𝗦𝗢𝗨𝗟-𝗞 𝗩𝗜𝗦𝗜𝗢𝗡 #𝟭
𝗖𝗔𝗠𝗣𝗕𝗘𝗟𝗟: 𝗢𝗟𝗧𝗥𝗘 𝗟𝗔 𝗖𝗔𝗥𝗕𝗢𝗡𝗔𝗥𝗔 𝗜𝗡 𝗕𝗔𝗥𝗔𝗧𝗧𝗢𝗟𝗢 𝗖'𝗘̀ 𝗗𝗜 𝗣𝗜𝗨̀
Benvenuti con il primo post di "Soul-K Vision", la nostra nuova rubrica con le news più interessanti dal mondo dell'industria food, della distribuzione e della ristorazione.
Partiamo con Campbell, l’iconico, per non dire leggendario, brand di zuppa in barattolo.
L’azienda americana, negli ultimi tempi, è purtroppo balzata agli onori delle cronache food italiane per una notizia non proprio esaltante.
Parliamo ovviamente della carbonara in barattolo, sulla quale non esprimiamo ovviamente opinioni.
“De gustibus non disputandum est”.
Ma, volendo andare oltre il barattolo di carbonara, e analizzare la faccenda con un piglio più “business”, si scopre che tale lancio fa parte di una strategia commerciale ben più ampia.
L’azienda americana, resa immortale dalle stampe di Andy Warhol, ha infatti deciso di specializzarsi in piatti pronti a base di pasta, pizze surgelate e zuppe.
La divisione sughi pronti sarà invece il terreno dell’azienda Rao’s, recentemente acquisita per $2,7 miliardi.
L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere, con la sola divisione salse, 1 miliardo di dollari di fatturato.
Questa news non fa altro che confermare ciò che è in atto da diverso tempo nell’industria di marca a stelle e strisce.
Un qualcosa che per rendere l’idea potremmo definire come “focus sul core business” o “ultra specializzazione”.
Tanto per fare un esempio, l’anno scorso il gigante Kellog’s ha scisso in due la compagnia: divisione prima colazione e divisione snack.
Quest’ultima è stata poi acquisita da Mars nei mesi scorsi.
In tal senso, ancora più iconica è stata diversi anni fa la scissione di Mondelez da Kraft.
Potremo vedere qualcosa del genere anche in Italia?
Quando i fatturati raggiungeranno i 10 zeri, probabilmente si…
Dall’industria all’horeca, con un recente annuncio di Subway.
La catena di paninoteche dall’elevato livello di personalizzazione, ha infatti annunciato l’apertura di 10’000 nuovi punti vendita per raggiungere i 50’000 ristoranti in tutto il mondo.
E qui, senza scadere nella retorica, è necessaria un’attenta riflessione e fare un plauso ai fondatori e ai vertici catena
In primis, l’aver introdotto soluzioni certamente all’avanguardia come la completa personalizzazione del proprio panino, una sorta di antesignano “Food As A Service”
E poi, ma qui non diciamo nulla di nuovo, l’aver creato un brand che vince sul prodotto.
Perché, diciamoci la verità, anche per spirito patriottico un panino di Subway non potrà reggere il confronto con le ribs di Old Wild West o la piadina di La Piadineria.
Voi cosa ne pensate?
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