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  • "TRANSIZIONE, È L'ORA DEL REALISMO". A PARMA SOLUZIONI E SFIDE OLTRE L'IDEOLOGIA GREEN In un periodo in cui le priorità globali stanno cambiando e il concetto di "green" perde terreno, molte imprese chiedono un abbandono delle ideologie per abbracciare soluzioni pratiche e realistiche. Dal 27 al 30 marzo, il Green Economy Festival di Parma si concentrerà su come salvaguardare l’ambiente senza compromettere la competitività industriale. Seguendo il pragmatismo di manager come Luca de Meo (Renault Group): "Elettrico bene in città, per medie e lunghe percorrenze soluzioni diverse". Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale #Monitor di #EmiliaPost. A Parma, capitale del "realismo verde", il Festival parlerà la lingua delle imprese: con figure di spicco come Sassi (Confindustria), Dal Fabbro (Iren), Besseghini (ARERA - Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), Colaninno (Piaggio Group), Pontremoli (Dallara e Presidente Motor Valley), Mutti e tanti altri, la sostenibilità scende dal palco degli slogan per confrontarsi con le reali sfide delle imprese. E settori come motori, agroalimentare e energia si raccontano attraverso scelte complesse, tra innovazione, competitività e rispetto per i territori. Tanti gli ospiti d'eccezione che interverranno al Festival: Luca Mercalli, Elisa Nicoli, Matteo Thun, Carlo Ratti, Stefano Mancuso, Giovanni Storti e Vincenzo Nibali porteranno diverse prospettive su evidenze climatiche, architetture rispettose dell’ambiente e riflessioni ironiche sulle eco-convenzioni. Nell'ultimo approfondimento, spazio ai 5 libri finalisti del Premio Green Book: Liberti, che esplora un Mediterraneo sempre più caldo; Caraveo, che ci racconta un cielo sovraccarico di rottami spaziali; Cottino, che ci introduce agli insetti e alle alghe come cibo; Volpi, che svela come la natura ci abbia anticipati su tutto e Pileri, che ci ricorda che il suolo non è solo terra. Cinque libri per una nuova visione della sostenibilità, in attesa del voto finale sabato 29 marzo alle 15. Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/dXVMDqTe 📌 Seguici sui social di #EmiliaPost per rimanere aggiornato

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  • DALL'ARTIGIANALITÀ ALL'ARTIGIANATO INDUSTRIALE. COSÌ IL FOOD MADE IN ITALY CONQUISTA IL MONDO Dall'aceto balsamico ai formaggi Dop, passando per l'alta pasticceria, il panorama enogastronomico italiano continua a crescere grazie a un modello che unisce tradizione artigiana e innovazione tecnologica. Come sottolinea Claudio Stefani (Acetaia Giusti): "Non significa perdere le proprie radici, quanto piuttosto valorizzarle". Matteo Bortoli (Lattebusche) aggiunge: "L'innovazione garantisce qualità e sicurezza alimentare". E Luca Fraccaro (Pasticceria Fraccaro ) conferma: "Solo così è stato possibile arrivare in 32 mercati esteri". Ne parla Katia Favaretto nella copertina del settimanale #Cult di #EmiliaPost. Nel weekend del 22 e 23 marzo ha avuto luogo l'edizione primaverile di WeFood, in cui molte realtà enogastronomiche del Friuli-Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna hanno aperto le porte al pubblico per un'immersione completa nei processi produttivi e nelle storie di aziende che custodiscono tradizioni secolari, offrendo visite guidate, laboratori e momenti di degustazione per appassionati e studenti. Il primo approfondimento racconta il percorso di WeFood lungo le strade del Nordest, dalla Val d'Illasi ai Colli Euganei. Come affermano i protagonisti: “Non ci interessa essere ovunque, ci interessa fare bene dove siamo”. Un viaggio tra artigiani del gusto e comunità che resistono alle