Análises recentes de Lee Boon

Star Drift Evolution all'apparenza è un bel giochino di macchinine, carino sì ma forse un po' grezzo da vedere.
In realtà è un gioco di guida molto impegnativo basato esclusivamente sull'abilità. Sei tu e il gioco. E basta. Non si fanno sconti e la progressione va a braccetto con la capacità che sei in grado di mettere in campo.
La conoscenza del percorso e la padronanza del mezzo, cioè della macchina, richiedono al giocatore un quantitativo di tempo adeguato. Perché saranno tante le ore spese a imparare a stare in strada, ancor prima di permettersi di limare i tempi.

Un gioco che ti manda fuori di testa. Una simulazione giocattolo che dà enormi soddisfazioni in fase di derapata.
Pur ricordando i vecchi classici top-down, quali Super Off Road e Super Cars II, è soprattutto dalla serie TrackMania che riprende il sistema di "meritocrazia": non c'è niente ad aiutarti che non sia la tua abilità. Devi essere tu, giocatore, a migliorare. Non esistono upgrade nelle macchine.

Il modello di guida mi piace molto. Al cambio delle superfici la macchinina reagisce in maniera diversa e non è semplice tenerla in strada e farle fare le linee prefissate. Tocca improvvisare molto, anche grazie a un track-design che invita a provare percorsi diversi e strade poco battute. Bello!
Time Attack che dà assuefazione, con la scelta intelligente di darti in pasto sempre un ghost diverso (senza doverlo andare a selezionare) ogniqualvolta si riesca ad abbattere quello precedente. E poi apprezzo molto il fatto di poter ripetere da subito la prova/gara, schiacciando un semplice tasto proprio in stile TrackMania senza passare dai menu. Top!
Le gare sono un delirio tra sportellate, spintoni e cappottamenti vari.

Forse il gioco non ruba l'occhio quanto un art of rally o un Circuit Superstars, ma ha quale punto di forza il modello di guida, davvero appagante e che non concede battute d'arresto. Qui anche su percorsi brevi volano secondi come se piovessero! E non si finisce mai di migliorare attraverso piccoli accorgimenti.
Il track-design fenomenale, unito a un modello di guida profondo e appagante ne fanno una piccola perla.
Star Drift Evolution è uno dei miei giochi preferiti in assoluto fra quelli che ho su Steam.

More Saturn games, please! :D

Chains, chains, chains!

Il racing game con visuale isometrica fu un sottogenere che riscosse un più che discreto successo a metà degli anni '90. Giochi come World Rally: Championship di Gaelco e Neo Drift Out di Visco furono capaci di bussare al cuore degli appassionati.
Super Woden GP è a tutti gli effetti una sorta di omaggio dell'arcade vecchio stampo. Un ritorno al passato, che pur non potendo contare sul fascino di chi quell'epoca l'ha presenziata, inevitabilmente porterà comunque in dote tanti bei ricordi.
L'interfaccia del menu è un altro tuffo nel passato. Ci muoveremo infatti su una mappa iniziale ripiena di icone; avremo concessionari nei quali acquistare auto a mano a mano sempre più potenti e veloci. Il tutto ricorda invero un altro celebre gioco di guida: Gran Turismo.
La modalità carriera è suddivisa in eventi a cui potremo partecipare solo essendo in possesso delle macchine richieste. Ciò porterà a "farmare", cioè a dover partecipare nuovamente a gare già corse in precedenza, in quanto spesso e volentieri avremo bisogno di soldi per poter andare avanti nel gioco.
Tra la assenze, da segnalare quella del freno a mano che certo avrebbe aiutato negli eventi rally.
Un aspetto poco riuscito riguarda l'IA delle auto avversarie, che fa fatica a distinguersi per brillantezza: i nostri rivali guidano in maniera lineare e non si curano di noi. Non sbagliano mai, viaggiano a un ritmo predefinito e fra di loro non compiono sorpassi, andando presto a formare il solito trenino.
Anche l'assenza di variazioni nella guida del mezzo in caso di eventi avversi, come per esempio la pioggia, può fare storcere il naso.

Super Woden GP è in ogni caso un gioco a basso budget, ma dal cuore grande.
Un gioco di corse con visuale isometrica particolarmente divertente, che dall'ispirazione ai grandi classici trae la sua forza senza comprometterne il carattere. Tecnicamente il gioco è sempre molto fluido e le musiche spaccano (Asteroid Gate la mia preferita)!
In una dozzina di ore si completerà ogni evento e gara, eccetto prendere l'ultimo achievement che ne richiederà una trentina. Altro aspetto che non può essere sottovalutato è rappresentato dalle classifiche online, che tra l'altro sono ottimamente integrate. Ogni volta che si completerà un giro comparirà una piccola finestra con i tempi dei giocatori vicini in classifica. Una trovata assai gradita.
Promosso. C'è bisogno di altri Super Woden GP.

Horizon. This is Mexico!

