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Restare vedovi aumenta il rischio di mortalità, soprattutto tra gli uomini. Gli effetti negativi della perdita del coniuge, inoltre, variano anche in base alle disuguaglianze territoriali e al diverso status socioeconomico. Il fenomeno è stato messo in luce da uno studio realizzato nell’ambito del progetto PNRR Age-It, a cura della professoressa Chiara Ludovica Comolli, del Dipartimento di Scienze Statistiche "Paolo Fortunati" del nostro Ateneo, insieme a Diego Pieroni e Valentina Ricci, attuari dell’INPS.
Immagino che l’articolo sia più accurato. Il titolo e il contenuto del post presupporrebbero un’alternativa forse allettante che però non si pone: è possibile non morire?
Un tema cruciale, quello della solitudine e del suo impatto sulla salute nella terza età. 💔 L’articolo sottolinea un dato che spesso viene trascurato: 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘷𝘦𝘥𝘰𝘷𝘪 𝘱𝘶ò 𝘢𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘭 𝘳𝘪𝘴𝘤𝘩𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘢𝘭𝘪𝘵à. Questo ci ricorda quanto sia fondamentale avere cura non solo del corpo, ma anche delle relazioni e del benessere emotivo delle persone anziane. Come Studio ICare.IT, ci occupiamo proprio di questo: trovare 𝙨𝙤𝙡𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙞𝙣𝙣𝙤𝙫𝙖𝙩𝙞𝙫𝙚 per supportare un invecchiamento sano e attivo, mettendo al centro la persona e i suoi bisogni. 🌿 Se siete interessati ad approfondire, vi invitiamo a dare un’occhiata al nostro profilo e al nostro sito. Perché insieme possiamo fare la differenza. 𝒜𝒾𝓊𝓉𝒶𝓉𝑒𝒸𝒾 𝒶𝒹 𝒶𝒾𝓊𝓉𝒶𝓇𝓋𝒾 💡🤝 🔗👉 https://site.unibo.it/alma-aging/it/studio-icare