Passa al contenuto principale

Opere d'arte trasformate in NFT senza permesso, DeviantArt ha la soluzione

Le opere digitali sono il prossimo trend della pirateria ma esiste già un modo per proteggerle
Opere d'arte trasformate in NFT senza permesso, DeviantArt ha la soluzione

DeviantArt ha deciso di espandere il suo strumento per rilevare NFT rubati e opere d'arte digitale trasformate in token senza permesso. Il sistema sarà offerto anche ad artisti non registrati sulla piattaforma. Il servizio si chiama DeviantArt Protect.

Gli utenti possono caricare copie di opere d'arte su Protect e verificare se corrispondono a immagini di token non fungibili (o NFT) coniate in una delle numerose blockchain pubbliche. Se viene rilevata una corrispondenza identica o quasi identica, riceveranno un avviso e potranno inviare richieste di rimozione ai principali mercati NFT come OpenSea.

La nuova versione di Protect consentirà a chiunque di caricare 10 immagini (per un totale di 2 GB) e di monitorarle gratuitamente, oppure di iscriversi al servizio "Core", al prezzo di 3,95 dollari al mese, per monitorare fino a 1.000 immagini per un totale di 50 GB. Protect scansiona le immagini coniate nelle blockchain di Ethereum, Klaytn, Polygon, Arbitrum, Optimism, Palm, Tezos e Flow e, se viene rilevata una corrispondenza, gli artisti possono scegliere di inviare una richiesta DMCA (Digital Millennium Copyright Act) precompilata chiedendo agli store di rimuovere l'NFT incriminato.

Sfortunatamente per gli artisti, non esiste un modo semplice per rimuovere un'immagine da una blockchain, che sia codificata direttamente nella catena o aggiunta come collegamento ospitato da qualche altra parte. "Una volta che qualcosa è stato coniato sulla blockchain, anche se in seguito viene riconosciuto come una violazione, è piuttosto improbabile che venga rimosso" ha affermato Liat Gurwicz, CMO di DeviantArt a The Verge.

La questione del copyright degli NFT è ancora una giungla, tanto che associare un token crittografico a un'opera d'arte non è considerata una violazione del diritto d'autore. E la stragrande maggioranza delle vendite di NFT avviene su OpenSea e una manciata di altri mercati, creando un grosso collo di bottiglia nel sistema presumibilmente decentralizzato.

Proprio OpenSea ha introdotto il proprio sistema per rilevare i "copycat", scansionando i duplicati degli NFT esistenti sulla piattaforma. Ma molti artisti si oppongono all'aggiunta del loro lavoro a una blockchain per una serie di motivi, incluso l'impatto ambientale di cripto come Ethereum, il cui mining è, al pari dei Bitcoin, per nulla amico della natura.

Finora, DeviantArt afferma di aver indicizzato 345 milioni di NFT da otto blockchain e inviato 245.000 avvisi su arte potenzialmente rubata; non ha rivelato quanti di questi hanno portato a una richiesta di rimozione. Molte piattaforme web stanno sperimentando funzionalità che promuovono la tecnologia "Web3" basata su blockchain. Instagram e Twitter hanno introdotto opzioni di visualizzazione delle immagini NFT, seppur in forma di test, e qualche giorno fa Spotify ha lanciato negli States la possibilità, per gli artisti, di promuovere i loro oggetti da collezione digitali al fianco delle canzoni.

Gurwicz ha aggiunto: "Penso che il Web3 possa dare grosse opportunità ai creatori per vendere il proprio lavoro senza fare affidamento su una manciata di piattaforme web centralizzate. “a in questo momento, sfortunatamente, non mantiene quella promessa. E invece di poter sfruttare le opportunità, gli artisti stanno subendo molte frodi, abusi e violazioni del loro lavoro".

Scelti per te

Trending su Mashable

  翻译: