marcello secone’s Post

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Si stima che intorno al 2050 in Italia ci sarà, all'incirca, un lavoratore attivo per ogni pensionato. Il nostro è un sistema a ripartizione, quindi i contributi versati oggi ed in passato (quando il rapporto era invece di tre a uno) non sono accantonati per le nostre future pensioni, ma utilizzate per pagare quelle di oggi. Non serve una laurea in statistica o matematica per capire che, se il rapporto è di uno a uno, sarà necessario allungare sempre di più l'età pensionabile e ridurre sempre di più gli assegni mensili per garantire il pagamento futuro delle pensioni. Sentire ancora oggi politici e sindacati che non solo sottaciono questa realtà, ma anzi promettono una riduzione dell'età pensionabile, fa più deprimere che arrabbiare. Vista la irresponsabilita della nostra classe politica e sindacale è sempre più necessaria una corretta pianificazione finanziaria. Necessaria non per diventare ricchi, come in troppi pensano, ma per garantirsi un adeguato tenore di vita anche nel prossimo futuro.

Sempre molto interessante leggere i numeri, danno un punto di partenza per capire la realtà anche se poi non possono descrivere la realtà di tutti. Sarebbe impossibile. I numeri ci dicono che la ricchezza complessiva degli italiani è pari ad oltre 10 mila miliardi di euro, ben 5 volte il PIL. Questa ricchezza è cresciuta dal 2010 del 10% in termini nominali, ma scesa per effetto dell'inflazione in termini reali di oltre 2 mila miiardi. Le cause? Bassa produttività? Bassa partecipazione al mercato del lavoro? Mancato adeguamento dei salari? Tutto vero, ma è anche vero che ad incidere molto è anche la composizione di questo, pur sempre, importante patrimonio. Oltre il 60% è rappresentato da patrimonio immobiliare (importante paracadute in periodi di crisi, ma zavorra in periodi di crescita), la restante parte in strumenti finanziari in gran parte depositi in conto corrente (poco se non per nulla remunerativi) o prodotti obbligazionari magari a breve. Questo ha fatto di noi l'unico paese del G7 ad avere avuto una importante perdita di ricchezza reale dal 2010 ad oggi. Indovinate qual è invece il paese che ha avuto una crescita della ricchezza a tre cifre? Facile da indovinare, quello in cui l'investimento azionario fa parte della cultura delle famiglie da sempre (nonostante le diverse crisi avute negli ultimi venti anni). Vorrà dire che dobbiamo cambiare il nostro modo di allocare la ricchezza oppure no?

"Il passo indietro di Milano: -7% A macchia di leopardo l’andamento nelle otto maggiori città per popolazione residente, con Milano che accusa un calo di transazioni superiore al 7 per cento." Naturalmente questo non significa che c'è un calo dei prezzi, il mercato immobiliare italiano è molto rigido su questo, ma che con i prezzi attuali per la prima volta da anni si registra a Milano un calo delle compravendite. Già due anni fa il primo segnale era un allungamento dei tempi di vendita. Questo significa che è un mercato in crisi? Di certo no, ma viene meno l'idea (sbagliata) che esista un mercato che possa solo crescere. C'è sempre un punto oltre al quale viene meno la convenienza relativa all'acquisto (si vendevano loculi a prezzi imbarazzanti). Più i prezzi crescono e sempre più si riduce la convenienza all'acquisto. Il calo dei tassi aiuterà il mercato immobiliare, anche a Milano, ma i tassi di crescita passati credo siano ormai solo un dato storico non ripetibile. https://lnkd.in/dv_aYQSZ

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"Negli ultimi dieci anni, il Gruppo A2A ha investito fortemente per il continuo aggiornamento degli impianti del sistema energetico bresciano, con significativi benefici anche sulle emissioni: -71% ossidi di azoto, -87% polveri, -91% ossidi di zolfo (dati 2017 rispetto al 2005)." Da una parte posizioni ideologiche prive di concretezza (tipo il decidere il passaggio ad auto elettriche entro il 2035 senza dire come) , dall'altra un approccio che mette insieme ambiente ed economia. https://lnkd.in/d8Dbt6Hq.

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A volte si sente dire che in fondo tutte le compagnie sono uguali, che tutte le ramo I sono sicure, che bisogna guardare i rendimenti e non cosa c'è alla base di quei rendimenti. Poi si scopre che non tutte le compagnie assicurative sono equivalenti tra loro. https://lnkd.in/diN4_g6f