Santa Pasqua 2022
LA CROCE SINDONICA DI STEFANO ARMELLIN 2003/2021
L'opera d'arte sacra deve rispettare dei criteri precisi per essere considerata tale.
L'artista ha iniziato l'opera nel 2003 mentre frequentava il terzo anno di Scienze Religiose
alla Pontificia Università della Santa Croce centro periferico di Albenga SV.
Durante l'estate nel lavoro di bagnino Armellin incontrò un collezionista di Torino che per un periodo
seguì l'artista organizzando una mostra e portando, da Torino ad Albenga, tele e colori.
Perciò la tela e la cornice vengono da Torino.
In una prima versione la Croce era arancione molto materica, alto lo spessore del colore ad olio.
Per la mostra del 2005 il colore era stato tolto per essere sostituito da due teli in rosso sfondo
blu, con delle stelle materiche in stucco bianco.
A Pompei una nuova versione tutta bianca che Armellin credeva più sindonica.
Passano gli anni, ben 18, e finalmente nel 2021 la versione definitiva a smalto d'oro che ne fa un'icona contemporanea.
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Dove l'oro é la Chiesa bizantina Greco-Ortodossa, infatti l'opera
é un buon auspicio per la visita di Papa Francesco a Mosca.
In 18 anni l'artista non ha mai smesso di produrre altre opere per portare avanti la sua The Opera Collection dal 1983
affidando tutto, come questa Croce sindonica, alla Provvidenza. Questo vuol dire che il mercato
viene dopo, non prima, e può anche non esserci. Infatti l'arte sacra autentica é tale quando manifesta
una forza mistica vera e vicina, quando l'opera é miracolosa.
Già il titolo: il Secondo Avvento, impegna l'osservatore attento a comprendere
come non é lui che osserva l'opera ma la Croce sindonica che
osserva il pubblico e lo richiama ad un senso più autentico della preghiera cristiana, quella preghiera
capace di fermare le guerre, le pandemie e le carestie di questo mondo.
L'artista cattolico é quindi uno strumento nelle mani del Cielo. Tutto é Provvidenza.