Avvenire

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Editoria: libri e pubblicazioni periodiche

Milano, Lombardia 6.269 follower

Quotidiano di ispirazione cattolica

Chi siamo

Avvenire è il quotidiano di ispirazione cattolica che nasce nel 1968 dalla visione anticipatrice di Paolo VI di avere un quotidiano dei cattolici italiani che raccogliesse in un un’unica testata il vasto mondo dell’editoria cattolica, a partire da due storici giornali: L’Italia di Milano e L’Avvenire d’Italia di Bologna. Nel quotidiano i lettori trovano una guida ragionata dentro e attraverso le notizie di ogni giorno, accompagnata da idee chiare e orizzonti ampi. L’informazione internazionale e quella religiosa, la sensibilità sui temi sociali quali educazione, ambiente e famiglia, l’attenzione alla società in termini di lavoro, esteri, politica e le pagine di cultura aperte al confronto con la cultura laica, sono i punti di forza del giornale. Dal 2009, sotto la direzione di Marco Tarquino, Avvenire conferma un trend di crescita che lo posiziona tra i principali quotidiani nel panorama editoriale italiano. Dal maggio 2023 è diretto da Marco Girardo, classe ’72, è un giornalista, saggista, conduttore radiofonico ed esperto nella transizione dell’informazione nel contesto digitale. Impegnato in attività con Azione Cattolica fin dal ‘91, si laurea in Filosofia all’Università di Trieste e consegue un master in Comunicazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Inizia la sua carriera scrivendo per il settimanale diocesano Voce Isontina di Gorizia e per il quotidiano Il Piccolo di Trieste e dal 2000 lavora per Avvenire, di cui guida la redazione di Economia e Politica economica dal 2011. Nel 2020 ha avviato il progetto editoriale multimediale di Avvenire "L'economia civile" e dal 2022 fa parte del Comitato scientifico del Centro di ricerca sul credito cooperativo dell'Università Cattolica. Dal 5 maggio 2023 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la nomina di Marco Girardo come nuovo Direttore Responsabile del quotidiano Avvenire e delle altre testate edite dalla Avvenire NEI Spa Socio Unico.

Sito Web
https://www.avvenire.it/
Settore
Editoria: libri e pubblicazioni periodiche
Dimensioni dell’azienda
51-200 dipendenti
Sede principale
Milano, Lombardia
Tipo
Società privata non quotata
Data di fondazione
1968
Settori di competenza
Quotidiano, Informazione e Media

Località

Dipendenti presso Avvenire

Aggiornamenti

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    #30gennaio Martina Nel messaggio del Risorto, che vince la morte e mostra il volto di un Dio compagno di strada dell’umanità, c’è una potenza dirompente, in grado di sovvertire le logiche umane e di cambiare la storia. A ricordarci di onorare ogni giorno l’incredibile profezia del Vangelo di Cristo oggi è la storia di santa Martina, martire i cui contorni storici biografici si perdono nelle nebbie dei secoli, ma il cui culto è attestato fin dall’antichità. Secondo la tradizione Martina era una diaconessa vissuta nel III secolo, figlia di nobili. Arrestata per la sua fede cristiana e condotta davanti al tribunale dell’imperatore Alessandro Severo, si rifiutò di compiere sacrifici agli dei. Non solo: venne portata anche davanti alla statua di Apollo ma alla sua presenza il simulacro andò in pezzi. Stessa cosa successe quando Martina venne trascinata al tempio di Artemide. Di fronte a quegli incredibili segni, gli aguzzini non solo non desistettero dai loro propositi violenti, ma rincararono la dose di violenza, sottoponendo la donna a terribili torture. Eppure dai numerosi supplizi Martina uscì indenne. Venne così portata al X miglio della via Ostiense, dove fu decapitata. La prima notizia storica del suo culto risale al VII secolo quando papa Onorio I le dedicò una chiesa. Altri santi. Sant’Armentario di Pavia, vescovo (VIII sec.); beato Sebastiano Valfrè, sacerdote (1629-1710). #ilsantodelgiorno #santodelgiorno #unsantoalgiorno

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    #29gennaio Afraate «All’uomo che ama Dio si addice ed è giusto amare l’umiltà e restare nella sua condizione di umiltà. Poiché se la sua radice è piantata nella terra, i suoi frutti salgono davanti al Signore di grandezza». Se sapessimo riconoscere il debito che nutriamo verso la vita, che è dono gratuito, forse sarebbe più facile riconoscerci come fratelli e costruire un mondo di pace. Un saggio insegnamento che trova forza nell’eredità spirituale di sant’Afraate, anacoreta siriano vissuto tra il III e il IV secolo, testimone di una tradizione cristiana orientale non ancora influenzata dal pensiero classico greco e libera dalle controversie cristologiche che segnavano all’epoca l’Occidente. Nato attorno al 270, la sua famiglia era originaria dell’Adiabene, regione della Mesopotamia del nord, parte dell’Impero persiano e oggi in Iraq. Conosciuto come “il sapiente persiano”, Afraate è trai più antichi autori cristiani di lingua siriaca, testimone di una Chiesa di lingua semitica molto vicina alla tradizione giudaica. Sono giunte fino a noi le sue «Demonstrationes», una raccolta di 23 opere tra discorsi e omelie, ordinati secondo il criterio alfabetico, dalla prima alla 22ª lettera dell’alfabeto siriaco. Il 23° testo, un’appendice, è una lettera indirizzata ai “Figli dell’Alleanza”, la comunità monastica alla quale apparteneva Afraate. Visse probabilmente nel monastero di Mar Mattai e secondo alcuni studiosi fu abate e poi vescovo. Altri santi. San Costanzo di Perugia, vescovo e martire (II sec.); san Valerio di Treviri, vescovo (III-IV sec.). #ilsantodelgiorno #santodelgiorno #unsantoalgiorno

