Cristiano Di Carlo’s Post

La trasformazione della nostra esperienza come consumatori è uno degli effetti più evidenti dell’avvento dell’intelligenza artificiale, basti pensare ai virtual try-on o ai suggerimenti personalizzati durante i processi d’acquisto. Tuttavia, anche se forse non lo stai sperimentando in prima persona, l'IA sta avendo un impatto ancora più profondo sul mondo del lavoro: 📈 la domanda occupazionale sta crescendo, soprattutto per le figure professionali più qualificate 🦾 gli skillset più richiesti stanno cambiando per adattarsi a nuovi processi 👥 la cultura aziendale si sta innovando attraverso l’uso di strumenti di comunicazione più efficienti, una gestione automatizzata e più flessibile dei flussi, lo studio più approfondito di un maggior numero di dati. E tu, stai osservando dei cambiamenti nel tuo settore? Condividili nei commenti! #GraftonItalia #Lavoro #RisorseUmane #IA

L'AI ci pagherà la pensione. Oppure potrebbe renderla obsoleta. Ma una cosa è certa: la velocità a cui si sta evolvendo è folle. E restare sul pezzo non è semplice. Nell’ultimo anno mi sono tuffato a capofitto nell'universo AI, e ho realizzato che il mondo è già cambiato per sempre. Ho avuto il piacere di condurre un workshop per Il Sole 24 Ore formazione, tenere un corso per la Fastweb Digital Academy su #AI per le #PMI, e confrontarmi quotidianamente con professionisti che stimo moltissimo. Nel frattempo, insieme a Fabio Massimo Nardella, Andrea Antonelli e il team di The Mads, abbiamo iniziato a lavorare a progetti innovativi che utilizzano l’AI generativa per rivoluzionare la produzione di contenuti e l'esperienza cliente. Tutto questo mi ha fatto capire una cosa fondamentale: per non restare indietro, dobbiamo tenerci costantemente aggiornati sugli ultimi sviluppi dell'AI. È per questo che ho deciso di lanciare un nuovo format settimanale: "5 notizie sull'AI che forse ti sei perso". Il mio obiettivo è semplice: aiutare sia me che voi a restare al passo con le novità più importanti nel campo dell'intelligenza artificiale. Ogni settimana, condividerò un carosello con cinque notizie chiave che potrebbero esservi sfuggite, ma che sono essenziali per capire dove stiamo andando. Scorri per scoprire le notizie di questa settimana e dimmi cosa ne pensi nei commenti 👇 Easter egg: commenta "INPS" se vuoi che ti mandi il documento strategico di implementazione dell'AI da parte dell'INPS. Fa ridere ma anche riflettere cit. #AI #IntelligenzaArtificiale #TechNews #Innovazione #LifelongLearning

📄 Con l'AI Act arriva la regolamentazione dell’intelligenza artificiale con approccio “risk-based”. 💻 È arrivato il momento che il mercato del lavoro inizi ad adattarsi e a rimodellarsi per integrarsi al meglio con una tecnologia. 👥 Leggi il nostro contributo su Agenda Digitale - Digital360 a cura dell'Avv. Francesco d'Amora e della Dott.ssa Ilaria Uletto

COSA VUOI FARE DA GRANDE?   È la domanda che da sempre mette pressione ai giovani.   La responsabilità penso sia di noi adulti che ragioniamo in termini statici, come se il mercato del lavoro fosse immobile e trovare una direzione facile.   Io stesso, quando ero adolescente, non sapevo cosa fare da grande.   Provo empatia dunque verso i giovani che non hanno una risposta a questo quesito - mi rispecchio nella difficoltà per un 18enne di avere le idee chiare.   Cambiamo prospettiva per un attimo: pensate davvero che chiedere “cosa vuoi fare da grande?” sia la domanda giusta da fare?   Viviamo in un mondo in cui ogni 10 anni una nuova tecnologia rivoluziona la nostra vita e a cascata anche il mercato lavorativo.   Un ragazzo o una ragazza non può prevedere il futuro.   Non può avere un’idea cristallina di quale professione voglia intraprendere in un contesto professionale così liquido, mutevole.   La mia proposta è di cambiare la prospettiva.   Impariamo a chiedere ai ragazzi come si aspettano di affrontare l’evoluzione del mercato del lavoro. E soprattutto diamogli gli strumenti per farlo.   Su questa scia, vi racconto un caso virtuoso in #UnCaffèConAlessandro. Riguarda Aeroporti di Roma e la formazione di 50 giovani neolaureati.

