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CEO at Maffeis Engineering spa

Manteniamo la posizione, continiamo sulla nostra linea, sperando che tanti ci seguano ..... Mi chiedo se possa davvero essere che due persone -due lavoratori e Colleghi-, che fanno lo stesso lavoro con le medesime modalità di esecuzione della prestazione, siano soggette a tassazione e tutele differenti: una tassata al 5% e la seconda a una media del 35%? Quale definizione se non disparità di trattamento e deviazione del mercato ..... OICE Presidenza del Consiglio dei Ministri Maffeis Engineering SpA SOIL Engineering

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Andrea Gerardini

Structural Dreamer 👷 Studio Gerardini - Ingegneria Sismica 🏠 Impresa edile Gerardini 🏗️ Collio Val Trompia (BS) 🇮🇹

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massimo maffeis grazie per aver condiviso il tuo pensiero. Che è comune per i titolari di studi d'ingegneria che ci tengono ad assumere e tutelare i propri collaboratori. Combattendo questa enorme ingiustizia delle "finte partite iva"! Purtroppo, per i piccoli studi tecnici, la concorrenza sleale dei forfettari (a 85K€!!!) è ulteriormente ingiusta. In quanto, a parità di costi a preventivo, il nostro ufficio deve esporre anche l'IVA. Quindi, al cliente privato, per legge, il nostro preventivo risulta il 22% più alto. Non dico che lo stato dovrebbe incentivare gli studi che assumono e tutelano i giovani laureati (lo auspicherei, ma non vorrei sembrare di parte). Ma quantomeno non dovrebbe clamorosamente danneggiarli. Preciso che la mia non vuole essere una polemica politica, ma purtroppo è una presa d'atto dello stato di fatto del nostro settore.

Matteo Orsi

Head of BIM and Digital Design @ Morris and Company | Digital transformation enthusiast, pursuing innovation in Architecture, ARB | RIBA Architect

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massimo maffeis grazie della condivisione e della presa di posizione netta. Aggiungerei alla lista, se mi posso permettere la concorrenza sleale di chi lavora nel pubblico ed esercita la libera professione… Le distorsioni nel mercato della progettazione Italiana purtroppo sono molteplici. Per non sottostare a questo meccanismo perverso ho chiuso la mia attività anni addietro ed emigrato in UK

Tutto condivisibile, ma ritengo utile aggiungere che esistono le vie di mezzo, che consentono ad un giovane senza esperienza di approcciare alla libera professione, di fare impresa e potenzialmente di creare nuovi posti di lavoro. Purtroppo negli ultimi anni, ad un giovane laureato/a risulta normale lavorare con p.iva, dovendo rispettare orari, ingressi, uscite, ferie, perché ciò che conta è il "compenso", che qualcuno ritiene possa chiamarsi "stipendio". Una volta varcata la soglia delle agevolazioni per i giovani iscritti, si rendono conto che per quello che fanno, non possono bastare anche 40k/annui, senza tutela. Per quanto mi riguarda, credo sia importante che ai giovani venga data la possibilità di credere di poter creare una "propria" Maffeis Engineering spa, e questo non può che passare da un percorso di libera professione.

Massimo Bottega

CEO presso Studio Techné srl

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Condivido pienamente il concetto. Il problema più dell'OICE è governativo da anni la normativa consente questo binario di inquadramento delle collaborazioni cerando un enorme distorsione del mercato e rendendo difficile la gestione del personale secondo criteri equi. Prima del 2012 avevamo solo dipendenti, negli anni si è creata una struttura ibrida. Tra l'altro la normativa paradossalmente penalizza i profili di più alto livello, una segretaria diplomata non può avere una collaborazione full time a PIVA, un ingegnere laureato e iscritto all'albo può avere una collaborazione full time a PIVA.