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    #28gennaio Tommaso d’Aquino Cerchiamo Dio in migliaia di modi, cerchiamo lui in tutto ciò che circonda, ma alla fine, anche se alle volte non sappiamo nemmeno di cercarlo, è lui che ci trova e ci avvolge nel suo infinito amore. Questa fu l’esperienza anche di uno dei pilastri del pensiero cristiano occidentale, san Tommaso d’Aquino. L’autore della «Summa Theologiae» dedicò l’intera esistenza a costruire un pensiero su Dio, fino a quando, davanti all’Eucaristia la mattina del 6 dicembre 1273 nella cappella di San Nicola nel castello di Sanseverino, ebbe una visione che cambiò tutto. Dopo quel momento, che non fu l’unica sua esperienza mistica, infatti, il “dottore angelico” non scrisse più nulla, reputando “come paglia” tutto il lavoro svolto fino ad allora. L’autore di inni eucaristici come «Pange lingua» o «Adoro te devote», era nato nel 1224 a Roccasecca (Frosinone); entrato tra i Domenicani a Montecassino, si formò presso le scuole teologiche europee più importanti del suo tempo, avviando un’enorme opera di sintesi tra l’eredità di Aristotele e la tradizione cristiana. Tra il 1248 e il 1252 fu discepolo di sant’Alberto Magno a Colonia. A Parigi cominciò anche l’impegno dell’insegnamento che dal 1259 continuò in Italia. Morì a Fossanova nel 1274. Santo dal 1323, nel 1567 fu proclamato dottore della Chiesa. Altri santi. San Giacomo, eremita (IV sec.); beato Bartolomeo Aiutamicristo da Pisa, religioso (XIII sec.). #ilsantodelgiorno #santodelgiorno #unsantoalgiorno

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    #27gennaio Angela Merici Dentro al mondo, ma come segno di discontinuità e di profezia: ecco come i cristiani sono chiamati a vivere il loro tempo. Uno stile che innervò tutta l’opera di sant’Angela Merici, fondatrice della Compagnia delle Dimesse di Sant’Orsola, che offrivano di fatto alle donne un ruolo nuovo nel caleidoscopio dei carismi. Le Orsoline, infatti, vivevano da consacrate nel mondo: una “terza via” inedita nel XVI secolo. Angela era nata a Desenzano nel 1474 in una famiglia contadina e ascoltò i primi testi di spiritualità dal padre. All’età di 15 anni rimase orfana di entrambi i genitori, dopo aver perso improvvisamente anche la sorella. Per 5 anni visse da uno zio a Salò, divenne terziaria francescana e intraprese una vita di preghiera. Alla morte dello zio si spostò a Desenzano, dove per un periodo si dedicò ai lavori domestici oltre che nei campi. Nel 1516, su richiesta dei francescani, si spostò a Brescia per assistere una vedova. Secondo la tradizione qui ebbe alcune visioni che le ispirarono la fondazione della Compagnia, anche se, prima di arrivare a questo passo, ufficialmente avvenuto nel 1535, compì numerosi viaggi e pellegrinaggi. La sua intuizione era chiara: le “dimesse” sarebbero state nel mondo segno della radicalità del Vangelo. La fondatrice continuò a vivere un’esistenza essenziale fino alla morte avvenuta a Brescia nel 1540. È santa dal 1807. Altri santi. San Vitaliano, Papa dal 657 al 672; san Gilduino, diacono (XI sec.) #ilsantodelgiorno #santodelgiorno #unsantoalgiorno

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    #25gennaio Conversione di san Paolo Continuare a percorrere la propria strada ma cambiare nel profondo è possibile ed è ciò che successe a san Paolo, di cui oggi la Chiesa celebra la conversione. Gli Atti degli Apostoli descrivono l'episodio al capitolo 9: "Mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo". Quella luce lo rese cieco ma la voce che rivolse a lui gli offrì un nuovo punto di vista sulla sua vita: Cristo, che lui perseguitava nei suoi fedeli, lo aveva cercato e gli aveva indicato la strada da seguire. Gli occhi non vedevano più ma il cuore si aprì a una nuova strada e la sua vita non fu più quella di prima, così quando arrivò alla sua meta, l'originaria, Damasco, in realtà egli era un altro uomo. Il più noto dei persecutori diventò icona dell'annuncio del Vangelo a tutto il mondo: Dio trasforma le esistenze di chi si immerge nella sua luce. San Paolo rimase cieco per tre giorni e quello fu il suo "sepolcro" dal quale egli uscì e trovò una vita nuova. Altri santi. Beato Antonio Migliorati da Amandola, religioso (1355-1450); beata Arcangela Girlani, vergine (1460-1494). #ilsantodelgiorno #santodelgiorno #unsantoalgiorno

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