Enrico Stuart
Enrico Stuart | |
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Il Principe Enrico, duca di Gloucester di Jan Boeckhorst, 1658~1660, National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty | |
Duca di Gloucester | |
In carica | 1640 – 13 settembre 1660 |
Predecessore | titolo creato |
Successore | titolo estinto |
Trattamento | Altezza reale |
Altri titoli | Conte di Cambridge |
Nascita | Oatlands Palace, Surrey, 8 luglio 1640 |
Morte | Palazzo di Whitehall, Londra, 18 settembre 1660 (20 anni) |
Sepoltura | 21 settembre 1660 |
Luogo di sepoltura | Abbazia di Westminster |
Padre | Carlo I d'Inghilterra |
Madre | Enrichetta Maria di Francia |
Religione | Anglicanesimo |
Enrico Stuart, duca di Gloucester (Surrey, 8 luglio 1640 – Whitehall, 18 settembre 1660), era il più giovane figlio maschio di re Carlo I d'Inghilterra e della sua consorte, Enrichetta Maria, principessa di Francia. È noto anche come Enrico di Oatland, dal nome del palazzo dove nacque.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Erede potenziale
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la sconfitta di suo padre alla fine della Guerra civile inglese, il giovane principe di soli sei anni - a differenza dei suoi fratelli maggiori, fuggiti in Francia con la madre - fu catturato e condotto a Londra. Fu alloggiato negli appartamenti reali della Torre Bianca - nella Torre di Londra - sotto la "protezione" dell'esercito repubblicano. Durante i dibattiti intercorsi tra il capo dell'esercito, Oliver Cromwell, e Henry Ireton riguardo a quale regime avrebbe sostituito il ruolo appena decaduto di Carlo I, fu per breve tempo suggerito che il principe prendesse posto sul trono, a capo di un governo limitato, sotto forma di monarchia costituzionale. Il motivo per cui fu presa in considerazione questa possibilità, era che Enrico era molto giovane e, a differenza dei fratelli, facilmente suggestionabile ad abbandonare le posizioni cattoliche e assolutistiche dei suoi genitori. Tuttavia, questa opzione fu rapidamente scartata, dal momento che il Rump Parliament insistette per istituire il Commonwealth repubblicano. In seguito Enrico fu trasferito in ambienti più confortevoli e godette di una relativa libertà sotto la tutela dei suoi guardiani parlamentari.
Parigi
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1652 Cromwell autorizzò il suo rilascio e il principe poté raggiungere la madre e i fratelli alla corte di Parigi. Tuttavia, a seguito dell'influenza di Cromwell, era diventato un convinto protestante e ciò causò amari litigi con la madre - estremamente cattolica - sulle questioni religiose. L'avversione di entrambi giunse a livelli tali che Enrichetta Maria lo cacciò da Parigi e il principe si recò a combattere insieme agli eserciti spagnoli a Dunkerque.
Si distinse molto in battaglia e gradualmente si guadagnò la fama di valoroso soldato protestante in Europa. Fu durante il corso di questa campagna che conobbe il rinnegato comandante francese Luigi II di Borbone-Condé, che era a capo delle forze spagnole. Il loro comune disgusto per la Chiesa cattolica creò un forte legame tra di loro e, poco prima della morte, fu suggerito che Enrico sposasse la nipote di Condé.
Restaurazione
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la pace tra Francia e Spagna, Enrico risiedette nei possedimenti di Condé sino alla morte di Cromwell e al graduale collasso del Commonwealth, che causarono la restaurazione degli Stuart sul trono d'Inghilterra e il ricongiungimento del principe col fratello, Carlo II d'Inghilterra. Tornò insieme al fratello nel suo trionfale rientro a Londra nel maggio 1660 e si trasferì a Whitehall. Fu nominato duca di Gloucester e conte di Cambridge da Carlo II, ma poco tempo dopo morì a causa di un'epidemia di vaiolo.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Enrico Stuart
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Henry Stuart, Duke of Gloucester, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 45736476 · ISNI (EN) 0000 0001 1761 2001 · CERL cnp01283317 · LCCN (EN) n85144472 · GND (DE) 143779923 |
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