Ripasso prima del corso di aggiornamento ambienti confinati o sospetti di inquinamento.
Sono meglio noti come spazi confinati ma la normativa parla di ambienti confinati o sospetti di inquinamento.
Gli ambienti confinati o sospetti di inquinamento sono più comunemente noti come spazi confinati.
Spazi confinati è la traslitterazione dall’inglese “confined spaces” e solo recentemente tale termine è stato sdoganato dagli enti preposti.
Non solo, vedremo poi come la definizione “ambienti confinati O sospetti di inquinamento” sia adesso diventataambienti confinati E/O sospetti di inquinamento e assimilabili.
Definizioni degli ambienti confinati: procediamo per gradi
Gli “ambienti confinati o sospetti d’inquinamento” sono definiti dal DPR 177 del 14 settembre 2011- Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, a norma dell'articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
Sono solo e soltanto quegli ambienti elencati nel D.Lgs. 81/08 ai seguenti punti:
Una definizione univoca del ambienti confinati o sospetti di inquinamento non c’è.
Una delle criticità riscontrate dai professionisti del settore, nel definire gli ambienti confinati o sospetti di inquinamento, è proprio la mancanza di una definizione univoca oltre ad un elenco preciso di quali siano tali ambienti.
Esistono infatti più definizioni, date da enti e organismi diversi.
Le principali sono:
INAIL
Come cita anche l’INAIL, una definizione generica la fornisce l’Encyclopedia of occupational health and safety (Geneva. 2011):
“Una definizione universale di uno spazio confinato è sfuggente. In generale, comunque, uno spazio confinato è una zona con mezzi limitati di ingresso e uscita che non è stato progettato per la permanenza delle persone e che non ha una ventilazione adeguata.”
ISPESL
La Guida operativa ISPESL del 2008 intende per ambiente confinato uno spazio circoscritto, caratterizzato da:
OSHA
La definizione OSHA (Occupational Safety and Health Administration) è un po’ più precisa e dice:
Nella definizione base della OSHA non si fa menzione ai rischi legati all’atmosfera anche se poi suddivide ulteriormente gli spazi confinati in tre categorie, A, B, C in cui la A corrisponde a:
“Uno spazio confinato che presenta un alto e immediato rischio per la salute e la vita del lavoratore. Include la mancanza di ossigeno, presenza di atmosfere infiammabili o esplosive, alte concentrazioni di sostanze tossiche”
Per B e C, vedi tabella sotto:
LIE (Limite Inferiore di Esplodibilità o di infiammabilità - in inglese LEL, Lower Explosive Level): minima concentrazione in aria di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori, polveri, fibre o residui solidi volanti, la quale, dopo l’accensione, permette l’autosostentamento della propagazione delle fiamme.
IDLH (Immediately Dangerous to Life or Health): alto e immediate pericolo per la salute e la vita in base alla definizione NIOSH: livello di concentrazione in presenza della quale un lavoratore sano ha un tempo Massimo di 30 minuti per allontanarsi dalla zona pericolosa.
VLE (Valore Limite di Esposizione professionale) (concentrazione media di sostanza misurata o calcolata su un periodo di otto ore), di cui esiste lista contenuta dlel’Allegato XXXVIII del D.Lgs. 81/2008. Per le sostanze non presenti in quest’ultimo è necessario riferirsi al TLV – ACGIH di significato simile al VLE.
NIOSH
Ad aggiungere il fattore atmosfera è la definizione del NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health) la quale dice che:
"Un ambiente confinato si riferisce a uno spazio che, per progettazione,
Le nuove definizioni di ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento e assimilabili
In tempi recenti, INAIL ha pubblicato dei fact sheets sugli ambienti confinati o sospetti di inquinamento ridefinendoli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento e assimilabili…
Tra questi, il primo, del 2020, che si intitola “Ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento e assimilabili - aspetti legislativi e caratterizzazioni” (metti link) del quale riporto integralmente l’introduzione:
“Allo stato attuale, infatti, esiste un chiaro obbligo, sancito dal suddetto d.p.r 177/2011, per il datore di lavoro di affidare i lavori a ditte qualificate ed esperte solo per gli ambienti che ricadono negli artt. 66 e 121 e all'allegato IV, punto 3, del d.lgs. 81/08…
Viceversa, per tutti quegli ambienti che presentano potenziali fattori di rischio propri degli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento, quali ad esempio asfissia, intossicazione, intrappolamento, ma che non rientrano tra quelli citati nel D.lgs. 81/08, le prescrizioni del d.p.r. 177/2011 non trovano applicazione.