Wololo

Ci sono DLC che hanno poco senso di esistere, mentre altri apportano valide aggiunte. Senna Forever rappresenta uno splendido omaggio alla figura di Ayrton, indimenticato campione di Formula 1.
La modalità carriera, assai corposa, ne ripercorre le fasi cruciali: dall'esordio sulla Toleman nel 1984 fino all'ultimo campionato del mondo vinto a bordo della McLaren nel 1991.
Questa espansione si snoda su tutta una serie di nuove piste, riprese direttamente da quelle presenti nel calendario di Formula 1 di quegli anni. È così che avremo modo di affrontare tracciati su cui non si corre ormai da un sacco di tempo, come per esempio il circuito cittadino di Detroit (chi se lo ricorda in Grand Prix Circuit?).
Le piste sono state ovviamente riadattate, adeguandole alla natura semplice e veloce del gioco; il layout quindi è quello dei tracciati dell'epoca, ma sono state rimosse le chicane e addolcite le curve più incisive. In ogni caso i tratti distintivi rimangono intatti: a Spa c'è l'Eau Rouge sempre ben riconoscibile e a Monaco dopo le due curve a destra di Mirabeau Bas e Portier non poteva certo mancare il Tunnel.
A notarsi è la passione che i bravi sviluppatori (brasiliani, proprio come Ayrton) hanno profuso nel realizzare questo DLC. A partire dal fatto che ogni stagione ci vedrà contrapposti come rivali proprio le monoposto che si erano realmente distinte in quegli anni dandosi battaglia nella realtà, dunque McLaren nel 1988-89, Ferrari nel 1990 e Williams nel 1991. Certo, i nomi nel gioco sono di fantasia, ma le livree sono sempre facilmente riconoscibili. Inoltre mi sono accorto che sono state perfino ricreate le condizioni meteo di quelle gare: quindi se pioveva all'inizio, se smetteva a un certo punto o se ricominciava verso la fine. Che dire: bellissimo!

Se vi è piaciuto Horizon Chase Turbo e amate la Formula 1, Senna Forever non potrà che ammaliarvi.
Perché la leggenda di Ayrton non tramonta mai.

Ecco qui un interessantissimo gioco indie italiano sviluppato con RPG Maker da IFCATS.
La natura di questo Magical Stock Princess è ibrida, in quanto si sviluppa su due fasi di gioco ben distinte fra loro: in una abbiamo una componente "action" molto incisiva, nel quale LA protagonista dovrà ripulire l'area in modo da far apparire un'immagine evitando al contempo di farsi toccare dai mostri, pena il decurtamento delle vite e l'inevitabile GAME OVER. Un tale modo di approcciarsi mi ha riportato in mente giochi come Gals Panic, ma in questo caso anziché immagini simil-zozze compariranno dei semplici dolci.
Abbiamo poi invece una fase di gioco "adventure", composta da villaggi dove avremo modo di interagire con gli altri personaggi e di compiere determinate azioni. Ho trovato particolarmente goduriosa la quest dei salvataggi, in quanto in ogni area potremo salvare la partita ma per poterlo fare di volta in volta ci toccherà compiere azioni differenti. Per trovare il "save" occorrerà ingegnarsi almeno un pochettino.
Oltre a ciò, avremo anche dialoghi divertenti, gag ma soprattutto tanti segreti da scovare.

La natura arcade del gioco (si finisce in una mezz'ora scarsa) porta a iniziare più volte una nuova partita, sia per trovare tutti i dolci e vedere i vari finali (ce ne sono tanti diversi), sia per cercare il punteggio più alto possibile.

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Magical Stock Princess nel suo piccolo riesce a sorprendere.
Trattasi di una miscela di più generi. Un gioco veloce, con un fattore sfida bello marcato e con delle chicche niente male ad attenderci. Peccato solo per l'assenza di achievement.
Da provare senz'altro!

Premessa importante: R-Type è la storia. E non soltanto del genere shoot 'em up, perché allargherei tranquillamente il discorso ai videogames in toto. Volendo potrei anche aggiungere che fa parte della mia storia, perché se sono videogiocatore lo devo in parte a questa serie.
Ora veniamo a Final 2. È in tutto e per tutto il sequel diretto del primo Final uscito su PlayStation 2.
Dal suo predecessore riprende il suo essere altalenante: alti e bassi si alternano anche all'interno dei singoli stage; però è R-Type, quindi con una base di gioco dietro "importante" che è stata affinata negli anni grazie ai precedenti capitoli.

Dal punto di vista grafico è quel che è. Tecnicamente parlando gli ultimi capitoli di R-Type hanno sempre mostrato il fianco alle critiche e Final 2 non ne è esente.
I limiti di budget ne hanno minato lo sviluppo e si nota fin da subito. Poligonalmente il gioco è deficitario e purtroppo ho da prendere atto che la direzione artistica non sempre si rivela all'altezza del blasone (R-Type) cui si rifà Final 2, pur difendendosi devo dire piuttosto bene a livello di effetti/illuminazione e questa scelta degli sviluppatori ben ripaga soprattutto giocando alle difficoltà più alte, perché lì lo schermo è letteralmente invaso da laser, raggi e quant'altro.