scorciatoie, puntando su prodotti che rispettano l’ambiente e le tradizioni locali. Il viaggio prosegue in Emilia-Romagna con il Distretto Biologico delle Valli del Panaro e dell'Appennino modenese, che ha aperto le porte delle sue aziende durante WeFood. Il Distretto unisce 27 comuni per proteggere la biodiversità e preservare l'eredità. Le aziende coinvolte non solo condividono la certificazione biologica o il metodo produttivo, ma "una vera e propria filosofia di vita che mette al centro il rispetto per la terra e per chi la abita”. Infine, nella recensione di questa settimana dell'Indice dei Libri del mese si analizza il libro di Malcolm Ferdinand, autore di "Un'ecologia decoloniale. Pensare l’ecologia dal mondo caraibico" (Tamu), che evidenzia l'impatto coloniale sull'ambiente e invita a "fare mondo" ricostruendo relazioni tra umano e non-umano per superare la frattura coloniale. Senza dimenticare il consueto appuntamento con #EmiliaRomagnaaTavola Scopri di più sui temi della settimana: https://lnkd.in/dqYyEAA3 📌 Seguici sui social di #EmiliaPost per rimanere aggiornato

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    PNRR, MISSION IMPOSSIBLE: SPENDERE IN METÀ DEL TEMPO IL DOPPIO DELLE RISORSE USATE IN TRE ANNI L’Italia è il Paese che gestisce la maggior parte dei fondi legati al programma NextGenerationEu (194,4 mld), ma nel triennio 2022-24 la spesa si è fermata al 30%. Se Roma non userà i restanti 135 mld entro il 30 giugno ‘26, dovrà restituire all’Ue la quota relativa ai progetti non completati. Giulio Gottardo (Pnrr Lab Bocconi): “Il ritmo accelererà, ma sarà difficile spendere tutto”. I progetti che non rispettano i tempi vengono definanziati. E il prossimo indiziato è Transizione 5.0. Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale #Monitor di #EmiliaPost. L'intervista a Pietro Petrucco, vicepresidente dell'Ance, evidenzia un bilancio positivo sul Pnrr. Inoltre afferma “Verrà speso quasi tutto, il metodo per obiettivi ha funzionato e resterà un modello di riferimento, anche se la Pa non è stata sempre efficiente. Le difficoltà maggiori riguardano i collegamenti ferroviari". E sugli importi residuali del Pnrr, Petrucco propone: "Si usino per il nuovo piano casa" Il primo approfondimento traccia un bilancio sui progetti finanziari dal Pnrr, dall'Alta Velocità al festival del culatello: 308 (su 946) le misure del Pnrr ancora da avviare, mentre il 63,9% delle 166 in corso sono in ritardo. I comuni più virtuosi assorbono le risorse dei comuni che non riuscirebbero a spenderle, alcuni tappano il buco dei ritardi nei trasferimenti statali. Nel secondo approfondimento il sindaco di Treviso e presidente dell'Anci Veneto - Anci Next Mario Conte fa il punto sull’attuazione del Pnrr nei comuni veneti: “Stiamo spendendo tutto, siamo in linea con le tempistiche e siamo pronti a intercettare eventuali risorse inutilizzate in altre zone. Le difficoltà? I ritardi nel trasferimento dei fondi, l’aumento dei costi a carico dei comuni e il poco coinvolgimento dei sindaci". Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/dysyh_uk 📌 Seguici sui social di #EmiliaPost per rimanere aggiornato

