Investimenti faith-based e finanza etica: nell'attuale contesto geo-politico, il perdurare dei conflitti internazionali, i piani europei per il riarmo, le politiche commerciali incentrate sui dazi rendono più complesse, ma quanto mai necessarie, scelte di investimento etiche, orientate alla pace e alla solidarietà. Quale scenario si prospetta?
Ne abbiamo parlato con Cecilia Dall'Oglio (Laudato Si' Movement) ed Erica Cis (Nummus.Info), ospiti al Master in Finanza e Investimenti ESG nella lezione di Alessandra Viscovi. Un tema di estrema importanza che viene trattato anche nel Corso Executive Finanza ed Ecologia Integrale, dedicato agli operatori finanziari e ai gestori dei patrimoni mobiliari ecclesiastici e religiosi.
“Il 2025 si è aperto con alcuni capisaldi che sono stati messi in discussione, soprattutto a livello a livello normativo", commenta Cis. "L’elemento più recente è il pacchetto Omnibus, in cui viene ridimensionato il perimetro delle aziende coinvolte nella rendicontazione (direttiva CSRD) e della due diligence (CSDDD). All’atto pratico, tuttavia, a livello bancario l’EBA continua a richiedere una serie di informazioni alle banche. Queste, a loro volta, dovranno richiederle ai clienti, per cui gli impatti non saranno così negativi come è sembrato a una prima lettura. Inoltre, nonostante il raffreddamento sul fronte ESG che arriva dagli Stati Uniti, non vediamo in generale segni di retromarcia da parte sia degli enti religiosi sia degli operatori istituzionali, che hanno stanno proseguendo i rispettivi percorsi. Anzi, è il momento storico perfetto per far alzare ancora di più la voce su questi temi”.
“Vediamo tutti i giorni quanto i conflitti nel mondo siano legati a interessi geopolitici", aggiunge Dall’Oglio. "Noi vogliamo lavorare per un’economia di pace, nell’ascolto delle encicliche di Papa Francesco e di documenti come il Mensuram Bonam e le Linee Guida della CEI. Questo significa ad esempio escludere il carbone e le fonti fossili come investimento. Le rinnovabili sono delle energie di pace e continueremo a impegnarci per accelerare una transazione giusta che tenga conto della dimensione sociale, lavorando a livello di engagement con le aziende, stimolando il dialogo tra le parti, favorendo l’ascolto delle esigenze della società civile”.