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Neurodiversità | Neurodivergenze | Universal Design per la Neuroinclusione

About us

👉 AnotherWayTo – FOR ALL! Soluzioni concrete per la Neuroinclusione in azienda 🔹 Consulenza strategica per ambienti di lavoro neuroinclusivi. 🔹 Talk, masterclass e lab per trasformare la cultura, ottimizzare i flussi di lavoro, garantire accesso equo alle informazioni, migliorare produttività e benessere cognitivo. 🔹 Consulenza 1:1 per supporto personalizzato a colleghi e colleghe neurodivergenti. Non formazione, ma trasformazione! Non offriamo semplici corsi, trasferiamo un metodo per progettare ambienti di lavoro brain-friendly. La neurodiversità è un asset per le aziende. Eppure le neurodivergenze - 15-20% della popolazione mondiale – sono spesso viste attraverso la lente del deficit, alimentando pregiudizi che ne oscurano il valore. AnotherWayTo aiuta le aziende a superare queste barriere con un approccio integrato, basato sull’Universal Design applicato alla neuroinclusione, per creare spazi in cui ogni persona possa esprimere il proprio potenziale. 💡 Neuroinclusione: il vero WIN-WIN Assecondare e includere le persone neurodivergenti significa migliorare l’esperienza di tutti e tutte, creando ambienti di lavoro più efficienti e sostenibili FOR ALL. I risultati? Per le persone 👉 Maggiore benessere cognitivo ✔ Un ambiente di lavoro neuroinclusivo e bias free ✔ Accesso equo a informazioni e comunicazioni ✔ Meno stress e sovraccarico cognitivo ✔ Un ambiente di lavoro collaborativo e brain-friendly Per le aziende 👉 Più efficienza e competitività ✔ Ottimizzazione gestione e produttività dei team. ✔Allineamento agli standard internazionali (L.25/2022, ISO 30415:2021, CSR) e agli obiettivi dell’Agenda 2030 ✔Attrazione, engagement, retention e valorizzazione dei talenti ✔ Innovazione, crescita, reputation rafforzata IL NOSTRO MOTTO? Non c’è “un solo modo giusto di” ma ambienti in grado di accogliere e valorizzare una sinfonia di metodi, idee e prospettive. 🚀 Vuoi mettere a valore ogni modo di? Contattaci 📩 info@anotherwayto.it 🌐 anotherwayto.it

Website
https://www.anotherwayto.it
Industry
Education
Company size
2-10 employees
Type
Self-Employed
Founded
2024
Specialties
Consulenza, Formazione, Universal Design for Neuroinclusion, and Neurodiversità

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    Luca: "Pensavo fosse solo pigrizia la sua… E la mia." Quando sua figlia ha ricevuto la diagnosi di ADHD, Luca ha iniziato a rivedere la sua infanzia con occhi nuovi. Le difficoltà a rimanere seduto e attento per ore in classe. Le mille idee lasciate a metà. Procrastinare e poi avere l'ansia di non riuscire a rispettare le scadenze. Per anni si era detto che il problema era lui: poca forza di volontà e svogliatezza. E così aveva cercato di insegnare a sua figlia quello che gli avevano detto per tutta la vita: "Devi solo impegnarti di più." Ha rivisto in lei le sue stesse sfide. Grazie a lei, ha capito che non si trattava di mancanza di impegno né tantomeno di pigrizia.  Era solo il suo modo di. A volte ciò che consideriamo una debolezza può essere solo un talento che non ha ancora trovato il suo spazio. A tutti i papà neurodivergenti che, nel capire i propri figli e le proprie figlie, imparano ad accogliere anche il loro modo di #Neurodivergenze #Neurodiversità #Neuroinclusione #NeurodiversityCelebrationWeek #FestaDelPapà #AnotherWayTo