Mario Antonellis

Ingegneria Mineraria presso Università degli Studi di Roma 'La Sapienza'

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Condivido questa lucida e oserei dire coraggiosa analisi, ma aggiungerei che questo andazzo è il risultato di politiche ambigue e scellerate dei governi che si sono succeduti nel tempo, senza una visione di prospettiva del mondo del lavoro in generale. In particolare per quando riguarda le nostre professioni tecniche e peculiarmente per gli ingegneri, la parcellizzazione della professione e il trattamento economico, avulso quasi sempre dalle competenze, fa comodo soltanto agli ordini professionali e al CNI, organizzazioni ormai anacronistiche e il cui peso politico, nei consessi dove si prendono le decisioni, pari a zero.

Matteo Tomaselli

ing.Matteo Tomaselli - Ellis Ingegneria - Tasq srl

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Sono d'accordo solo in parte. Eliminiamo il regime forfettario? Favorevole... perché i forfettari non espongono iva, non pagano IRPEF equi con i non forfettari, non comperano software (migliaia di euro in software pirata...), non spendono in 'struttura'! E per di più con limite a 85k non sono certo giovani neolaureati da aiutare. Il problema é la redditività del lavoro e la parità di condizioni con i regimi ordinari. Il forfettario ricerca quella forma...paga poco...ha una cassa professionale a regime agevolato rispetto a Inps...é già sul mercato...magari a ottobre smette di lavorare perché altrimenti 'sfora'. Arrivano i controlli sui software ai forfettari? Mai sentito! La domanda però é: quali realtà, di quali dimensioni, con quale mercato di riferimento (italiano?) possono pagare 2500-6000 euro un aiutante? Quanto deve fatturare un professionista in regime 'ordinario' per poter avere 85k di imponibile e potersi avvalere di personale dipendente? Insomma...il discorso é ampio.

Architetto Roberto Caddeo

Libero professionista Design-Progettazione architettonica.Efficiency Buildings

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Coraggiosa e giusta presa di posizione. Questo trattamento economico dei professionisti che si impiegano negli studi è dannoso per tutti, senza una giusta motivazione economica come si può pensare che un professionista cresca? Le competenze vanno riconosciute, altrimenti gli studi saranno popolati da giovani neo-laureati o da senior demotivati. Chi cerca di migliorare la propria situazione economica apre il proprio studio ed il risultato è la proliferazione di architetti e ingegneri sul mercato, il più delle volte one-man-band con tutto ciò che ne consegue: mercato parcellizzato, qualità progettuale scadente e via discorrendo.

Stefano Cerlini

Responsabile di Commessa - Direttore di Cantiere Tangenziale di Sezzadio

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Parole sacrosante che resteranno lettera morta perchè lo status quo fa comodo a molti….

Stefano Zorba

Titolare presso Studio S.IN.TE.SI.

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Le finte partite IVA creano una distorsione nel mercato del lavoro. Sono pienamente d'accordo con Lei, ing. Maffeis. Posso anche comprendere le esigenze del "piccolo Studio", dove il titolare ha bisogno di una persona di supporto e oggettivamente "il salto" si sente... ...tra consulente del lavoro, DVR, corsi sicurezza, accantonamenti TFR, 13ma e 14ma... Ma faccio fatica a comprendere realtà strutturate che impiegano quasi il 90% della forza lavoro a partita IVA, a volte anche senza nemmeno una lettera d'incarico o simile. Paradossalmente la più tutelata sia in termini economici sia contrattuali è la segretaria. Un sincero ringraziamento all'equo compenso: è il primo passo per garantire la remunerazione agli studi e alle società di ingegneria e architettura, senza doversi svendere facendo ribassi insostenibili. E, indirettamente, è il primo passo verso una possibile e concreta applicazione di contratti più virtuosi nel nostro settore verso i collaboratori.

Condivido pienamente il pensiero la situazione e' veramente tragica del sistema delle societa' di ingegneria per non parlare che spesso, in particolare in questo momento storico, aziende installatrice con margini diversi possono offrire un trattamento migliore rispetto a quello offerto da uno studio. E' il sistema non congruo dove un libero professionista con 6 dipendenti viene assimilato ad un normale libero professionista. Purtroppo la nostra classe politica è miope e gli ordini di riferimento devono far finta di nulla perche' se no cade il castello di carta del sistema pensionisto......

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