Di buono c'è da sottolineare la mole di contenuti dietro a questo gioco che è assai lodevole.
Innanzitutto la miriade di navette presenti, le quali se ben adoperate aprono a una moltitudine di approcci differenti, Alcuni stage ai livelli di difficoltà più alti diventano più o meno abbordabili a seconda della navicella scelta.
E poi giocando si sbloccano e si acquistano tute, caschi, pose del pilota, adesivi per la nave. Tanta di quella roba che non sai cosa fartene!
Si può personalizzare tutto, perfino il titolo del gioco. Cambiare i nomi dei livelli, metterseli in ordine come si vuole per giocarseli nel modo che si è scelto.

Di ottimo c'è che il titolo R-Type non è messo lì a casaccio tanto per. Final 2 è sempre R-Type nella sua essenza più pura. Abbordabile perché a un certo punto sblocchi i crediti infiniti e te lo puoi finire comodo comodo. Certo, manca la modalità infinito di Dimensions che rendeva le cose ancora più facili (power-up al massimo schiacciando un pulsante), ma secondo me hanno fatto bene a non inserire questa possibilità perché si rischiava oltremodo di svilire il tutto.
Tra l'altro il gioco al livello di difficoltà più alto è con ogni probabilità il più difficile della serie che neanche R-Type 2 al secondo loop gli fa un baffo.
Il level-design è altalenante, così come alcuni boss. Alcuni stage sono poco ispirati sia per design sia per musiche. Il terzo proprio non mi riesce a convincere nonostante l'abbia giocato centinaia di volte e pure il livello acquatico l'ho trovato parecchio deludente. L'acqua tra l'altro è resa malissimo.
C'è da dire che alzando li livello di difficoltà Final 2 cambia e anche di tanto, praticamente si trasforma. Il ritmo di gioco che dapprima ci pareva lento diventa quasi asfissiante, con mostri e proiettili che escono da tutte le pareti e tu sei lì nel mezzo a cercare di parare o evitare i colpi. Ne guadagna tutto l'insieme, però tocca studiarsi palmo a palmo ogni centimetro.
Estremamente validi da giocare sono gli stage avanzati e ho apprezzato un sacco le numerose citazioni a nemici storici e a situazioni di gioco dei vari R-Type del passato. Trovo sempre molto appagante cogliere certi omaggi alla serie.
Dove davvero sorprende Final 2 è nel suo senso di progressione. Ho iniziato come da mia prassi a giocare al livello di difficoltà più basso (Practice) e ora sono arrivato al più alto. Un incremento che è stato graduale e senza intoppi; ogni step mi ha fornito degli spunti, dandomi modo di procedere alla scoperta dei nuovi pattern, nella comprensione riguardo alla disposizione dei nemici e nel superamento degli ostacoli presenti. Mi sono sentito quasi "accompagnato", preso per mano. Per un gioco ma soprattutto per uno shmup questo è un aspetto fondamentale. Il livello di difficoltà "pesa" a parer mio nella valutazione finale e qui hanno fatto le cose davvero per bene. Granzella, complimenti!

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Poi a mancare invece sono aspetti di una certa rilevanza. A mio modo di vedere ci sono assenze inconcepibili.
Le classifiche online, innanzitutto. Non puoi non metterle nel 2021! C'erano in Dimensions, perché qui no? Ma scherziamo?
Mi sarebbe piaciuto vedere i punteggi degli altri giocatori, la navetta adoperata, scaricare i loro replay per vedere come affrontano determinati livelli. Niente da fare.
E si sente la mancanza anche di una modalità Boss Rush, che mi avrebbe dato una mano nel velocizzare la risoluzione di alcuni scontri con i boss.
Tutta roba che si trova in shooter indie di lignaggio inferiore.

Che dire d'altro.
R-Type Final 2 è l'ultimo esponente di una serie che ogni appassionato shmup conosce a menadito e chi è cresciuto a pane e sparacchini non può farne a meno.
Per gli appassionati del genere è a mio parere un acquisto imprescindibile.
Il RE è tornato. Lunga vita a R-Type.

Flying Flogger viene pubblicato originariamente su App Store nel 2019, per poi in seguito uscire a fine 2020 anche per cellulari Android.
Nel 2021 ecco l'approdo su Steam.

Flying Flogger è un gioco di combattimenti aerei 2D dallo stile minimalista. I controlli estremamente intuitivi permettono di far nostre velocemente le meccaniche di gioco, semplici e immediate.
Avremo a che fare in tutto con 50 missioni, dalla difficoltà crescente, che ci terranno impegnati per un paio di ore e che si riveleranno tutto sommato divertenti e varie.
A pagare pegno è la longevità, in quanto l'assenza di achievement e soprattutto del punteggio minano pesantemente la rigiocabilità del titolo, che non avrà molto da dire una volta giunti alla schermata finale.
Per me queste sono assenze pesanti da digerire e che trovo ingiustificabili. Di certo non è un gioco da prendere a prezzo pieno.

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Ciò detto da giocare Flying Flogger si rivela parecchio spassoso, pertanto promuovo il titolo nella speranza che in futuro vengano aggiunte ulteriori missioni. Perché di quelle non se ne ha mai a basta!