    • Ci sono diverse frasi, quasi in dissoluzione:
1.Non capivo perché tutto fosse così difficile
pensavo di non essere portato
2.Ho sempre pensato di essere sbagliata 
3.Sei troppo lenta. Sei troppo veloce. Sei troppo... tutto
4.pensavano che non mi importasse 
5.Avevo paura di sbagliare 
Tra tutte emerge in un nero pieno questa frase: Pensavo fosse solo pigrizia. La sua… e la mia
Sotto la scritta: A TUTTI I PAPÀ NEURODIVERGENTI CHE, NEL CAPIRE I PROPRI FIGLI E LE PROPRIE FIGLIE, IMPARANO AD ACCOGLIERE IL LORO MODO DI
  • In fase di diagnosi, dare un nome alla caratteristica della persona è fondamentale: permette alla persona di riconoscersi, comprendere i propri punti di forza e adottare strategie efficaci. Ma nel mondo del lavoro, una classificazione troppo rigida rischia di creare barriere. Nonostante ciò, l’approccio alla neurodivergenza tende a essere parcellizzato. Quali sono i limiti di questo approccio? 🔹 Percezione di sforzo eccessivo - Più si frammenta, più l’inclusione sembra un processo complicato e oneroso, invece che un’opportunità per migliorare il benessere e la produttività di tutti e tutte. 🔹 Mancanza di disclosure - Il timore dello stigma spinge molte persone a non dichiarare la propria neurodivergenza, impedendo all’azienda di offrire il giusto supporto e di creare presupposti realmente inclusivi. 🔹 Neurodivergenze co-occorrenti - ADHD, DSA, autismo e altre neurodivergenze spesso convivono in modi unici in ogni persona. Suddividere le neurodivergenza, e di conseguenza le persone, in categorie rigide significa non cogliere la complessità dell’individuo riducendo l’inclusione a interventi frammentati e scollegati. 💡 La soluzione? Non frammentare, ma progettare ambienti neuroinclusivi. Un approccio che non segmenta, ma accoglie l’intera variabilità neurocognitiva, valorizzando ogni modo di pensare, lavorare e contribuire. 🔹 Non si tratta di creare soluzioni su misura per ogni singola etichetta, ma di costruire spazi flessibili che funzionino per tutti e tutte. 🔹 Neuroinclusione non significa aggiungere sforzi extra, ma ridisegnare processi, ambienti e comunicazioni in modo più accessibile ed efficace per l’intera organizzazione. La variabilità è la norma. Noi crediamo che sia giunto il momento di superare la logica della frammentazione per abbracciare un nuovo modello in cui ogni persona possa esprimere liberamente il proprio modo di. #Neurodiversità #Neurodivergenze #Neuroinclusione #AnotherWayTo

  • Immagina un team al lavoro su un problema complesso. Da un lato persone precise, lineari, che seguono ogni passaggio senza mai uscire dal tracciato. Dall’altro chi si inserisce con commenti apparentemente fuori tema, cambia direzione all’improvviso e lancia idee che sembrano assurde. Spesso il secondo profilo viene considerato meno desiderabile, MA... Secondo una ricerca condotta dalla Purdue University, la presenza di una persona con caratteristiche ADHD può fare la differenza. I team con almeno una persona con questo profilo hanno trovato soluzioni innovative con una frequenza sorprendente, di molto superiore ai gruppi composti solo da persone neurotipiche. Perché? 🔹 Perché il pensiero divergente e la capacità di fare connessioni inaspettate aprono strade nuove.  🔹 Un pizzico di caos stimola la nascita di soluzioni creative. 🔹 Una mente che salta da un’idea all’altra aiuta il gruppo a uscire dalle solite logiche. 🔹 La variabilità neurocognitiva diventa così la chiave per superare lo stallo e accedere a prospettive nuove. Il nostro takeaway? Puntiamo alla neuroinclusione. La vera innovazione non arriva dal pensiero uniforme, ma dalla capacità di far dialogare punti di vista differenti, anche (e soprattutto) quelli più fuori dagli schemi. Progettiamo per accogliere e valorizzare tutti i modi di, perché l’intelligenza non è solo individuale: è collettiva! #Neurodiversification #Neurodiversità #Neuroinclusione #Creatività #ADHD #Innovazione #AnotherWayTo

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    Stiamo raccogliendo dati in vista di un incontro dedicato a neurodivergenza e professioni legal che AnotherWayTo terrà nell’ambito del progettoLEVA di De Micheli Lanciani Motta - Psicologi del Lavoro 🗓️ L'evento si terrà su Zoom lunedì 24 marzo, dalle 13:00 alle 14:30. 📩 Per iscrizioni e link di accesso scrivere a paolo.lanciani@dlm-partners.eu. Neurodivergenza & Professioni Legal Nel settore legal (come in molti altri) esistono ancora bias e ostacoli per le persone neurodivergenti. Con questo sondaggio vogliamo capire cosa potrebbe davvero fare la differenza in un’ottica neuroinclusiva. Se sei un professionista legal o ti interessa il tema, partecipa al sondaggio qui sotto! Se vuoi condividere un pensiero o un’esperienza nei commenti, ogni contributo è prezioso.

