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Gli Stati Uniti vogliono la loro criptovaluta: ecco come intendono aprirsi al criptomercato

La Casa Bianca ha firmato l'ordine esecutivo per esplorare le nuove possibilità della blockchain
Gli Stati Uniti vogliono la loro criptovaluta: ecco come intendono aprirsi al criptomercato

Il mercato delle criptovalute ha reagito come fosse una montagna russa all'ordine esecutivo firmato da Joe Biden, che ha autorizzato le agenzie governative ad approfondire le potenzialità delle monete virtuali e i relativi rischi, nell'ottica di sviluppare proposte entro i prossimi sei mesi, così da "garantire un'innovazione responsabile nell'ambito delle risorse digitali". La decisione è arrivata in modo del tutto inatteso, contraddicendo le previsioni di una possibile stretta governativa. Immediata l'impennata di Bitcoin, salito a 42.577 dollari (+9%), trainando l'intero comparto, con la capitalizzazione della principale criptovaluta che secondo Coinmarketcap è aumentata in 24 ore di 980 miliardi.

Dietro l'angolo, però, c'è stata la frenata e il calo del 6,80% che ha riportato Bitcoin a poco più di 39.000 dollari (nel momento in cui si scrive naturalmente la quotazione è cambiata ancora). Una retromarcia dovuta al raffreddamento degli entusiasmi, poiché per analisti e addetti ai lavori il primo approccio in assoluto del governo statunitense verso il mondo cripto è "troppo difensivo".

La volontà dell'amministrazione a stelle e strisce è produrre report e analisi in diversi campi, dal Dipartimento al Commercio al Tesoro, fino alla Federal Reserve, per studiare le mosse future e cavalcare l'onda cripto riducendo le insidie per le casse federali e per i cittadini. Sei sono le priorità del provvedimento, che puntano a inserire l'innovativo sistema nel mondo finanziario al fine di accrescere la competitività degli Stati Uniti e delle sue imprese nel mondo, partendo dalla stabilità finanziaria.

L'altra novità di rilievo è la scelta di valutare la possibilità di creare un dollaro digitale, cioè una criptovaluta il cui valore è appunto ancorato al Dollaro e garantito dalla Federal Reserve. Una mossa prevedibile, questa, specie dopo le sanzioni imposte alla Russia ma anche alla luce di quanto già fatto dalla Cina, che dal 2020 ha iniziato a testare l'E-Yuan, moneta digitale operativa in 12 grandi metropoli del paese e utilizzata almeno una volta da più di 260 milioni di cinesi.

Biden vorrebbe anche capire se e come le valute digitali possono rivelarsi uno strumento utile per ampliare o accelerare le dinamiche di contrasto al cambiamento climatico.

"Va lodato l'approccio costruttivo verso una attenta regolamentazione delle criptovalute", ha dichiarato Cameron Winklevoss, uno dei due fratelli noti per la causa contro Mark Zuckerberg (accusato di aver rubato la loro idea di social) e attuale presidente dell'exchange Gemini, fondato nel 2014 insieme al fratello Tyler.

Contento dell'annuncio è anche Anthony Pompliano, imprenditore e investitore che ha scommesso su varie realtà cripto. Oltre a sconfessare le previsioni dei critici, il messaggio arrivato da Washington dimostra secondo lui che l'intento è "abbracciare l'industria e non tagliarla fuori dal mercato", quindi il riconoscimento che tali "tecnologie sono imperative per l'innovazione, la creazione di posti di lavoro e la crescita economica".

Concetti simili, che premiano i cittadini e chi ha puntato in anticipo sulle criptovalute, sono stati espressi in un thread su Twitter da Faryar Shirzad, a capo delle Policy di Coinbase: "Siamo a un punto di svolta, perché la Casa Bianca ha confermato che i beni digitali sono parte integrante del tessuto della vita americana. Dobbiamo sfruttare le nostre risorse e l'imprenditorialità per essere leader, altrimenti se non sosteniamo il Web 3, cediamo la nostra leadership. La speranza è che le agenzie governative riescano a offrire una chiarezza normativa per l'industria e per gli americani".

Spunti interessanti e applausi sono arrivati pure da Brad Garlinghouse, Ceo di Ripple, secondo cui l'ordine esecutivo significa che "le criptovalute sono qui per restare". "La Casa Bianca dice finalmente quello che noi e l'industria diciamo da anni: se gli Stati Uniti vogliono mantenere lo status di leader tecnologico responsabile, c'è bisogno di un quadro normativo chiaro per un settore che sta crescendo senza soste". Con una critica nei confronti di quanto fatto finora dalle autorità di controllo: "Anni di danni dalla regolamentazione isolata della SEC possono essere annullati con la collaborazione tra le agenzie. Ripple è pronto a educare e assistere", conclude l'amministratore delegato. Il riferimento è alla causa in corso di Ripple con la SEC per l'accusa di aver venduto token senza le necessarie licenze.

Per Guy Gotslak, co-fondatore della piattaforma di investimento in criptovalute My Digital Money, "sono buone intenzioni, perché tutti vogliamo la stessa cosa, a partire dalla protezione e dei piccoli investitori, tuttavia il piano non prevede misure proattive per aiutare la crescita della tecnologia".

Entusiasti o meno, però, analisti e diretti protagonisti del settore cripto sono concordi nel non attendersi grandi novità nel breve e medio periodo. A pesare su questa visione è la vicinanza alle elezioni di metà mandato del prossimo novembre. Un appuntamento che lascia perplessità su due piani. È difficile capire fin dove potrà arrivare in concreto il lavoro delle agenzie governative. Ma proprio la vicinanza delle elezioni potrebbe giocare in favore del mercato cripto, il cui sostegno potrebbero tornare utile a Biden.

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