La scorsa settimana vi abbiamo chiesto la competenza numero uno del 2025 e ben il 51% di voi ha votato "IA e Big Data".  Tuttavia, nonostante la rapida crescita dell'intelligenza artificiale, l'intelligenza umana rimane essenziale per analizzare, interpretare e prendere decisioni strategiche. 🧠 💡 Ecco perché le prime 5 competenze del futuro sono tutte comportamentali! Cosa ne pensi? Raccontacelo nei commenti! 👇

Nei giorni scorsi il #Sole24Ore ha dato giustamente evidenza ai risultati di una indagine #Ipsos per Fondazione Barletta sulla perdita di capitale umano nel nostro Paese. Anche se non si tratta certo della prima indagine sul tema, mi ha molto colpito leggere che il 35%, 1 su 3, guarda a opportunità professionali all’estero. Da parte mia ritengo che sia assolutamente positivo che i giovani italiani vogliano mettersi in gioco in contesti e culture diverse, attratti da stipendi più generosi e condizioni più vantaggiose. Dimostrando così di avere determinazione e ambizioni che ci fanno rivedere alcuni cliché su di loro. Tuttavia, come ricordato dal Governatore di #BancadItalia Fabio Panetta nella sua relazione annuale, negli ultimi anni 525 mila giovani, per lo più laureati, hanno lasciato l’Italia per cercare lavoro all’estero e di questi il 70% non intende fare ritorno. Perdiamo quindi migliaia di medici, ingegneri, specialisti nel digitale, che abbiamo formato nelle nostre Università. Si capisce quindi che non si tratta di una esperienza formativa temporanea, ma di un flusso di capitale umano che interessa giovani che oggi hanno strumenti informativi e competenze per guardare al mondo come a un luogo con distanze più ristrette, in cui è più facile muoversi e fare scelte di vita, e per i quali l’Italia è soltanto un punto di partenza. Questo fenomeno poi è tanto più grave se si pensa che su di esso insiste anche il processo di denatalità: siamo sotto i 400 mila nati ogni anno e nei prossimi 30 anni la popolazione attiva, secondo #Istat, crollerà da 37,4 a 27,4 milioni. Mi pare evidente dunque che investire sulle competenze, e quindi ad esempio garantire stipendi adeguati, opportunità di lavoro migliori e più coerenti con il percorso di studio, stabilità lavorativa e professionale, responsabilità crescenti, piani di welfare, è una priorità che se non affrontata diventerà emergenza. A mio avviso, il primo fattore da mettere in atto è la collaborazione tra Istituzioni, Università e aziende che investono in R&D e in piani di trasformazione digitale. Queste ultime vanno sostenute e accompagnate nelle loro strategie di inserimento professionale. Credo inoltre che sia ora di ripensare anche l’offerta formativa alla luce dell’impatto delle nuove tecnologie su un mercato del lavoro in cui nei prossimi anni, secondo FMI, il 50 % delle professioni sarà costituito da lavori che oggi non esistono. Investire sulle competenze, riconoscendo un ruolo più centrale alle aziende, è la condizione per dare all’Italia un futuro in cui progresso economico e benessere sociale vadano di pari passo. #elevateyourgrowth #Future #Lavoro

🦾 L’#IntelligenzaArtificiale a favore della democratizzazione dei #servizi. Nella discussione sull’impatto dell'#IA, ci si concentra spesso sui suoi effetti sul mondo del #lavoro o sulla #privacy delle persone. Un aspetto meno considerato è l'impatto che l’#AI può avere sulla democratizzazione di alcuni servizi che per lungo tempo sono stati appannaggio di pochi e che ora possono essere accessibili a una moltitudine di persone. Leggi l’articolo di Alessio Garzonio 👇🏻 https://lnkd.in/dQMVwKFv

In un’era in cui l’#IntelligenzaArtificiale sta rapidamente diventando parte integrante di ogni settore e professione, è fondamentale comprendere gli impatti di questa rivoluzione nel mondo del #lavoro. Su questi temi interverrà Marco Perrone, Partner KPMG, in occasione di ‘The future of Job nell’era dell’AI’, l’evento di RCS Academy Business School sul futuro del lavoro e su come navigare nel panorama professionale sempre più guidato dall’#AI. L’appuntamento è martedì 24 settembre, dalle 9.30 alle 13.50, presso la Sala Buzzati a Milano. Per maggiori informazioni ed iscrizione clicca qui: https://lnkd.in/d6b4PAex 

