VETTE DI LUCE
Gli artisti hanno sempre apprezzato i paesaggi d’alta quota, e in modo particolare, chi vi è nato o li ha frequentati, ha subito colto il lato magico di questi territori. Le Alpi Orobie sono state frequentate dai pittori che ne hanno percorso i sentieri, raggiunto le cime, osservato gli aspetti naturali, con l’intenzione di documentarne la bellezza e di condividerla con gli altri. Dalla seconda metà dell’Ottocento, con l’affermarsi del gusto per il paesaggio, alcuni tra i migliori allievi dell’Accademia di Belle Arti Carrara hanno praticato con successo il genere che per alcuni di essi diverrà una vera e propria specializzazione.
Le parole appartengono a M. Cristina Rodeschini, curatrice con Filippo Maggia della mostra VETTE DI LUCE, visibile all’Accademia Carrara di Bergamo fino al 3 settembre 2023 e realizzata a collaborazione con il CAI Club Alpino Italiano, sezione di Bergamo.
Nelle sale al primo piano, la rassegna si sviluppa attraverso il dialogo tra la pittura di paesaggio di tradizione ottocentesca e la fotografia di Naoki Ishikawa, originario di Tokyo, insieme a due opere di arte contemporanea: quella di Matteo Rubbi dal titolo La tana del Drago e la video-audio installazione dei MASBEDO. Opere che viaggiano dal museo al territorio nei rifugi Cai e ... continua a leggere su www.fabulaviva.it
Mi piace
Commenta
Condividi