SINERGIE SEGRETE
Non serve essere un buon avvocato per notarlo e neanche lavorare nel settore legale per capire che sempre più comunemente si ha a che fare con la figura professionale del consulente tecnico. Talk show televisivi, trasmissioni di approfondimento culturale, dibattiti politici: ormai affidarsi ad un "esperto del settore" in grado di guidare le parti attraverso il cammino di una causa è diventato una prassi.
Se poi restringiamo il nostro ambito di interesse ai procedimenti civili o penali, le perizie di un consulente tecnico possono rappresentare il fulcro su cui imperniare l'intero dibattimento processuale. Non è un caso che sempre più spesso queste costituiscano una vera e propria bussola utilizzata dall'avvocato per decidere come impostare l'impianto accusatorio o della difesa mettendo in luce la via più sicura per tutelare gli interessi dei propri assistiti.
Naturalmente, come nel caso della borraccia di Coppi e Bartali, c'è una segreta e non pienamente comprensibile sinergia fra il lavoro dell'avvocato e quello del tecnico.
Fino a qualche anno fa infatti, la figura del ctp veniva chiamata in causa dai legali delle parti solo in risposta alla richiesta da parte di un giudice di un consulente tecnico di Ufficio. Una contromossa alla quale si era sostanzialmente obbligati quando il terreno del processo veniva spostato in un campo estraneo alle competenze dell'avvocato. Oggigiorno invece si sta diffondendo sempre più la convizione che un lavoro sinergico fra Avvocato e Consulente sia in grado di aumentare sensibilmente le possibilità di far volgere a proprio favore gli esiti di un dibattimento processuale. Ne consegue che poter schierare all'interno della propria squadra un Consulente che abbia capacità e conoscenze adeguate, nonchè il giusto grado di notorietà oltrechè titoli accademici o professionali di prestigio, pone l'assistito nelle migliori condizioni per poter ambire ad una sentenza favorevole. Nella nostra esperienza addirittura, è capitato di giocare a parti invertite e quindi di vedere giudici essere costretti a incaricare un proprio esperto di fiducia per poter valutare in maniera imparziale le motivazioni argomentate da una delle parti. E' ben chiaro quale sia la differenza di approccio fra le due situazioni appena descritte: decidere di subire il percorso che il dibattimento prende o affrontarlo con uno spirito più aggressivo e cercare imporre la via che sembra più favorevole.
Nei prossimi post che pubblicheremo, mostreremo dei case studies di particolare interesse che evidenzieranno come migliorare le chances di vittoria in un processo attraverso la collaborazione Legale-Consulente.
A presto
Lo staff di consU