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Founder & Chief Scientist at Strobilo

Le particelle fini, come il PM1 e il PM2.5, sono minuscole particelle presenti nell'aria che possono provenire da diverse fonti come il traffico, le industrie e gli incendi. Sono così piccole che possono essere facilmente inalate e, una volta entrate nel nostro corpo, possono avere effetti negativi sulla nostra salute. Quando respiriamo i PM possono entrare nei polmoni e da lì passare nel flusso sanguigno, viaggiando verso diverse parti del corpo, incluso il cervello. Una volta nell'organismo quindi, le particelle fini possono causare infiammazione, che è una risposta del sistema immunitario a sostanze dannose. Mentre un po' di infiammazione può essere una risposta normale e temporanea, un'infiammazione cronica può invece diventare dannosa, causando danni ai tessuti e alle cellule. Quello del cervello però un caso particolare, perchè l'infiammazione cronica può danneggiare i neuroni e le cellule nervose. Inoltre, le particelle fini possono attraversare la barriera ematoencefalica, una sorta di filtro naturale che solitamente protegge il cervello dalle sostanze nocive. Una volta superata, possono attivare le cellule immunitarie cerebrali chiamate microglia, le quali, se sono cronicamente sollecitate, possono causare danni ai neuroni e alle sinapsi (le connessioni tra le cellule nervose), contribuendo allo sviluppo di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson. Infine, l'esposizione prolungata alle particelle fini è stata associata a livelli più alti di stress ossidativo nel corpo, il quale a sua volta danneggia le cellule cerebrali, contribuendo ulteriormente al rischio di malattie neurodegenerative. Il giro è quindi questo: aria, polmoni, flusso sanguigno, cervello e infiammazione. Poi tutto il resto. E' quasi lineare, purtroppo. Lo capirebbe anche un bambino. Se tutto questo è abbondantemente descritto e dimostrato scientificamente, cosa possiamo aspettarci nei prossimi anni nelle popolazioni esposte costantemente a questi fattori ambientali? Fattori per altro sempre oltre soglia normativa. Un'idea è questa: la mappa che vedete qui sotto è stata ottimizzata da Strobilo e mostra, in maniera predittiva, quali saranno le aree di una città maggiormente esposte. Si parla di migliaia di persone. Provate ad estenderla su un teritorio più ampio, come un continente ad esempio: i numeri sono enormi. Tutto questo ci dice anche un'altra cosa, ovvero che i temi ambientali non solo di natura politica o propagandistica. Non sono nemmeno una moda come molti sostengono. Sono a tutti gli effetti strategici ed economici, sono la rotta sui quali basare i futuri investimenti. Perchè parlano di costi, di impatto, ma ancor di più di salute pubblica. Di vite umane. Il problema ormai non è più se tutto questo accadrà, ma quando. La domanda quindi è: ora che abbiamo tutti questi dati, cosa vogliamo farne?

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Paola Radice

Project Leader at ARIANET srl

3mo

È disarmante pensare a quante informazioni abbiamo a disposizione ed alla scarsissima volontà di metterle a sistema. (curiosità: che profili di speciazione granulometrica avete usato per il PM1?)

Massimo Provini

Capo Sala Real Time Operation - Centro Controllo Teleconduzione Nord-Ovest Terna SpA

2mo

Buongiorno, complimenti. Il contenuto del post con gli effetti delle particelle fini sul corpo umano è reale, allarmante, fa riflettere e richiede azioni di intervento. Ad analisi attenta e specifica occorre una risposta altrettanto comparativa del problema. La risposta alla domanda finale, visto gli effetti descritti, sta nel primo capoverso del post: ridurre e annullare queste particelle. Bisogna avere il coraggio però, caso per caso, di individuare la provenienza della specifica e singola particella, attività e fonte di produzione. Chi deve eseguire questo ingrato compito? Le ARPA? Gli istituti superiori di ricerca? Le Università? Le deregulation aziendali? Poi deve seguire l'azione del legislatore specifica e non grossolana e generalizzata. Ritengo che la filtrazione di queste particelle sia una prima risposta all'emergenza, nel mentre si studino modelli e tecnologie che ne riducano la produzione caso per caso.

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Luciano Fumagalli

Pensionato curioso e amante del pensiero laterale

3mo

Cosa vogliamo farne? Scendere nella platonica è raccontare tutto agli incatenati rivolti verso il muro? Siamo sicuri? Platone ci avverte che la geeeenteee incatenata si rivolta uccidendo chi vuole liberarli o in questo caso chi gli mostra i dati di cui sopra! Nel frattempo quando siete in coda alle casse di un supermercato gettate un occhio ai carrelli... probabilmente quegli alimenti non supereranno la barriera ematoencefalica ma tonnellate di cibo in una vita media siamo sicuri che non provochi altrettanti decessi? Cosa vogliamo fare... vietare il cibo spazzatura ai soliti incatenati? Fatelo voi 😉

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Paolo Cunial

Dal 2008 nella diagnosi edilizia e nel settore della ventilazione meccanica

3mo

Montare macchine di ventilazione meccanica con filtrazione dell'aria in ingresso PRIMA che entri in casa/ufficio/scuola

roberto paolo pirani

Amministratore presso Worm srls

3mo

#PrevenzioneCivile

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