💥 Il 18 novembre è stato firmato il primo accordo collettivo per lo smart working e le imprese digitali 📌 Le novità principali: ✅ 100% Smart Working : gestione autonoma di tempi e spazi. ✅ Flexstability: tutte le tutele del lavoro subordinato a tempo indeterminato ma con un organizzazione flessibile a progetti ✅ Management algoritmico: regole trasparenti e partecipate. ✅ Semplificazione digitale: piattaforme per comunicazioni, welfare e produttività. 🌟 Questo nuovo contratto è un modello per settori come telecomunicazioni, informatica, sanità e industria, affrontando le sfide della digitalizzazione, della sostenibilità e della competitività globale. E' il frutto di 4 anni di lavoro e riflessioni iniziate con Massimo Fiaschi e Mario Mantovani e continuate con un gruppo di giuslavoristi come Franco Scarpelli, Luca Failla, Gianluca Spolverato, Francesca Maria Valle, Bruno Arbanassi, Ciro Cafiero, Matteo Pollaroli Federica Barbero Non sarebbe stato possibile poi senza le discussioni con Giovanni Mari, Danilo Taglietti, Mario Sassi, Anna Zattoni, Enrica Lipari (LION), Francesco Frugiuele e senza il supporto di Marco Leonardi e Michele Faioli. Dobbiamo poi ringraziare molto Maurizio De Carli, Luca Stanzione, Francesco Aufieri #riccardosaccone e #giuliaguida che hanno lavorato pe rappresentare le istanze di un nutrito gruppo di aziende tech, startup e lavoratori digitali con cui abbiamo intensamente discusso grazie al supporto di Francesco Cerruti, Gianluca Dettori, Giuseppe Donvito, Giorgio Ciron, Alberto Mattei, Gilberto Gini, Manuel D'Orso Attenzione a tutti e tutte !!!! ►la libertà di lavorare in modo Smart non è gratis. Si basa su un impegno collettivo a mettere gli obiettivi prima di ogni altra considerazione. ►questo è il primo passo che dovrà allargarsi ai molti altri amici e colleghi di aziende, parti sociali e istituzioni con cui abbiamo discusso in questi anni e che potranno trovare in questo accordo un primo spunto per fare ancora meglio e soprattutto prima di quanto siamo riusciti a fare noi. Mi scuso in anticipo con i tanti altri e altre che ci hanno aiutato e che non ho citato. Un pensiero anche a voi. Nell'articolo qualche dettaglio in più: https://lnkd.in/dd2Q2fP6 #CCNL #ImpresaDigitale #SmartWorking #Innovazione #LavoroDelFuturo #TransizioneDigitale

Il Sole 24 Ore: La Generazione Z sta lasciando l'Italia. Il 35% è pronto a espatriare per migliori opportunità lavorative. Se c'è una cosa che ho imparato, dopo quasi 30 anni all'estero, è che la notizia della 'fuga dei cervelli' va sempre bene. Ogni anno vengono pubblicate ricerche a riguardo, che dicono inevitabilmente la stessa cosa. Una previsione semplice? Nei prossimi giorni i vari 'new media' (Will, Factanza, etc.) riprenderanno la notizia con la solita litania dell'ovvio: non siamo pagati, non siamo apprezzati etc. È un fatto, per carità, ma le lagnanze che ogni volta ne emergono... 🤦♂️ Pensiamo a come uscirne, piuttosto. Il Sole: La recente indagine Ipsos per la Fondazione Barletta lancia un allarme sul futuro del nostro capitale umano. Il 35% degli under 30 italiani è disposto a lasciare il Paese in cerca di opportunità e salari più elevati, con l'85% pronto ad allontanarsi da casa per un lavoro gratificante. Questa tendenza coinvolge professioni ad alto valore aggiunto come medici, ingegneri e specialisti ICT, mettendo a rischio il futuro economico dell'Italia. Nonostante la denatalità e l’emigrazione dei giovani, il nostro Paese deve fare i conti con un panorama lavorativo poco attrattivo. Tra il 2008 e il 2022, 525mila giovani sono emigrati e solo un terzo di loro è tornato. I laureati che lavorano all'estero guadagnano in media il 58,7% in più rispetto a chi resta in Italia. Le prospettive non sono incoraggianti: entro il 2040, la forza lavoro italiana diminuirà di 5,4 milioni di persone. Le nuove generazioni devono essere consapevoli delle opportunità offerte dall'Itali e non solo nei settori del turismo, moda, tecnologia e agroalimentare. Solo così possiamo evitare di perdere una parte significativa della nostra futura classe dirigente, medica, ingegneristica e artistica. Ma evidentemente, a cominciare dalla scuola, in pochi lo hanno raccontato alla nostra Generazione Z. My 2 cents Ognuno di noi ha il diritto (direi quasi il dovere) di cercare di realizzare un proprio progetto di vita. A livello professionale ed umano. Partire non è mai semplice e non è mai un fallimento, è sempre un arricchimento umano. Come dice l'articolo, il problema è far capire ai nostri ragazzi e al mondo intero, il valore e le possibilità che si possono cogliere anche in Italia. C'è chi ci crede più di noi (mi viene in mente un recente video di Alec Ross) e forse dovremmo insegnare proprio questa autostima per aprire gli occhi ai nostri ragazzi. Ma non biasimiamo nessuno se parte per realizzarsi e speriamo che ci riesca! - Sono Matteo Cerri. Su LinkedIn e dalle colonne di Millionaire scrivo principalmente di esperienze imprenditoriali, storie di italiani all’estero e di rigenerazione dei piccoli comuni italiani con ITS ITALY®. Nella mia newsletter aperiodica ‘Esco quando voglio’ parlo di quello che mi pare e piace. Per iscriverti alla newsletter: https://lnkd.in/enPRAK_B #GenerazioneZ #Lavoro #Italia #Opportunità #italianiallestero