LinkedIn è una grande opportunità per fare rete con gli attori del settore della somministrazione e promuovere la conoscenza delle attività gestite dal Fondo. Forma.Temp non fornisce assistenza diretta sui canali social, ma mette a disposizione degli utenti un apposito form (https://lnkd.in/dUQB8-SU) Puoi consultare la nostra Social Media Policy a questo link https://lnkd.in/diHs7iGb #FormaTemp #socialmediapolicy
Forma.Temp
Non-profit Organizations
Da oltre 20 anni supportiamo gli attori della somministrazione per promuovere la formazione e il sostegno dei lavoratori
About us
Forma.Temp è il Fondo per la formazione e per il sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione. Sostiene le professionalità, la tutela, l’inclusione e l’inserimento lavorativo delle persone tramite il finanziamento di: • politiche attive: formazione per l’acquisizione di nuove conoscenze e competenze, l’aggiornamento, la qualificazione e la riqualificazione professionale; • politiche passive: Sostegno al reddito (Sar) ai lavoratori assunti con contratto in somministrazione a tempo determinato e indeterminato (anche in apprendistato); Assegni di Integrazione Salariale (AIS), attivabili in caso di riduzione o sospensione dell’orario di lavoro; • procedura in Mancanza di Occasioni di Lavoro (MOL): contributo a favore dei lavoratori a tempo indeterminato in somministrazione (esclusi gli apprendisti) in stato di disponibilità. Forma.Temp è stato istituito nel 2000 in applicazione della Legge n. 196/1997 e trova l'attuale fonte normativa nell’art. 12 del D.Lgs. 276/2003 e s.m.i. Svolge i propri compiti sotto la vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS).
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- 51-200 employees
- Type
- Nonprofit
Employees at Forma.Temp
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💡 Fabio Scialanga 💡
Responsabile PMO presso STUDIO 81 a Company of VARGROUP | Project Manager UNI 11648
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MATTIA FESTA
🧱LEGO®SERIOUS PLAY®✈️KAOSPILOT🧠BUSINESS AGILITY DESIGN📝DRAW TOAST🕹️SMALL TECHNIQUES&SERIOUS GAME🧪Experiential💻FaD FACILITATOR | 💪Psicologo…
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Cristina Calabrese
Human Resources & Payroll Specialist Accountant
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Edoardo Maceli
Responsabile Area di coordinamento attività della Presidenza - Forma.Temp
Updates
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In Italia, il settore degli smart building - cioè gli edifici in cui gli impianti sono gestiti in maniera intelligente ed automatizzata - è un vero motore di crescita : ad oggi genera un fatturato di 174 miliardi di euro e un valore aggiunto di 38 miliardi, con 515 mila addetti. Entro il 2030 si prevede inoltre la creazione di 200 mila nuovi posti di lavoro qualificati e specializzati. Le figure professionali più richieste includeranno ingegneri, progettisti, installatori, operai specializzati e addetti alle vendite. Tuttavia, il settore deve affrontare una sfida cruciale: il gap di competenze green e smart. L’83,7% delle posizioni aperte richiede queste competenze, ma nel 57,6% dei casi mancano candidati adeguati. Un problema evidenziato dalla Community Smart Building di The European House – Ambrosetti (TEHA). Per colmare questo divario, è essenziale investire in upskilling e reskilling, rafforzare l’offerta formativa nelle scuole e potenziare la collaborazione con le ITS Academy. La formazione è la chiave per colmare il gap, soprattutto considerando il basso tasso di laureati nel settore e l’età media elevata della forza lavoro. Le aziende stanno già investendo in formazione on-the-job, collaborazioni con università e ITS Academy, con un focus su competenze digitali ed efficienza energetica. Le ITS Academy si confermano un modello vincente, con l'87% dei diplomati che trova lavoro entro un anno. Scopri di più: https://lnkd.in/dz5eNe5n Segui il nostro profilo e l’hashtag #FormaTemp per gli aggiornamenti. Assolavoro | ASSOSOMM | #felsacisl | NIdiL CGIL Nazionale | UILTemp