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    LA LOGISTICA GUARDA ALLA CINA. D'AGOSTINO: "I DAZI USA FARANNO RIPARTIRE LA VIA DELLA SETA" Il tema dei rapporti con la Cina torna al centro del Festival Treviso Città Impresa. A sollevarlo è D’Agostino, ex presidente del Porto di Trieste: “Se l’Est abbassasse i dazi, ci si troverebbe in una situazione ottimale per i trasporti, che cambierebbe molte cose”. Folonari (Save): “Il modello Amazon sta vincendo, il prossimo passo sono le consegne con i droni”. De Bernardi (Mercitalia Logistics): “Ogni mese c’è una novità che cambia tutto. E la mancanza di autisti resta un problema gravissimo”. Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale #Cult di #EmiliaPost. Al centro dell'analisi di Camilla Consonni la guerra dei dazi tra Cina e Usa e il ruolo dell'Europa. A rifletterne Alessia Amighini, condirettrice dell’Asia Centre di Ispi, e Marco Marazzi, special counsel di Baker McKenzie Italia, secondo i quali l'Europa appare “dormiente” in cerca di una propria strategia. Intanto, il colosso asiatico non si fa intimorire dal secondo mandato Trump e diversifica i suoi mercati, "guardando ad Africa, India e America Latina”, spiega Marazzi. Nel primo articolo, Giulia Betti racconta le occasioni del mercato africano dal punto di vista delle imprese italiane, a partire dal caso di Idrobase Group, azienda padovana specializzata in idropulitrici, aspirapolveri e detergenti che ha annunciato investimenti in Algeria. L'ad Bruno Ferrarese: "Il mercato c’è, le imprese rispondono, ma per affrontare il cambio di passo c'è bisogno delle istituzioni". Passando al Messico, l'articolo di Selene Seliziato si focalizza sulle sfide per le imprese attive nel Paese alla luce dei nuovi dazi Usa che, nei piani di Trump, dovrebbero riportare negli Stati Uniti le produzioni oggi realizzate in Messico. Ma per l'ad di Sit Federico de Stefani non è un'ipotesi ancora conveniente. “Irrealistico pensare che bastino i dazi per riportare la produzione entro i confini: il tema sono le competenze, che negli Usa mancano”,afferma. Tra le criticità Mario Pezzini, ex direttore del Centro dello Sviluppo dell’Ocse, sottolinea la difficoltà cronica del Messico nell’elaborare politiche economiche efficaci. Nell'ultimo articolo, Julia Andreatta approfondisce l'esplosione silenziosa dell'India, una nazione che cresce in modo esponenziale nonostante sia ancora in parte non compresa dalle aziende del nostro Paese. Vincenzo de Luca, ex ambasciatore d’Italia in India: “Le potenzialità sono maggiori della Cina”. La recensione di questa settimana dall'Indice dei libri del mese esamina recenti uscite sul tema del riarmo nucleare e del pacifismo, analizzando il ritorno d'interesse su questi argomenti dopo l'invasione dell'Ucraina. Tra i titoli proposti "Lezioni sulla guerra e sulla pace" di Norberto Bobbio (Editori Laterza, '24), "Noi e la bomba atomica" di George Orwell. Senza dimenticare il consueto appuntamento con #EmiliaRomagnaaTavola

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    LE 1.000 CHAMPIONS DEL ’25. ECCO LE IMPRESE CHE RISALGONO LA MAREA E CRESCONO NONOSTANTE TUTTO E' stato svelato oggi, lunedì 10 marzo, l’elenco delle 1.000 migliori imprese tra i 30 e i 500 mln in occasione dell’evento promosso da L’Economia del Corriere “Italia genera futuro” a Palazzo Mezzanotte. Il cluster raggiunge un fatturato aggregato di 106,4 miliardi, con un Ebitda medio fra il ’21 e il ’23 di ben il 18,6%. Sono imprese che complessivamente hanno cassa per oltre 10 mld. Le anticipazioni della ricerca nella copertina del settimanale #Monitor di #EmiliaPost. L'analisi di Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost, evidenzia come il tessuto industriale italiano, dopo anni altalenanti, stia vivendo un processo di consolidamento e crescita delle imprese. L'approccio manageriale e la transizione green sono ora centrali, con sfide legate all'energia e alla tecnologia, in particolare l'intelligenza artificiale, che rappresenta una chiave per rimanere competitivi.   