lavoro prodotto dalle nuove tecnologie a fronte di 8 che di conseguenza vengono sostituiti.Chiudo con Blablacar,Uber ecc ecc ma che roba è? Son dei fessi quelli che vincolati da questioni strutturali,di dimensione aziendale pagano la tasse dove esercitano e questi invece lo fanno cercando il paese dove ne paghi meno anche alla faccia dei diritti da sempre evocati e decantati dai loro fondatori. Ma un taxista paga le tasse e io mi carico 3 persone nel tragitto casa lavoro e ci guadagno.Questa è la società del facciamo quel che ci pare tanto le tasse le pagano i pirla.Poi se le scuole non funzionano le strade fanno schifo la sanità peggio non ci si deve lamentare.Se il motto è pecunia no olet vedo che siamo progrediti come società e quindi non capisco perché combattiamo ad esempio la pedofilia molto in voga al tempo dei romani.Ripeto forse la società deve tornare a veri valori e a valorizzare veri lavori e non pseudo impieghi che non producono niente di utile alla collettività se non sottrarre risorse, lavori veri che producono vera ricchezza.