Storie di Digital Transformation: perché Kodak è fallita e cosa possiamo imparare dalla sua esperienza?

Storie di Digital Transformation: perché Kodak è fallita e cosa possiamo imparare dalla sua esperienza?

Di Kodak e del suo fallimento si è discusso molto. La sua vicenda viene spesso utilizzata quando si parla di digital transformation, ma oggi vorrei ripercorrere la sua storia provando a ragionare insieme su quello che non bisogna assolutamente fare quando si cerca di innovare.

Ripercorriamo brevemente la storia di questa azienda.

Kodak viene fondata nel 1880. Nel periodo 1970-1980 è leader di mercato nel settore fotografico: in questo periodo controllava circa l’80% del mercato e le sue vendite superavano i 10 miliardi di dollari. 

Ma, come ben sappiamo, Kodak nel 2012 chiude ufficialmente i battenti.

Perchè Kodak fallisce?

All’apice del suo dominio sul mercato della fotografia viene coniata l’espressione Kodak Moment, ovvero quel momento particolare, quell’evento imperdibile da ricordare e conservare, immortalandolo sulla pellicola.

La stessa cosa che, se ci pensiamo bene, facciamo oggi con Instagram. 

Pur trattandosi di un’azienda leader di mercato, la sua storia è emblematica di quel famoso “abbiamo sempre fatto così” che col tempo l’ha condotta al fallimento.

Il suo errore, infatti, è stato quello di non aver saputo innovare e cambiare velocemente, adattandosi all’avvento della tecnologia e delle macchine digitali.

Ma, soprattutto, non ha saputo comprendere in tempo che il modo di concepire la fotografia ed fruire le immagini stava cambiando inesorabilmente: non più foto stampate e conservate negli album, ma condivise mediante dispositivi mobili.

All’azienda sarebbe bastato avere la capacità di comprendere che il suo mercato doveva diventare la fruizione e l’utilizzo delle foto, non più solo la stampa.  Aveva a disposizione gli strumenti e le risorse per poter innovare rapidamente e facilmente, ma non l’ha fatto. 

Ed è triste sapere che già nel 1978 un ingegnere interno della Kodak presentò un progetto di macchina digitale, ma venne scartato dalla dirigenza che all’epoca era più focalizzata sul business della vendita dei rullini e delle stampe.

In quel momento il digitale non è visto come un futuro percorribile.

Ma la cosa ancora più incredibile è che quello stesso progetto di macchina digitale viene venduto ad altri brand. E quando, successivamente, Kodak immette sul mercato le proprie macchine digitali, è già troppo tardi.

Anche l’invenzione dell’app Kodak Moments per catturare, conservare e condividere sui social network i momenti indimenticabili della propria vita poteva essere una premessa interessante. Ma anche in questo caso l’intento finale era sempre quello di spingere gli utenti alla stampa delle foto.

Pur avendo intuito la necessità di evolversi, dunque, Kodak è sempre rimasta focalizzata sulla vendita di foto e rullini andando incontro ad un lento ed inesorabile declino, che si conclude nel 2012, dopo oltre 100 anni di successi.

Cosa possiamo imparare da questa storia?

Il problema di Kodak è stata l’incapacità di reinventarsi e cambiare, guardando oltre quello che ha da sempre costituito il suo core business.

Kodak ha seguito una strada che oggi vediamo ripetere anche da alcuni titolari d’azienda quando si trovano a dover affrontare le sfide tecnologiche:

  • Cercano di ignorare la nuova tecnologia, sperando che scompaia da sola;
  • Usano varie giustificazioni (“troppo costosa, troppo lenta, troppo complicata ecc..”) per ritardare qualsiasi serio impegno a dare un nuovo ordine delle cose.

Soltanto 60 aziende che nel 1955 erano nella lista Fortune 500, lo erano ancora nel 2018. Questo, insieme alla storia di Kodak, fa capire come essere leader del proprio mercato non significa essere al sicuro.

Cambiare, rimanere informati ed aggiornati su ciò che ci circonda sono le chiavi per non sparire e sopravvivere in un mondo che si evolve velocemente.

Oggi più che mai, avere uno sguardo aperto e ragionare trasversalmente verso ciò che è in continua evoluzione, come il digitale non è più soltanto un’opzione, ma è una necessità.

Non è facile. 

Non lo è soprattutto per le aziende storiche, ma bisogna fare lo sforzo di provarci e bisogna farlo subito.

 

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