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I dati Forma.Temp di gennaio 2025 confermano il trend positivo per i lavoratori a tempo indeterminato in #somministrazione: rispetto a gennaio 2024 si registra un aumento del 5,7%. Dalle dichiarazioni mensili delle #AgenzieperilLavoro emerge un totale di circa 456 mila #lavoratori somministrati (TD+TI) per il mese di gennaio 2025. Segui il nostro profilo e l’hashtag #FormaTemp per gli aggiornamenti. Assolavoro | ASSOSOMM | #felsacisl | NIdiL CGIL Nazionale | UILTemp
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Secondo un recente studio dell’INAPP (Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche), l’inserimento nel mercato del lavoro di oltre 1,2 milioni di donne inattive potrebbe essere una leva strategica per affrontare la crisi demografica e garantire la sostenibilità del welfare in Italia. Oggi, il 40% delle donne tra i 15 e i 64 anni è inattivo, pari a 7,8 milioni di persone che non lavorano e non cercano attivamente un’occupazione. Tuttavia, il 16% di queste donne (circa 1,26 milioni) sarebbe disponibile a lavorare a determinate condizioni. Un dato che sale al 23% in Campania e Sicilia, mentre in Lombardia si attesta al 9,7%. Le principali cause dell’inattività femminile sono legate a: - esigenze di cura familiare e carenza di servizi di supporto, soprattutto al Centro-Sud - fattore “scoraggiamento” e mancanza di opportunità adeguate - difficoltà nel conciliare lavoro e vita familiare Per favorire l’occupazione femminile servono investimenti in servizi di cura e assistenza, non solo per permettere a queste donne di lavorare, ma anche per ridisegnare il welfare in un Paese con una popolazione sempre più anziana. Leggi lo studio di INAPP qui: https://lnkd.in/dyq4aMvv Segui il nostro profilo e l’hashtag #FormaTemp per gli aggiornamenti. Assolavoro | ASSOSOMM | #felsacisl | NIdiL CGIL Nazionale | UILTemp
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Negli ultimi anni, il mercato del lavoro italiano ha visto una crescita occupazionale significativa. Ma dietro questi numeri si nasconde una realtà più complessa. Analizzando più da vicino la composizione occupazionale in Italia e nell'UE, emergono criticità importanti, come evidenzia il report "Labour Market an Wage develoment in Europe 2024": • 𝗧𝗿𝗼𝗽𝗽𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗮 𝗯𝗮𝘀𝘀𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁𝗮̀ – L’Italia punta ancora su comparti con salari bassi e poca produttività. Nel 2023, i pesi dei settori con bassi salari e alta produttività (35%) e dei settori con bassi salari e bassa produttività (22%) erano maggiori rispetto a quelli già troppo elevati della media europea. • 𝗜𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗹 𝗿𝗮𝗹𝗹𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 – Solo il 6% del mercato italiano è legato ai settori ad alta tecnologia, mentre in Europa la media è del 10,5%. Questo frena la competitività e rende più difficile attrarre investimenti di qualità. • 𝗠𝗮𝗻𝗰𝗮𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗲 – L’Italia è tra i Paesi con meno posti vacanti qualificati: la domanda di lavoro specializzato è già bassa, e l’offerta scarseggia. La fuga di talenti e la sottoccupazione dei laureati STEM peggiorano la situazione. • 𝗠𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗲𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 – Rispetto agli standard europei, il lavoro in Italia è sbilanciato: troppi settori con distorsioni salariali e pochi comparti con alta produttività e stipendi competitivi. Se non si affrontano queste sfide, la crescita rischia di essere solo di facciata e di crollare sotto la pressione della concorrenza globale. Ma c’è una leva concreta su cui agire: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Se sfruttato bene, può davvero cambiare le regole del gioco, spingendo il Paese verso più innovazione, tecnologia e formazione avanzata. Approfondisci gli aspetti qui: https://lnkd.in/gx4UzBzY Segui il nostro profilo e l’hashtag #FormaTemp per gli aggiornamenti. Assolavoro | ASSOSOMM |#felsacisl | NIdiL CGIL Nazionale | UILTemp
