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Bitpanda è cresciuta troppo in fretta e ora licenzia: "Abbiamo sbagliato ma abbiamo gli anticorpi alla crisi del mondo crypto"

Intervista a Eric Demuth, Ceo dell'azienda austriaca che consente a chiunque di investire in asset virtuali, titoli azionari e metalli
Bitpanda è cresciuta troppo in fretta e ora licenzia: "Abbiamo sbagliato ma abbiamo gli anticorpi alla crisi del mondo crypto"

La crisi del mercato delle criptovalute, con Bitcoin che ha perso più del 60% del proprio valore rispetto ai massimi toccati lo scorso autunno, sta ridisegnando il settore, costringendo tutte le aziende a rivedere i piani futuri e pure quelli passati. Tra queste c'è Bitpanda, società austriaca cresciuta a grandi ritmi nel corso degli ultimi anni, che ha annunciato licenziamenti per ridurre l'organico.

"Il mercato è cambiato radicalmente negli ultimi mesi, causa tensioni geopolitiche, aumento dell'inflazione e le preoccupazioni per l'imminente recessione. In questo momento c'è molta incertezza sui mercati finanziari e, pur sapendo che il settore è ciclico, nessuno sa quando il sentimento del mercato cambierà". Così si legge nella nota firmata dai tre co-fondatori Eric Demuth, Paul Klanschek e Christian Trummer, che l'azienda ha diffuso sul proprio sito.

"Dobbiamo cambiare il nostro modo di operare e dare priorità alla sicurezza e alla conformità, all'esperienza dell'utente, all'istruzione e alla comunità, riducendo al minimo tutto il resto", continua la lettera rivolta ai dipendenti, la cui rapida crescita numerica rappresenta uno degli errori dei manager. "Per stare al passo con il settore, il tasso di incremento del nostro team è stato troppo elevato e siamo arrivati a un punto in cui l'assunzione di nuove persone non ci rendeva più efficaci. Guardando indietro, ci rendiamo conto che la nostra velocità di assunzione non era sostenibile. È stato uno sbaglio".

"Dobbiamo lasciare andare parte del nostro team e ridimensionare l'organizzazione fino a raggiungere una dimensione di circa 730 persone".

Il repentino cambio di marcia è dipeso dal crollo del mondo crypto e offusca parte di quanto il Ceo di Bitpanda, Eric Demuth, ci aveva raccontato durante un'intervista programmata in occasione dell'inaugurazione della nuova sede di Vienna e dell'aver raggiunto quota mille dipendenti, festeggiamenti che a posteriori si sono rivelati forse troppo affrettati.

Nata per democratizzare l'accesso alle criptovalute, partendo proprio da Bitcoin, la startup austriaca Bitpanda è riuscita nel tempo ad attrarre circa 4 milioni di clienti e finanziamenti per più di 500 milioni di dollari, per una capitalizzazione stimata lo scorso agosto a poco più di 4 miliardi di dollari. Numeri frutto dell'impennata registrata dal mercato durante la pandemia. intanto Bitpanda è diventata non solo una delle piattaforme principali per lo scambio di criptovalute, ma anche per gli investimenti in asset digitali, che includono titoli azionari e metalli.

Qui di seguito, dunque, vi riportiamo alcune delle risposte più interessanti di Eric Demuth riguardo al percorso compiuto finora da Bitpanda che, al netto dei licenziamenti previsti, resta per il panorama europeo una piattaforma di riferimento nel campo delle criptovalute.

Come è riuscita una realtà austriaca a imporsi a livello europeo?

“La chimica del team è il primo elemento cruciale, perché io e i miei due soci siamo molto diversi, abbiamo spesso opinioni differenti e zero ego. E questo è un vantaggio che ci permette di guardare idee e problemi da angolazioni differenti, riuscendo a individuare la soluzione per far funzionare il nostro sistema”.

 
I tre fondatori di Bitpanda: da sinistra Christian Trumer, Paul Klanschek e Eric Demuth

Nella parabola di Bitpanda è stato determinante andare oltre le criptovalute. Come avete maturato l'idea?

“Abbiamo pensato di portare tutti i vantaggi insiti nelle monete virtuali nel vecchio mondo della finanza, immaginando che l'intero mercato fosse nato ai tempi di internet. Da qui la scelta di proporre le azioni frazionate, così che chiunque possa partecipare e investire in alcune dei titoli azionari più noti, attraenti e costosi. Il settore finanziario tradizionale è pensato per i ricchi e agli altri vengono lasciati solo pessimi affari, così in Bitpanda abbiamo voluto rovesciare il sistema e consentire a tutti di fare le proprie mosse".

Una delle novità più importanti è stata proprio l'introduzione delle azioni frazionate. Come sono state accolte dai clienti?

"Il riscontro è stato subito positivo, perché dividere in porzioni più piccole un'azione è ideale per chi non può investire su una azione intera, ma anche un'ottima mossa iniziale per gli investitori meno esperti e per chi vuole diversificare il proprio portafoglio e ridurre il rischio. In sostanza è stato lo step decisivo che ha aperto a tutti le porte degli investimenti".

Al di là della flessibilità di investimento, perché chi vuole avvicinarsi a questo mondo dovrebbe scegliere Bitpanda: qual è la garanzia per i clienti?

"La nostra è una piattaforma unica, che abbiamo sviluppato da soli, passo dopo passo, focalizzandoci sul rispetto delle norme previste dalle autorità nei vari paesi europei. La conseguenza di tale approccio e della capacità di proporre un servizio semplice, intuitivo e accessibile è che oggi in Austria ci sono più persone con un conto su Bitpanda rispetto a quelle che investono in azioni".

Nell'immagine esempi di cosa si può fare su Bitpanda

Il settore crypto è in costante trasformazione e ricco di alternative, ma anche di insidie e trappole. Come potrebbe evolvere?

"Ci sono forse circa 20 criptovalute che sono buone opzioni a fronte di tanti altri progetti su cui non investirei mai. Non perché rappresentano pericoli, bensì perché non vedo il loro valore sul lungo periodo. Non parlo di sistemi pensati per truffare le persone ma di progetti che non sono sostenibili in chiave futura e che molto probabilmente scompariranno nel breve e medio periodo".

Scegliere dove investire non è il primo passo per avere successo, perché prima bisogna decidere quale strategia utilizzare. Questa è una delle lezioni che offrite con la vostra Academy. Perché avete creato questo progetto?

"L'intento era offrire quell'istruzione finanziaria che si dovrebbe imparare a scuola, perché capire come funziona la gestione del denaro, gli interessi, le commissioni e le azioni sono conoscenze di base cruciali per comprendere come investire i propri soldi. Fondamentale è stabilire la propria strategia, sapendo che non ce n'è una valida per tutti, anche se in linea generale investire sul lungo periodo e diversificare gli asset è una buona base da cui partire”.

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