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Un collettivo vuole trasformare il 'Dune' di Jodorowsky in un NFT, ma non ne ha i diritti

Il gruppo ha comprato all'asta una copia fisica della bibbia del film mai realizzato sul libro di Frank Herbert. Ma non ha chiaro come funziona il copyright
Un collettivo vuole trasformare il 'Dune' di Jodorowsky in un NFT, ma non ne ha i diritti

Dune, il film di fantascienza diretto da Denis Villeneuve con Timothée Chalamet, uscito al cinema lo scorso autunno, è tratto dall'omonimo ciclo di sei romanzi di Frank Herbert, scritti a cavallo tra gli anni '60 e '80. L'opera, ambientata sul desertico pianeta di Harrakis, in un universo di intrighi e case nobiliari galattiche, ha ispirato kolossal come Star Wars di George Lucas e Alien di Ridley Scott. Per molti appassionati di fantascienza l'epopea di Dune è quasi una religione. E anche molto ostica. Tanto che solo in tre hanno provato a farne un film: oggi Villeneuve, negli anni Ottanta David Lynch. E ancor prima Alejandro Jodorowsky. Peccato che del progetto del visionario artista e regista cileno esista solo lo storyboard, noto come "il più grande film mai realizzato".

Si tratta del primo tentativo, datato 1975, di adattamento del romanzo al grande schermo. Jodorowsky avrebbe voluto produrre un film di 10 ore, musicato dai Pink Floyd, con un cast formato da Salvador Dalì, Orson Welles e Mick Jagger. Il progetto sfora, e non di poco, il budget di 15 milioni di dollari messogli a disposizione dalla Warner Bros. Non se ne fa nulla, e di quel sogno chiamato Dune rimane solo lo storyboard illustrato dall'allucinato Jean Giraud, in arte Moebius, uno dei rivoluzionari maestri del fumetto, raccolto nella bibbia con altro materiale di pre-lavorazione.

A riportare il progetto agli onori delle cronache è una comunità di internet che vende e acquista Nft (Non Fungible Token, arte digitale) chiamata Spice DAO (Organizzazione Autonoma Decentralizzata) che si è aggiudicato una copia fisica all'asta da Christie's per 2,6 milioni di euro. Obiettivo? Finire quello che Jodorowsky ha iniziato.

Subito dopo l'acquisto, Spice DAO ha annunciato su Twitter cosa intende fare del libro in tre punti: primo passo, renderne pubblico il contenuto scannerizzando ogni pagina; secondo, produrne una serie tv originale e venderla a una piattaforma streaming; infine, sostenere futuri progetti voluti dalla comunità (cioè da chi fa parte del collettivo e ha raccolto i soldi per finanziare l'acquisto). Tutto entro marzo 2022.


L'entusiasmo di Spice DAO ha destato però diverse perplessità e suscitato l'ironia di Twitter. Già, perché l'acquisto di una copia di un libro non conferisce al compratore la proprietà intellettuale sull'opera. Sarebbe come dire, fa notare un utente, che se compro un fumetto di Spider-Man posso girare il mio film su Spider-Man. Nel caso del Dune di Jodorowsky, i diritti d'autore sono saldamente in mano alla Herbert Limited Partnership, e ci resteranno fino al 2060. Da qui una pioggia di meme su come i trader di Nft (certificati di autenticità per file digitali) concepiscono il copyright di un bene.

A tutto pare esserci una spiegazione. Secondo quanto riportato da The Verge, quelli di Spice DAO non sono dei totali sprovveduti, anzi, sarebbero consci di non avere il copyright dell'opera: quando parlano di serie tv e di trarre Nft dello storyboard si riferiscono a prodotti ispirati al lavoro di Jodorowsky e Moebus. In altre parole contenuti originali o, al più, frutto di rielaborazione.

"Anche se non possediamo l'IP del capolavoro di Frank Herbert, ci troviamo nella posizione di poter creare il nostro contributo al genere come omaggio ai giganti che sono venuti prima di noi” hanno dichiarato. E la spesa di quasi 3 milioni di dollari per l'asta del libro? Una semplice trovata per attirare l'attenzione.

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