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I dati provvisori #ISTAT di gennaio 2025, rispetto al mese precedente, mostrano una crescita degli occupati, associata a una diminuzione sia dei disoccupati che degli inattivi. Il tasso di occupazione sale al 62,8%. Confrontando i dati con quelli di gennaio 2024, l’ISTAT rileva una diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-10,7%, pari a -194mila unità) e una riduzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3%, pari a -158mila) A margine della pubblicazione dei dati, ISTAT commenta: "A gennaio 2025 il numero di occupati è salito a 24 milioni 222mila. La crescita rispetto al mese precedente coinvolge i dipendenti permanenti, che salgono a 16 milioni 447mila, i dipendenti a termine (2 milioni 663mila) e gli autonomi (5 milioni 111mila). L’occupazione aumenta anche rispetto a gennaio 2024 (+513mila occupati), ma in questo caso è sintesi della crescita dei dipendenti permanenti (+702mila) e degli autonomi (+41mila) e del calo dei dipendenti a termine (-230mila). Su base mensile, il tasso di occupazione cresce al 62,8%, mentre diminuiscono quello di disoccupazione, al 6,3%, e quello di inattività, al 32,9%." #FormaTemp
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Analisi delle politiche del lavoro in Italia nell'era post-pandemica: un cambiamento di paradigma Il Rapporto INAPP (Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche) pone in evidenza una trasformazione significativa nel panorama delle politiche del lavoro in Italia, in risposta alle sfide poste dalla pandemia di COVID-19. Inizialmente, si è assistito a un aumento degli investimenti statali nelle politiche del lavoro a livello europeo, con particolare attenzione ai supporti di integrazione al reddito e alle indennità di disoccupazione L'Italia si distingue nel panorama europeo per la sua focalizzazione su incentivi all'occupazione e formazione professionale come strumenti principali delle politiche attive. Sebbene la formazione professionale avesse un ruolo preponderante nel 2019, nella fase post-Covid si è assistito a una maggiore enfasi sugli incentivi. Il modello italiano sembra orientarsi verso un rafforzamento delle politiche attive, promuovendo interventi mirati all'inserimento e alla riqualificazione dei lavoratori. Tale approccio si differenzia da quello di altri paesi europei, come Francia e Spagna, che investono anche in incentivi per il lavoro autonomo e le start-up, o dalla Germania, maggiormente orientata alla formazione professionale. Leggi il report completo: https://lnkd.in/eGFNf72y Segui il nostro profilo e l’hashtag #FormaTemp per gli aggiornamenti. Assolavoro | ASSOSOMM | #felsacisl | NIdiL CGIL Nazionale | UILTemp
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Il recente rapporto “Annual report on intra-EU labour mobility” della Commissione Europea accende i riflettori sulle complesse dinamiche della mobilità lavorativa all'interno dell'Unione Europea (UE) e dei paesi dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA), analizzando i dati relativi al 2022 e al 2023. Il rapporto evidenzia che il flusso di lavoratori mobili verso i paesi UE e EFTA è aumentato del 14% e che più della metà di loro vive in Germania, Spagna e Italia. In Italia, tra i lavoratori mobili della UE, si rilevano divari di genere significativi nei tassi di occupazione; queste differenze sono dovute alla presenza di ostacoli all'accesso al lavoro per le donne ma anche ad una forte concentrazione della presenza femminile nel sommerso, in particolare nel settore del lavoro domestico e dell’assistenza alle persone. Un altro aspetto rilevante riguarda il livello di istruzione: solo il 14% dei lavoratori mobili dell'UE presenti in Italia possiede un titolo di istruzione terziaria, una percentuale notevolmente inferiore rispetto a quella registrata per i cittadini italiani (30%). Questo dato, insieme alle basse competenze digitali riscontrate tra i lavoratori mobili in Italia, comporta delle difficoltà di integrazione nel mercato del lavoro, il quale richiede competenze sempre più avanzate. Inoltre, il rapporto, nell’evidenziare tra i lavoratori mobili dell'UE un rischio maggiore di povertà o esclusione sociale (secondo l’indicatore “AROPE”) e delle difficoltà di accesso a condizioni di vita adeguate, sottolinea la necessità di politiche mirate a promuovere l'inclusione sociale. Leggi il report completo: https://lnkd.in/d7qK9vXc Segui il nostro profilo e l’hashtag #FormaTemp per gli aggiornamenti. Assolavoro | ASSOSOMM | #felsacisl | NIdiL CGIL Nazionale | UILTemp
