🌾 Agea Coordinamento, con la circolare numero 0019987 del 10 marzo 2025, riammette alla semina sostenuta dalla #Pac le #sementi certificate di #riso acquistate nel 2024 e non utilizzate nel corso della scorsa annata: potranno invece essere utilizzate validamente nel corso della campagna 2025 ai fini dell'ottenimento del sostegno al riso. La circolare motiva la decisione di deroga sulla base di una relazione tecnica ricevuta dal Centro Ricerche sul Riso (protocollo Agea 12882 del 17 febbraio 2025), e di una nota inviata al Ministero dell'Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste. In pratica, l'Ente Risi "ha segnalato, con riguardo agli areali risicoli delle regioni Lombardia, Piemonte e delle province di Mantova e Verona e di Ferrara e Rovigo, il verificarsi nell'anno 2024 di anomale condizioni atmosferiche avverse, caratterizzate da elevata e continua piovosità nel periodo primaverile-estivo, che hanno significativamente compromesso la possibilità di semina" è scritto nella circolare. "Tali circostanze hanno comportato un accumulo di rilevanti scorte di semente certificata non utilizzata, così come rappresentato anche dalle organizzazioni professionali del comparto" si sottolinea nella circolare Agea. Pertanto, limitatamente all'annualità 2025, gli agricoltori che hanno subìto le conseguenze derivanti dagli eventi atmosferici e ricadenti nelle citate aree indicate dall'Ente Risi, "potranno utilizzare le sementi certificate acquistate per la domanda di aiuto 2024 e non utilizzate". Il titolare o il rappresentante legale dell'azienda agricola dovrà presentare all'Organismo Pagatore competente una autodichiarazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n 445 del 2000, nella quale dovranno essere individuati: - le superfici, ricadenti negli areali risicoli individuati dall'Ente Risi, per le quali si è verificata la mancata semina; - il quantitativo di semente certificata residua dell'anno precedente che intende utilizzare nell'anno 2025. Gli Organismi Pagatori interessati che operano nei territori individuati dall'Ente Risi effettueranno i rispettivi controlli di competenza previsti dalla normativa.
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Aggiornamenti
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👨🌾 Agricoltori, ora tocca a voi! ✍️ Scrivi la strategia che applicheresti per recuperare il #noccioleto!
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Quando si ha a che fare con prodotti a molteplice uso come il #rame le valutazioni delle agenzie europee lasciano sempre un po' increduli, tanto è particolare e spinoso l'argomento. La duplice attitudine del metallo a essere un nutriente essenziale per la vita e contemporaneamente un contaminante da tenere monitorato ha sempre mal convissuto con le metodiche attualmente utilizzate per la valutazione del #rischio per i consumatori che lo assumono attraverso la dieta. Sono passati già sette anni da quando fu pubblicato il primo documento #Efsa sulla valutazione del rischio dei prodotti rameici per il consumatore, nell'ambito della revisione degli Mrl prevista dall'articolo 12 del regolamento 396/2005. Ricordiamo che questo articolo prevede che per ogni sostanza attiva approvata nella Unione europea l'Efsa debba valutare i #limiti massimi di #residuo per quella sostanza attiva sulle derrate alimentari e verificare se costituiscono un rischio accettabile per il consumatore. Allora il risultato fu abbastanza sconcertante, vista l'inadeguatezza dei modelli utilizzati per i prodotti fitosanitari quando si applicano a sostanze miste nutrienti/contaminanti come i rameici. In particolare ha fatto molto discutere la proposta di eliminare la vite da vino come misura di mitigazione per diminuire l'esposizione del consumatore, non essendo possibile ridurre il fondo naturale delle altre fonti di rame che costituisce il maggior contributo alla dieta. Ovviamente non se ne fece nulla ma si continuò a lavorare per risolvere questo dilemma. A febbraio del 2023 l'Efsa ha pubblicato un aggiornamento della valutazione tossicologica dei rameici, da cui l'Adi (Acceptable Daily Intake) è stata ridotta da 0.15 a 0.07 mg/kg bw day. Questo avrebbe significato solo una cosa: ridurre ancora i limiti massimi di residuo. Questo nuovo endpoint tossicologico fu ufficializzato dallo Scopaff a dicembre del 2024, fatto che ha reso necessario proporre dei nuovi limiti di residuo sulle derrate alimentari. La patata bollente è stata, come sempre, affidata all'Efsa. 