Ti aspetto fuori... dalla rete
Oggi è stata approvata la legge contro il cyberbullismo. Dedicata a tutti i ragazzi che, minati nella loro fragilità, non hanno sopportato il peso del dolore.
Oggi è stato decretato che le parole, anche in rete, possono ferire e, sempre più spesso, colpire a morte.
Una volta non esistevano i social. C'erano i forum, impregnati di opinioni e scambi virtuali. Se non accettavi le netiquette eri fuori.
Come in ogni rapporto reale, le regole erano chiare e univoche: rispetto e inclusione prima di tutto!
I social sono stati il baluardo dell'incontro virtuale.
Si può entrare facilmente in un gruppo Facebook, cliccando su un tasto, ma, paradosso della semantica, si può essere esclusi dal gruppo, quello vero, quello reale.
Sì perché i social non hanno il libretto delle istruzioni e ai ragazzi non s'insegnano la lealtà e il coraggio di affrontare le discussioni, senza arroganza, senza frasi forti o offensive.
Noi che lavoriamo ogni giorno nella rete, per la rete, noi malati di tool, restituiamo una risorsa di ricchezza alla net generation: le 5 regole di "Ti aspetto fuori... dalla rete".
- Ricordati che la vigliaccheria, in gruppo e dietro uno schermo, rimane sempre vigliaccheria, solo con più componenti.
- Ricordati che ogni frase detta può essere un sasso lanciato in uno stagno, con tanti cerchi che si espandono e implodono nel cuore di chi riceve le offese.
- Ricordati che è facile fare i grandi con i piccoli, ma c'è sempre qualcuno più grande di te.
- Ricordati che WhatsApp ha la funzione revoke... la vita no!
- E, infine, ricordati che oggi, sicuramente, sei trend topic, ma sulla metà del foglio dei cattivi!
Elisabetta Valeri - Giornalista e web editor freelance