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Il World Economic Forum ha recentemente pubblicato il "Future of Jobs Report 2025", un'analisi delle tendenze macroeconomiche globali che stanno caratterizzando l’evoluzione dell'attuale mercato del lavoro. Il rapporto evidenzia come in questo decennio siano stati creati circa 170 milioni di nuovi posti di lavoro, pari al 14% dell'occupazione attuale. Oltre a ciò, il World Economic Forum rileva che 92 milioni di posti di lavoro saranno soppiantati a causa dei cambiamenti in atto, portando a un aumento netto di 78 milioni di posti di lavoro. I principali fenomeni che accompagnano tale trasformazione sono lo sviluppo tecnologico, la transizione verso un'economia verde e i cambiamenti economici e demografici. Tra i lavori in crescita, spiccano le seguenti figure: addetti all'agricoltura, autisti addetti alle consegne, sviluppatori software, operai edili, addetti alle vendite e addetti alla lavorazione alimentare; le professioni sanitarie, la cui crescita è legata alle tendenze demografiche, in particolare dall'invecchiamento della popolazione in età lavorativa, subiranno un’impennata nei prossimi 5 anni. Per quanto riguarda le competenze chiave per il futuro, si prevede che entro il 2030 circa il 39% delle competenze richieste nel mercato del lavoro subirà dei cambiamenti. Le competenze tecnologiche assumeranno un'importanza sempre maggiore. Tra queste, spiccano AI e Big Data, Cybersecurity e alfabetizzazione tecnologica. Leggi il report completo: https://lnkd.in/et22MKdh Segui il nostro profilo e l’hashtag #FormaTemp per gli aggiornamenti. Assolavoro | ASSOSOMM | #felsacisl | NIdiL CGIL Nazionale | UILTemp
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𝗧𝘄𝗶𝗻 𝗧𝗿𝗮𝗻𝘀𝗶𝘁𝗶𝗼𝗻 𝗲 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝘁𝗮 𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗰𝗮: 𝘀𝗳𝗶𝗱𝗲 𝗲 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗜𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗲 Nel contesto attuale, governare la Twin Transition (transizione digitale ed ecologica) è fondamentale per la crescita economica e l'evoluzione del mercato del lavoro. Questo significa che le imprese devono adottare un nuovo modo di pensare e accogliere la trasformazione come un'opportunità per innovare. • Digitalizzazione: tra il 2019 e il 2021, circa il 25% delle imprese italiane ha investito in tecnologie digitali. Nel 2021, tali investimenti hanno rappresentato il 3,8% del totale degli investimenti, equivalenti a circa 524 euro per dipendente. La sicurezza informatica rimane la priorità principale, superando investimenti in IoT, Big Data, robotica e IA. • Transizione Energetica e Ambientale: il 15,1% delle imprese ha adottato tecnologie green nel triennio 2019-2021. Gli investimenti in questo settore sono stati pari all'1,7% del totale nel 2021, circa 174 euro per dipendente. L'efficienza energetica è l'area di investimento più comune. Dal rapporto emergono altresì alcune caratteristiche relative all’eterogeneità del tessuto produttivo italiano: • Dimensione Aziendale: la propensione a investire in tecnologie digitali e green aumenta con la dimensione dell'azienda. Le microimprese faticano a realizzare investimenti concreti a causa delle risorse limitate. • Digitalizzazione delle PMI: la scarsa digitalizzazione delle PMI italiane incide negativamente sulla produttività rispetto ad altri paesi europei. L'Italia si colloca al 25° posto nell'Indice di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI) dell'UE. • Costi e Competenze: tra gli ostacoli alla sostenibilità, spiccano gli elevati costi degli investimenti green e la mancanza di competenze adeguate. Per favorire la competitività delle PMI, è necessario ottimizzare la distribuzione degli incentivi fiscali e valorizzare gli schemi legati all'innovazione e alla transizione digitale. Politiche industriali efficaci devono coordinare interventi infrastrutturali e incentivi fiscali per promuovere investimenti ad alta produttività e sostenibilità. Leggi il report completo qui: https://lnkd.in/eGFNf72y Segui il nostro profilo e l’hashtag #FormaTemp per gli aggiornamenti. Assolavoro | ASSOSOMM | #felsacisl | NIdiL CGIL Nazionale | UILTemp
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