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    Secondo la teoria del riciclaggio neuronale, la lettura non è una funzione innata del cervello: per leggere, riutilizziamo circuiti evolutisi per riconoscere volti e forme. Questo significa che il processo di lettura deve essere appreso e può risultare più complesso per alcune persone. 📖 Alcuni ostacoli possono rendere la lettura più difficile per tutte le persone, ma soprattutto per chi ha una neurodivergenza.  Per chi è dislessico, la lettura può richiedere più risorse cognitive, perché il cervello fatica ad automatizzare il riconoscimento delle parole. Cosa ostacola la lettura? 🔸 Font complessi - caratteri con grazie o forme ambigue rendono le lettere meno distinguibili. 🔸 Muri di testo - blocchi di testo senza spaziatura sufficiente e senza suddivisione strategica in paragrafi affaticano la lettura 🔸 Complessità senza chiarezza – testi densi, poco chiari e ricchi di tecnicismi possono rendere difficile la comprensione e aumentare il carico cognitivo 🔸 Basso contrasto tra testo e sfondo - non porre attenzione al contrasto rende i testi poco leggibili, specialmente su schermi digitali Cosa facilita la lettura per tutti e tutte? 🔹 Font accessibili - sans-serif con lettere ben distinguibili 🔹 Testi chiari e strutturati - spaziatura adeguata, titoli evidenziati, elenchi puntati per facilitare la scansione. 🔹 Linguaggio semplice e diretto - frasi brevi, termini comprensibili e uso di immagini per supportare il testo 🔹 Contrasto adeguato - porre attenzione ai contrasti testo e sfondo per garantire massima leggibilità 🔹 Versione digitale accessibile - testi strutturati per interagire facilmente con lettori vocali e altre tecnologie di supporto 📢 Se vogliamo garantire un accesso equo ai contenti, dobbiamo progettare per tutti i modi di. #SettimanadelCervello #Neurodivergenze #Neurodiversità #Neuroinclusione  #AnotherWayTo

  • Hai mai lavorato in un open space e avuto la sensazione di essere sopraffatto, sopraffatta dal rumore di fondo? 🔬 Non è una questione di preferenze, ma di funzionamento cerebrale. Uno studio di Banbury & Berry (2005) ha rilevato che negli open space: 🔹 Il 99% dei lavoratori e delle lavoratrici ha riportato una perdita di concentrazione dovuta al rumore. 🔹 Il 57% ha riferito un deterioramento grave della concentrazione. I suoni più disturbanti? Telefoni che squillano, colleghi e colleghe che parlano e il rumore delle stampanti. Il cervello non si abitua al rumore di fondo: anzi, il fastidio e la fatica mentale aumentano nel tempo. Per le persone neurodivergenti, gli effetti possono essere amplificati: Autismo - Sensibilità elevata ai suoni e agli stimoli visivi ADHD - Difficoltà a filtrare le distrazioni e a mantenere il focus DSA - Interferenza con l’elaborazione delle informazioni scritte e verbali Come rendere un open space brain-friendly? ✅ Integrare postazioni di lavoro prive di distrazioni ✅ Dare la possibilità di lavorare con cuffie di isolamento acustico o con suoni neutri ✅ Offrire flessibilità tra lavoro in presenza e da remoto Gli ambienti con minori input sensoriali possono favorire il deep work e la concentrazione su compiti complessi per tutti e tutte! #Neuroinclusione #Neurodivergenze #OverloadSensoriale #OpenSpace #SettimanaDelCervello #AnotherWayTo

  • Ti è mai capitato di passare ore a scegliere un film, un ristorante o un font per una presentazione e poi sentirti svuotato, svuotata? Non è indecisione. È decision fatigue: il cervello ha un’energia limitata per prendere decisioni ogni giorno. 🔬 Secondo gli studi di Baumeister et al. (1998)  e Vohs et al. (2005) il cervello ha una riserva limitata di energia cognitiva per prendere decisioni ogni giorno: più decisioni prendi, meno risorse cognitive hai per le successive.  Alcuni leader, come Steve Jobs, Mark Zuckerberg e Barack Obama hanno ridotto le scelte poco importanti (vestiti, colazione) per risparmiare energia per le decisioni importanti. 📌 Per alcune persone neurodivergenti, la decision fatigue può essere ancora più impattante: ADHD - Troppe opzioni possono generare blocco decisionale e procrastinazione Autismo - Scegliere tra troppe variabili può creare stress ed esaurire le risorse cognitive DSA - Elaborare e confrontare molte informazioni può aumentare il carico mentale Come alleggerire il carico? ✅ Riduci le micro-decisioni: automatizza ciò che puoi (es. pasti, abbigliamento, routine). ✅ Sfrutta il pre-commitment:: decidi in anticipo per evitare di sprecare energia su scelte ripetitive. ✅ Dai priorità alle decisioni importanti quando hai più energie: la mattina solitamente è il momento migliore. Meno decisioni superflue = più spazio per pensare in grande. #Neuroinclusione #DecisionFatigue #Neurodivergenze #SettimanaDelCervello #AnotherWayTo

