Transizione 4.0: verso una nuova politica industriale.
Negli ultimi anni, a partire dal 2016, il Governo italiano ha cercato di sostenere in modo forte gli investimenti in tecnologie di industria 4.0, fornendo una spinta ulteriore al miglioramento della competitività delle imprese italiane. Questo sostegno si è concretizzato in tre "piani nazionali" comprendenti incentivi e agevolazioni dedicati; il primo step è stato il piano "Industria 4.0", fortemente voluto dall'allora Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, seguito poi da "Impresa 4.0" e, successivamente, da "Transizione 4.0", il piano attualmente in vigore. La scelta semantica non è casuale ma indice della precisa volontà di tracciare un percorso che, partendo dall'ambito produzione, porti ad una digitalizzazione di-potenzialmente-qualsiasi area aziendale, unita alla scelta di ampliare la platea di imprese interessate e di "investimenti ammissibili", spaziando da beni materiali (quindi macchinari) ai beni immateriali (software, ma non solo) passando anche per la formazione del personale e il sostengo a ricerca e sviluppo. I risultato non si sono fatti attendere e gli investimenti delle imprese italiane in ambito 4.0 hanno quindi conosciuto una crescita importante, anche se rallentata nel 2019 , che comunque ha visto un +20% circa rispetto all'anno precedente.
L'ultimo tassello delle politiche messe in campo è il già citato piano "Transizione 4.0", piano pluriennale valido nel triennio 2020-2022. Il grande cambiamento implementato, oltre alla semplificazione normativa dell'iter di accesso e alla possibilità di beneficiare di incentivi per l'acquisto di beni immateriali senza il vincolo dell'acquisto di beni materiali, è la sostituzione di iper e super ammortamento con agevolazioni sotto forma di credito d'imposta ad intensità crescente. Nello specifico:
Per investimenti in beni materiali connessi all'industria 4.0:
- Credito d’imposta del 40% per investimenti fino a 2.5mln di euro
- Credito d’imposta del 20% per investimenti fino a 10 mln di euro
Per gli investimenti in beni immateriali connessi all'industria 4.0 (es. software MES, software per la digitalizzazione dei processi logistico-produttivi ecc.):
- Credito d’imposta del 15% per investimenti fino a 700mila euro
E' stata inoltre prorogata la misura del credito d'imposta per la formazione 4.0, ossia:
- Credito d’imposta del 50% per le piccole imprese, sino a max 300mila euro annui
- Credito d’imposta del 40% per le medie imprese, sino a max 250mila euro annui
- Credito d’imposta del 30% per le grandi imprese, siano a max 250mila euro annui
Dove la % è riferita al costo lordo del personale impegnato in attività di formazione.
SiSolution - SYS-DAT Group | Marketing Manager & Team Coordinator | Marketing Automation Specialist | Lead Generation | ERP | ICT
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