🔗 Ecco alcuni esempi dei limiti proposti dall’Efsa: https://bit.ly/4bBi3pR
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L'acqua è senza dubbio una delle risorse più preziose per l'agricoltura, ma solo se impariamo a gestirla correttamente. Oggi ci troviamo ad affrontare un #clima sempre più instabile, caratterizzato da lunghi periodi di #siccità alternati a violenti fenomeni piovosi, in cui in poche ore cadono le precipitazioni di interi mesi. Questo causa uno dei problemi ecologici più rilevanti del nostro tempo: l'erosione del #suolo. Quando piove su un #terreno nudo o poco strutturato, l'acqua può trascinare via sostanza organica e nutrienti, soprattutto se scorre in modo veloce e il suolo è in pendenza. L'erosione idrica, oltre a scavare solchi e canalette, nei casi più gravi può provocare frane. Con il tempo il terreno si impoverisce, perde fertilità e riduce ulteriormente la sua capacità di trattenere l'acqua e sostenere le colture. Secondo l'Osservatorio Europeo del Suolo (Euso), che monitora lo stato di salute dei terreni nell'Unione Europea, il 62% dei suoli europei non è sano e il 24% viene degradato proprio dall'erosione idrica ad un tasso insostenibile, superiore alla velocità con cui il suolo si rigenera. Per questo motivo diventa fondamentale imparare a #gestire al meglio l'acqua in campo: invece di scorrere via rapidamente, deve rallentare, infiltrarsi nel suolo e restare dove serve. Esistono molte strategie per contrastare l'erosione e migliorare la capacità del terreno di trattenere l'acqua: alcune semplici, ma fondamentali, come l'aumento della sostanza organica del suolo, altre più strutturali, come la creazione di piccoli bacini aziendali per la raccolta delle acque piovane. In questo post approfondiremo una tecnica di sistemazione idraulica chiamata "keyline". Il team di Deafal, una Ong che promuove e diffonde metodologie innovative in ambito agricolo, ha progettato diversi impianti in #keyline in Italia e per approfondire questo tema abbiamo intervistato Matteo Mancini, agronomo di Deafal e autore del libro "Agricoltura organica e rigenerativa". 🔗 Trovi l’intervista qui: https://bit.ly/4kIu2pv
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🇪🇺 Pubblicati due bandi dello sviluppo rurale 2023-2027 destinati ad azioni pilota e di collaudo e alla creazione di hub dell'innovazione. Il 30 aprile 2025 è il termine per presentare la domanda per entrambi. 🔗 Qui trovi tutte le info! #IMCAP #PAC #CAP4AgroInnovation #agrifood #innovazione European Commission Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione europea Image Line
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Il sistema di #consulenza aziendale in agricoltura è uno strumento essenziale per supportare le #imprese agricole e forestali nell'adozione di pratiche #sostenibili, innovative e conformi ai requisiti della Politica Agricola Comune (Pac). Con il Decreto del 19 febbraio 2025, il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha aggiornato la #normativa per garantire maggiore trasparenza, indipendenza e qualità nei servizi di consulenza. Questa riforma sostituisce il Decreto Interministeriale del 3 febbraio 2016, che aveva istituito il sistema di consulenza aziendale in agricoltura. Il nuovo quadro normativo tiene conto delle evoluzioni della #Pac e introduce criteri più stringenti per evitare conflitti di interesse e assicurare un servizio più efficace agli #agricoltori; è in vigore dal 5 marzo 2025 (giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n° 52 del 4 marzo 2025). In questo post scopriamo i dettagli di questo Decreto, ma qual è il ruolo della consulenza nella Pac e nella raccolta dati per il QDCA? I consulenti diventano non solo parte attiva nella gestione aziendale, ma anche elemento chiave per dimostrare la conformità ai requisiti Pac, facilitando l'accesso ai fondi europei. 🔗 Scopri come qui: https://bit.ly/4irsBu2
