Siate bandiera figlie mie
Figlie mie, siate come una bandiera. Bandiera che cerca il vento, che si apre al sole, che racconta di sé.
La bandiera. Un messaggio chiaro. I suoi colori, i simboli, le scritte. Rimandano immediatamente ad un concetto, una segnalazione, una chiara dichiarazione di identità. Null’altro serve per qualificarsi e farsi comprendere. Un drappo di stoffa colorata che, per chi la sa leggere, racconta molto più che una pila di volumi polverosi. Racconta storie, dolori e gioie. Celebra l’avventura, la paura, lo sgomento, la rinascita.
Siate bandiera come quando eravamo piccoli. E durante le interminabili battaglie coi soldatini verdi abbiamo sentito la necessità di una bandiera che ci rappresentasse. Guerre cruente e devastanti interrotte per il rito della merenda -la fetta di pane con la nutella- per poi riprendere subito dopo. Tregue gastronomiche. Ed era lo spostamento d’aria delle esplosioni immaginarie che facevano garrire i nostri stendardi.
Siate bandiera bianca per dichiararci sconfitti, ammettere uno sbandamento non è mai una colpa. Semmai segno di piena consapevolezza di sé. La bandiera bianca simbolo universale di resa e abbandono delle ostilità. Prendiamoci del tempo, ricontrolliamo le nostre informazioni per poi tornare più forti e determinati di prima.
Siate bandiera bianca quando volete confrontarvi senza sopraffare, quando il confronto tra idee diverse serve a crescere e non a prevaricare. Il rendersi non belligeranti aiuta il dialogo, la comprensione.
Siate bandiera come quella americana piantata sul suolo lunare. Chiara, immobile, fulgido esempio di potenza e perseveranza. Da quando conquistammo quel pianeta racconta di sè, della nazione che rappresenta, della volontà che l’ha spinta fino a lì per l’eternità. Non per significare possesso ma un “noi ci siamo stati”. Spesso più importante di un inutile possesso.
Siate bandiera di una Europa in difficoltà e ancora alla ricerca di una vera identità. Persa tra inutili bizantinismi, contorti argomenti e troppo spesso spreco di energie e risorse.
Siate bandiera tra le bandiere in cerca di un percorso, di una visione. Di un futuro. Mai insegna bistrattata e dimenticata. Non usatela per creare una dittatura, semmai per unire, allargare il consenso, dare un profondo senso di appartenenza.
Siate bandiera nel fanciullesco gioco “rubabandiera”, drappo felice di farsi prendere, di appartenere a chi ha avuto più coraggio, a chi è stato più temerario. A disposizione per giocare e prospettiva futura di ulteriore divertimento. Per tornare poi nelle mani di altri ardimentosi con nuova voglia di mettersi in gioco, di rischiare.
Siate bandiera a mezz’asta, per onorare i caduti di questa guerra contro un virus assassino. Per ricordare le persone care che abbiamo perso, per spronare gli incauti nel proteggere sè stessi.
Siate bandiera sul pennone più alto per celebrare chi tutti i giorni mette in pericolo la propria vita per aiutarci a vivere e troppo spesso a sopravvivere.
Siate bandiera riempita dal vento ed esposta sugli sconfinati mari del mondo, sulle più alte vette, sulle città martoriate. Siate bandiera di voi stesse per far sapere all’universo che ci siete e che volete viverlo, appieno.