  • È ora di svelare la verità. Il multitasking è un falso mito: è solo un continuo switch che affatica la mente e ci porta a scarsi risultati. “Più cose fai insieme, meno ne fai bene.” Lo dice il cervello. Progettare il lavoro per ridurre le interruzioni migliora performance e benessere. Vuoi rendere i tuoi team più efficienti? Scopri il Brain-Friendly Workflow con AnotherWayTo Work.  🌐 www.anotherwayto.it #BrainFriendly #Neurostrategia #AnotherWayTo

  • L’effetto attenzione residua: perché il tuo cervello non riesce a staccare Ti è mai capitato di chiudere il laptop a fine giornata, ma sentire la tua mente ancora bloccata su email, task e riunioni? Non è semplice stress: è attenzione residua. Il cervello non si spegne istantaneamente quando smetti di lavorare. 🔹 Ogni task lasciato a metà lascia una traccia nella memoria di lavoro. 🔹 Più switchiamo tra attività, più il cervello fatica a chiudere i processi mentali. Il risultato? Distrazione, fatica mentale e difficoltà a recuperare energie. Come liberare la mente dal carico residuo? ✅ Chiusura consapevole della giornata. Prenditi 5 minuti per riassumere cosa hai fatto e cosa riprenderai domani. ✅ Evita il multitasking. Meno task lasci in sospeso, meno fatica mentale accumuli. ✅ Scrivi per liberare la memoria di lavoro. Scrivere le cose su un taccuino o un’app riduce l’ansia di doverle ricordare. #Neurodiversità #Attenzione #Multitasking #AnotherWayTo

    • specchietto su attenzione residua. Il cervello non si spegne istantaneamente quando smetti di lavorare
Ogni task lasciato a metà lascia una traccia nella memoria di lavoro
Più switchiamo tra attività, più il cervello fatica a chiudere i processi mentali
Risultato? Distrazione, fatica mentale e difficoltà a recuperare energie 
Come liberare la mente dal carico residuo?
1. Chiusura consapevole della giornata. Prenditi 5 minuti per riassumere cosa hai fatto e cosa riprenderai domani.
2. Evita il multitasking. Meno task lasci in sospeso, meno fatica mentale accumuli.
3. Scrivi per liberare la memoria di lavoro. Scrivere le cose su un taccuino o un’app riduce l’ansia di doverle ricordare.
  • Oggi il nostro pensiero va a tutte coloro che conoscono il peso invisibile di una doppia sfida: essere donna e neurodivergente in un mondo che spesso non è stato progettato né per l'una né per l'altra. Muoversi nel mondo del lavoro da donna e da persona neurodivergente significa spesso camminare su un filo sottile tra invisibilità e iper-performance. Significa dover dimostrare il proprio valore due volte, adattarsi, mascherare la propria natura per essere accettate. Ma significa anche portare nel mondo prospettive uniche, capaci di scardinare schemi, trovare soluzioni innovative e creare connessioni autentiche. Oggi celebriamo le donne neurodivergenti: la loro voce, la loro forza, la loro capacità di trasformare il mondo, un’idea divergente alla volta. Ma la vera festa sarà quando il pensiero divergente sarà considerato una risorsa preziosa e non qualcosa a cui rimediare, quando l'equità non sarà un'aspirazione ma una realtà quotidiana. 8 marzo, Giornata internazionale della donna.  Oggi celebriamo la forza. Ma da domani costruiamo il cambiamento.

    • Una mimosa su sfondo azzurro. La scritta: Essere donna nel mondo del lavoro ed essere neurodivergente. Una doppia sfida. 
Oggi celebriamo la forza. Ma da domani costruiamo il cambiamento.

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