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Il #cinghiale (Sus scrofa) rappresenta un problema per l'agricoltura in molti Paesi europei, tra cui l'Italia, ma anche negli Stati Uniti. Negli ultimi decenni, la popolazione di questa specie è aumentata considerevolmente a causa di diversi fattori, tra cui la disponibilità di cibo, un clima favorevole, l'assenza di predatori naturali e la riduzione dell'attività #agricola nelle aree montane, che ha allargato il suo habitat. Il risultato è un impatto negativo sulle #coltivazioni, con danni che vanno dalla distruzione dei campi al deterioramento del suolo a causa delle loro abitudini di scavo. Inoltre, i cinghiali rappresentano un rischio per la #sicurezza stradale e possono trasmettere malattie al bestiame domestico, come la peste suina africana. I cinghiali sono onnivori opportunisti, con un regime alimentare che spazia dai frutti selvatici alle colture agricole. Sono dotati di un forte istinto di scavo, utilizzato per cercare radici e tuberi nel terreno, ma anche mais appena seminato. Questo comportamento, noto come grufolamento, porta alla distruzione di intere coltivazioni, danneggia i sistemi di irrigazione e altera la struttura del suolo. I cinghiali si muovono in gruppi numerosi che possono devastare vaste aree in una sola notte. La loro capacità di riproduzione elevata aggrava ulteriormente il problema: una femmina può partorire due volte l'anno con cucciolate che arrivano fino a nove piccoli. Negli Stati Uniti, dove il cinghiale selvatico rappresenta un problema per l'agricoltura come in Italia, l'uso delle #trappole a cattura massale è diventato uno strumento efficace per il #controllo della popolazione di cinghiali selvatici. 🔗 Si possono usare queste trappole in Italia? Ne parliamo qui: https://bit.ly/4hrhDmX ✍️ E tu, le useresti nella tua azienda agricola? Scrivilo in un commento!
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In Toscana il #tarlo asiatico non c'è più e tutto il territorio regionale torna ad essere zona indenne. A dirlo è il Servizio Fitosanitario Regionale che ha annunciato di aver #debellato anche l'ultimo #focolaio presente in provincia di Prato. La storia del tarlo asiatico in Toscana era iniziata nel 2019 quando, a luglio, un cittadino segnalò presenza di vari fori sospetti sul tronco di un acero in via Baracca a Prato. L'ispezione dei tecnici del Servizio Fitosanitario confermarono la presenza di questo insetto e, con la collaborazione del comune di Prato, partirono le operazioni di eradicazione che solo in quell'anno videro l'abbattimento di 73 alberi infestati nel raggio di 100 metri dalla prima pianta parassitizzata individuata. L'anno dopo continuò l'azione di #monitoraggio, anche con l'aiuto di cani da fiuto, che sono in grado riconoscere la presenza dell'insetto, e furono tagliate e distrutte altre 12 piante. Poi l'attività di monitoraggio è continuata di anno in anno, fino al 2024, nel raggio di 2 chilometri dal primo ritrovamento, senza riscontrare la presenza dell'insetto. Quindi il focolaio è stato considerato ufficialmente chiuso e il parassita ufficialmente eradicato dal territorio pratese e toscano. Si tratta quindi di una notizia importante, perché il tarlo asiatico (nome scientifico Anoplophora chinensis) è considerato uno dei 20 organismi nocivi più pericolosi dall'Unione europea, per i danni che può avere sulle piante. Il tarlo asiatico fora il legno e ci depone le