Smart Working: il progresso in mano ai bisognosi del controllo

Smart Working: il progresso in mano ai bisognosi del controllo

Non mi sono mai espressa a favore o contro lo Smart working - o lavoro agile che dir si voglia (confido che, ormai, la differenza tra questo e quella... cosa che tanti hanno sperimentato durante la pandemia sia chiara a tutti). Non l'ho fatto perché di persone colme di opinioni in merito ne è altrettanto colmo il mondo e io, tra l'altro, non ho mai avuto la possibilità di sperimentarne il brivido.

Ieri sera, però, Marco Carlomagno, Segretario generale FLP – Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche che siede alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, mi ha chiesto un parere dopo avermi rigirato il video qui in basso dove parla alla Camera. 

E che fai, gli dici di no?

Prima di arrivare a un giudizio preciso in merito, però, trovo che sia necessario porre alcune domande, ad esempio: quanto conosciamo la Pubblica Amministrazione? Cosa sappiamo del cottimo? Cosa significa "digitalizzazione"?

La prima risposta è semplice e rappresentata nell'immaginario comune dai dipendenti delle Poste. La seconda, per alcuni, forse un po' meno intuitiva ma andando a tentoni si può sostenere "lavoro a commessa conclusa e non ad ore". La terza, beh, l'entrata in gioco dei robot e la sostituzione degli esseri umani.

Direi di no a tutto, a meno che non se ne sappia a spizzichi e bocconi.

La PA non è solo il dipendente in mutande che passa svogliato il badge e torna a casa, ma anche quello rimbalzato al servizio privato grazie all'esternalizzazione con una contrattazione da miseria dovuta ad un appalto criminale mirato alla riduzione dei costi.

Il cottimo non è rappresentato solo dal rider in centro a Milano che se non consegna le pizze non riceve la paga, ma anche da quei lavoratori che per racimolare il minimo sindacale sono costretti ad orari tutt'altro che sindacali pur di terminare un progetto ben al di sopra dell'equazione quantità - tempo che gli è stato assegnato.

E "digitalizzazione" non è una bestemmia se (e quando) le istituzioni sono ben organizzate (anche e soprattutto tra loro).

E proprio dal termine "organizzazione" voglio ricollegarmi all'intervento in oggetto, in quanto è esattamente ciò che spaventa i detrattori del lavoro agile.

Lo Smart Working implica un livello di fiducia nei propri dipendenti totale. Significa rivalutare un intero settore rischiando di perderne il controllo padronale e trasformare i dipendenti, appunto, in collaboratori responsabilizzandoli.

Come viene correttamente ribadito nel video (vedi commenti) "le merci devono circolare, non le persone" - non per le trafficate strade di città alle otto di mattina, almeno. Non per raggiungere un posto di lavoro che sì, bello quanto si vuole, ma che non deve divenire un obbligo nel momento in cui non risulta indispensabile ai fini aziendali. Non per far felice qualche imprenditore incapace di sopportare (e supportare) l'autonomia di chi ha accanto. 

E rincaro la dose: spaventa così tanto una maggiore ripresa economica? 

Lavoro agile significa avere tempo per sé stessi e la propria famiglia, andare in centro città e, perché no, spendere. O andare in palestra e spendere. Al bar e spendere.

Vivere non da reclusi e, di conseguenza, spendere più dei quaranta centesimi alla macchinetta in corridoio per un caffè annacquato.

L'economia è complessa ma in un'unica cosa eccelle in semplicità: la legge della domanda e dell'offerta.

In un Paese dove a breve si digitalizza anche l'aria che si respira pur di dimostrarsi al passo con i tempi, non è possibile che uno dei maggiori freni sia la consapevolezza che tanti approfitterebbero delle proprie Persone aumentando la quantità di mansioni per paga uguale (o inferiore). Quello è cottimo, non evoluzione.

Non è accettabile rifiutarsi di abbracciare un miglioramento del tanto acclamato work-life balance per mancanza di capacità organizzativa ed etica e norme utili a sventare le possibili casistiche.

Il rischio c'è, è vero, ma di pari passo dovrebbero esserci le tutele (il diritto alla disconnessione, ormai, sembra una barzelletta).

Le opzioni e le idee in tal senso non mancano, mi chiedo dove siano le orecchie disposte ad ascoltare e gli occhi per leggere i dati.

Maurizio Bella

Ingegnere civile edile

3 anni

Brava, complimenti per l'articolo, hai messo in evidenza diverse criticita' per cui e' anche difficile poter dire Smartworking si o Smarworking no, ma se non ci si prova oggi che stiamo in coda ad una pandemia, quando lo si potra' fare di nuovo ? E' una delle possibilita' che lo Stato (con a S maiuscola ) ha di mettere alla prova i suoi dipendenti ....piu' responsabili, con la difficolta' di doverne poi valutare obiettivamente il lavoro

Teresa Sisto

Formatore in ambito discipline di management e area soft skills, Trainer/ Orientamento e Hr management; scouting #docentesoftskills #docenteprojectmanangement #docentemarketing #Orientatore #HR

3 anni

Stamattina facendo lezione sul time management, ho sfiorato l'argomento, per spiegare per l'appunto come cambia la gestione del tempo nello smartworking e mi sono trovata a gestire una polemica tremenda con un discente ex dipendente di un ufficio di risorse del personale, il quale mi ha quasi urlato che da almeno un decennio esiste un'ampia bibliografia che dimostra la non efficacia dello smartworking. Sembrava la cosa fosse molto sul personale per lui. Mi rendo conto che è un argomento "caldo" per qualcuno.

Marco Consolaro

Consulting, Coaching & Training for Modern Software Engineering - Innovative Agile Software Technical Training Coach & Trainer| Co-Autor “Agile Technical Practices Distilled” Award Winning Book | Co-founder Alcor Academy

3 anni

"spaventa così tanto una maggiore ripresa economica?" Certo, perche' una classe media ricca e creativa rischia di spazzare via tutti i privilegi feudali acquisiti. Il loro scopo e' distruggere piano piano l'economia ed il benessere tenendo sempre il sistema al limite del collasso!

stefano marino

dipendente presso agenzia entrate

3 anni

L. Impegno di tutti e soorattutto quello degli addetti ai lavori quali ad esempio Carlomagno servirà e serve affinché lo smart resti e sia uno strumento su cui puntare nel nostro Paese poco avvezzo ai cambiamenti ed ancora legato a vecchi schemi piramidali

Roberto Nasini

Senior store manager

3 anni

Splendido articolo 🎩✔

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