Per tali ambienti, per i quali si utilizza il termine di “assimilabili”, resta comunque l’obbligo per il datore di lavoro di effettuare la valutazione dei rischi e di adottare misure di protezione e prevenzione appropriate”.
Il progetto UNI1601920 “Ambienti confinati - Classificazione e criteri di sicurezza”.
Come riporat INAIL sul fact sheet, nel 2019 è stato costituito un gruppo ad hoc per la redazione di una norma tecnica specifica e il primo passo è stato quello di fornire le definizioni di ambiente confinato e/o sospetto di inquinamento e di ambiente assimilabile.
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Ambiente confinato e/o sospetto di inquinamento
Uno spazio circoscritto:
Il termine “ambiente confinato” è da intendersi equivalente ad altri termini generalmente in uso, quali “spazio confinato”.
Ambiente assimilabile
Ambiente per il quale, a valle della valutazione del rischio, sussistono condizioni pericolose assimilabili a quelle individuate per gli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento.
Le suddette definizioni “restituiscono” un numero di ambienti sicuramente rilevante che possono essere presenti in diversi settori produttivi caratterizzati dai seguenti aspetti:
Quindi, i fattori di rischio in ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento e assimilabili sono:
Asfissia.
Carenza di ossigeno a causa di processi fermentativi (formazione di anidride carbonica, acido solfidrico, ecc.) e/o formazione/presenza/introduzione di gas che si sostituiscono all’ossigeno (azoto, monossido di carbonio, ecc.), intrappolamento in materiali sfusi cedevoli (cereali, granuli plastici, catalizzatori, supporti inerti pulverulenti, prodotti alimentari, ecc.), ecc.
Condizioni microclimatiche sfavorevoli
Alta umidità, alta o bassa temperatura, utilizzo DPI a limitata traspirazione, tipologia di lavori in corso, ecc.
Esplosione/Incendio
Evaporazione di liquidi infiammabili, presenza/formazione di gas infiammabili, sollevamento di polveri infiammabili e presenza di fonti di innesco di varia natura (cariche elettro- statiche, utilizzo utensili e attrezzature di lavoro che producono scintille, impianti ed apparecchi elettrici, operazioni di taglio e saldatura, ecc.), ecc.
Intossicazione
Presenza di residui, reazioni di decomposizione o biologiche, non efficace isolamento, ecc.
Caduta
Mancata o errata predisposizione di opere provvisionali, mancato uso di DPI, utilizzo di attrezzatura non idonea o usata male (es. scala troppo corta o non vincolata), ecc.
Elettrocuzione
Impianti/utensili non adeguati alla classificazione dell’area, non conformi alla normativa applicabile o in cattivo stato, errori di manovra (mancato isolamento elettrico), mancato coordinamento, mancato sezionamento/scollegamento elettrico ecc.
Contatto con organi in movimento
Parti di impianto/macchine non adeguatamente protette, utilizzo di attrezzature non idonee all’ambiente ristretto, ecc.
Investimento/ Schiacciamento
Accesso da aree stradali, caduta di gravi, errori di manovra mezzi, mancato coordinamento in fase di ingresso/uscita.
Statistiche di incidenti e morti negli ambienti confinati o sospetti di inquinamento
Di seguito una serie di dati ripresi dal fact sheet di INAIL riportanti le statistiche di incidente in ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento aggiornati con gli eventi accaduti in ambienti assimilabili fino al 31 dicembre 2019.
Si nota subito come il numero delle vittime sia superiore al numero degli incidenti, chiaro segno che spesso, in spazi confinati, vengono coinvolte più persone durante un singolo incidente, in genere i soccorritori
Ambienti confinati DPR 177
Il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 settembre 2011, n. 177 entrato in vigore il 23/11/2011
Non privo di polemiche e critiche da parte di esperti del settore, tale decreto conta solo 4 articoli (qui il testo completo) la cui analisi di dettaglio la trovate nel seguente articolo: "Dal DPR 177 2011 alle Procedure di Lavoro negli Spazi Confinati"
Art. 1 – Finalità e ambito di applicazione;
Art. 2 – Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati;
Art. 3 – Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati;
Art. 4 – Clausola di invarianza finanziaria;
Se nel tuo DVR sono stati individuati degli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento e assimilabili, potresti risolvere la situazione con il giusto impiego delle giuste procedure e tecnologie, senza tralasciare niente e senza spreco di tempo e risorse.
Come farlo, te lo possiamo suggerire noi.
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