uova, in media una settantina, da cui nasceranno le larve che si nutriranno del legno stesso, scavando gallerie, minando sia la salute che la stabilità della pianta. Il tarlo asiatico, inoltre, è in grado di attaccare anche piante sane, debilitandole e portandole alla morte, a differenza di specie simili presenti in Italia, che non sono in grado di parassitizzare piante in buona salute. Un pericolo che è ancora maggiore in un territorio come quello pratese, nel Nord Ovest della Toscana, dove tra le province di Pistoia e di Prato si concentra quello che è il polo vivaistico più importante d'Europa, se non del mondo. ✍️ Matteo Giusti
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Si avvicina l'epoca dell'apertura dei termini per la domanda unificata della #Pac. E l'agricoltore nella compilazione del #fascicolo aziendale deve presentare e aggiornare il nuovo Piano Colturale Grafico, dove indica la destinazione d'uso del #suolo delle singole parcelle di terreno, che il sistema rappresenta in poligoni. In questo articolo analizziamo il passaggio dal Piano Colturale Grafico impostato sui dati #catastali, sulle aerofotogrammetrie e la fotointerpretazione al Piano Colturale Grafico ancorato alla realtà del suolo con la nuova Carta Nazionale dell'Uso dei Suoli che presenta una serie di #opportunità per l'agricoltore. Fondamentalmente si andrà verso una forte riduzione degli errori nell'erogazione degli aiuti della Pac e i #dati potranno sempre essere utilizzati per qualsiasi richiesta dell'agricoltore: a cominciare da quella per il carburante agricolo agevolato fino alla domanda unificata per gli aiuti sul Primo e Secondo Pilastro Pac (interventi a superficie Sigc) senza che l'agricoltore dichiari più volte le stesse informazioni. Ma andiamo con ordine. 🔗 Ma come funzionerà questo nuovo Piano Colturale Grafico e quali sono i vantaggi che avranno gli agricoltori? Scoprilo qui: https://bit.ly/4bIzWTv
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💶 L'Agea, Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, ha annunciato l'emanazione di un secondo #Decreto che autorizza la spesa di ulteriori 55 milioni di euro per il pagamento del contributo sulle #assicurazioni agevolate - principale strumento per la gestione del rischio - inerente campagna assicurativa 2024 per l'intervento SRF01 sulle produzioni vegetali del Piano Strategico della Pac 2023-2027. Tale Decreto segue ad un primo da 41 milioni di euro, garantendo così circa 96 milioni di euro in un mese alle #aziende agricole assicurate. Agea, come già evidenziato, ha istituito a fine gennaio 2025 una task force interistituzionale composta da Centri di Assistenza Agricola, Consorzi di Difesa, Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Ismea, Compagnie Assicurative e AgriCat. In particolare, proprio il Fondo #AgriCat è pronto ad erogare ulteriori 37,9 milioni di euro, a valle dei controlli standard, a partire dalla fine del mese di marzo, per garantire un'implementazione efficiente della nuova programmazione sulle polizze agevolate. 🎤 A renderlo noto è un comunicato stampa di Agea, dove si segnala come "La gestione del #rischio e la copertura dei rischi #catastrofali vedono situazioni pregresse rimaste in sospeso per anni che Agea sta concretamente risolvendo, superando difficoltà gestionali e operative. Questi risultati sono, infatti, il frutto di un intenso lavoro di coordinamento e di una collaborazione efficace tra Istituzioni e operatori del settore". Sempre secondo la nota di Agea "I lavori della task force continuano in modo serrato con la massima condivisione di tutti i partecipanti. A partire dal mese di maggio e fino al mese di dicembre 2025, ci sarà un'emissione mensile di decreti di pagamento del valore unitario di circa 2 milioni - per un totale di 16 milioni - a completamento e chiusura delle campagne 2015-2022, relative alla vecchia programmazione".
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