Vuoto

Vuoto

La sensazione di vuoto è una delle esperienze più enigmatiche e complesse che si possano vivere. Difficile da descrivere a parole, ma è un sentimento che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita. Quel momento in cui ci si sente sospesi, privi di radici o di direzione, persi, immersi in un’assenza destabilizzante.

Il vuoto può arrivare in diversi momenti della nostra esistenza, come risultato di un evento traumatico, una perdita, la fine di una relazione, un cambiamento significativo che ci lascia disorientati. Si manifesta anche nelle fasi di transizione, quando il vecchio è ormai alle spalle ma il nuovo deve ancora prendere forma. A volte, può comparire senza una causa apparente, insinuandosi in giornate apparentemente normali, travestito da noia e mancanza di interesse.

Una sensazione che può essere fisica, ma è soprattutto mentale: un senso di mancanza, di incompletezza. Ci si sente come se qualcosa di fondamentale ci fosse stato sottratto o come se un pezzo importante di noi stessi fosse scomparso.

Eppure quel vuoto non è sempre esclusivamente negativo, può avere anche una funzione utile e trasformativa. Soprattutto oggi viviamo vite stracolme di stimoli ricercati o indesiderati, distrazioni e obiettivi da raggiungere, senza lasciare spazio al silenzio e all’introspezione. Il vuoto, per quanto scomodo, ci invita a fermarci, a riflettere su ciò che è veramente importante e a ripensare il nostro percorso.

Il vuoto è una tela bianca che all’improvviso si fa spazio tra frenesia e caos: può sembrare privo di significato, ma è un’opportunità per creare qualcosa di nuovo. Quando ci sentiamo vuoti, possiamo cogliere l’occasione per esplorare le emozioni più profonde, ricalibrare le priorità e immaginare nuove possibilità. Spesso è nei momenti di vuoto che nascono le intuizioni più significative.

Ma per viverlo come opportunità il vuoto va affrontato e attraversato con coraggio e pazienza. Possiamo provare così, con aggiustamenti che ognuno può apportare in base alla propria situazione:

  • Accogliere: non respingere la sensazione di vuoto, prova a osservarla senza giudicarla. Non provare a riempirlo di cose inutili solo per distrarti.
  • Coltivare il silenzio: imparare a restare in silenzio e ascoltare i propri pensieri. La meditazione o semplici momenti di riflessione possono aiutare a entrare profondamente in contatto con se stessi.
  • Esplorare la creatività: disegnare, scrivere, dedicarsi a un hobby. Ci possono essere modi efficaci per riempire il vuoto con espressioni significative di se stessi.
  • Cercare connessioni: anche se il vuoto tende a isolare, condividere sensazioni e sentimenti con una persona fidata può essere liberatorio.
  • Dare tempo al tempo: come tutte le emozioni, anche il vuoto è transitorio. Spesso basta lasciare che faccia il suo corso senza fretta.

La sensazione di vuoto è una parte naturale della condizione umana. Il segno che siamo esseri in costante cambiamento e che a volte è necessario passare attraverso il nulla per ritrovarci. In quella situazione siamo costretti a esplorare le profondità della nostra anima e a scoprire nuove strade.

Il vuoto a volte va lasciato vuoto, perché solo così ci aiuta a capire di quali progetti vogliamo riempire la nostra vita, sia personale che professionale. Una fase in cui togliamo, ripuliamo, torniamo all’essenziale, un momento di pausa che ci prepara a nuove esperienze e a una crescita autentica.

Esercizio. Quando hai provato sensazioni di vuoto? Come le hai affrontate? Come vuoi affrontarle in futuro? Partendo dai punti suggeriti nella newsletter crea il tuo schema personale per affrontare il vuoto e renderlo un’esperienza di crescita. Buon lavoro.


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Il vuoto è un abisso crudele,ma anche il vero punto zero di una rinascita successiva inaspettata ma elaborata dall'apparente" vuoto",che è il subconscio che lavora e non è percepito come pieno di transumanza di reazioni al pre-vuoto.Sperando che ti permetta uscirne ,che non è per tutti poterlo fare con cognizione e forza interiore. Ottimo tema cmq Walter Romano.

Il vuoto oggettivamente è qualcosa che noi lo percepiamo così,ma è una sfumatura di intensità tra il completo e l'assenza,ma dentro c'è un qualcosa che noi o non vediamo o capiamo materialmente e psicologicamente,ma qualcosa HA sicuramente dentro!

Complimenti per L'analisi, condivido le tue parole chiare ma efficaci per descrivere una parola complessa nel tutto,ma soprattutto come conseguenza si un passaggio pesante o devastante personale: comunque serve nel passaggio in un' altra opportunità o evento postumo. io la vedo nel detto più interessante e vero per me:DOVE C'È UNA MORTE, C'È UNA RINASCITA! Complimenti

Maurizio Parenzan

Aiuto gli Ingegneri a progettare la Carriera ✔Career Strategist ✔ Ingegnere con 25 anni di esperienza corporate ✔ Founder INgegneri IN Carriera

1 mese

Nel vuoto le cose pozsono accadere ed esistere. Quelli bravi parlano del ritmo dato dalle pause nella musica e nei libri. Lo spazio fisico in cui posso inserire un movimento o una tecnica in una disciplina. E quello mentale in cui posso creare spazio per il nuovo.

Enrico Zanieri

Executive & Talent Coach PCC | Leadership e Personal branding per manager, C-Level & CEO | Nenet Co-Founder | Keynote Speaker | Project Manager | LinkedIn Top Voice Lavoro | Former Ski-Racer | Learning and Books Addicted

1 mese

nel coaching e nella vita è una risorsa preziosissima. ci dà un sacco di informazioni e ci aiuta a crescere e diventare più consapevoli. Non banale lasciargli spazio nella vita quotidiana, fatta di impegni ma anche tanto "rumore"

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