Il primo approfondimento del numero punta i riflettori sulla "geografia" delle imprese Champions: la Lombardia si conferma al primo posto per numero, seguita da Veneto ed Emilia-Romagna. Tuttavia, le imprese emiliane, pur rallentando la crescita, mostrano la dimensione media più elevata rispetto alle altre regioni. Crescono anche le imprese toscane. A livello provinciale spiccano Milano, Vicenza, Brescia e Bergamo, mentre al Sud si distingue principalmente la Campania Tra i casi delle aziende Champions, spicca quello di Subdued, azienda romana che, nonostante la crisi del settore moda, ha registrato una crescita significativa in termini di fatturato e Ebitda nel 2024. A parlarne è il ceo Alessandro Orsini che identifica nell'identità forte, nell'espansione internazionale, nella flessibilità produttiva e nella gestione agile dei canali di vendita e logistica i segreti del successo. Seguici sui social di #EmiliaPost per rimanere aggiornato

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    IL FRIULI-VENEZIA GIULIA DEGLI SCRITTORI. IN AUTUNNO IL LANCIO DEL PREMIO MAURENSIG Il Friuli-Venezia Giulia, con la sua identità frontaliera e una ricca tradizione culturale, è un crocevia letterario unico, dove si mescolano memoria storica, natura e realtà di confine. Colpisce la dinamicità culturale di una regione che, pur contando solo 1,2 mln di abitanti, è costellata di autori e riconoscimenti letterari. Tra questi anche il Premio dedicato allo scrittore “di frontiera” Paolo Maurensig, in arrivo in autunno. Ne parla Camilla Consonni nel settimanale #Cult di #EmiliaPost L'intervista a Gian Mario Villalta, direttore artistico di Pordenonelegge, analizza la straordinaria vitalità letteraria del Friuli-Venezia Giulia che, grazie alla sua storia e alla sua tradizione culturale, ha dato vita a una narrativa di confine, di montagna e noir, caratterizzata da “consapevolezza di essere stati, per lungo tempo, l'ultima fermata della cultura italiana”. E su Maurensig: “Ha dimostrato che una narrazione con ambizioni internazionali può nascere anche in un territorio periferico”.   Nel primo approfondimento la redazione de L’Indice dei Libri del Mese evidenzia come autori friulano-giuliani quali Susanna Tamaro, Mauro Covacich, Flavio Santi, Luigi Nacci e Massimiliano Santarossa si siano affermati nel panorama nazionale. Scrittori che hanno arricchito e arricchiscono la narrativa regionale con stili distintivi e riflessioni profonde, esplorando temi legati all'infanzia, alla psiche, alla natura e alla memoria storica.   Benedetta Centovalli, editor dell’autore goriziano Paolo Maurensig, approfondisce l'eredità dello scrittore scomparso nel 2021 e lo descrive come uno “scrittore di frontiera”, capace di trasformare la sua origine in un punto di forza e creare una letteratura che va oltre i confini, affrontando temi universali come il gioco, la musica e il destino umano. La sua eredità? “Pensare alla frontiera come ad una vera e propria ricchezza".   Oltre ai grandi scrittori citati, dal 1985 il Premio Italo Calvino si dedica alla scoperta e valorizzazione di nuove voci letterarie, premiando autori capaci di esprimere originalità e qualità. Tra questi spiccano molti autori friulano-giuliani: dalla memoria storica di Elisa Menon al noir di Cristina Gregorin, fino alle sperimentazioni di Liverani e Siligato. La recensione di questa settimana tratta da L’Indice dei Libri del Mese è di Filippo Barbera. Al centro il libro “Se noi bruciamo. Dieci anni di rivolte senza rivoluzione” di Vincent Bevins edito da Giulio Einaudi editore (2024), che racconta le rivolte globali del decennio 2010-2020, esplorando le ambizioni e delusioni di una generazione che ha lottato contro ingiustizie, ma che spesso ha visto i propri ideali svanire a causa della mancanza di strutture e strategia. Senza dimenticare il consueto appuntamento con #EmiliaRomagnaaTavola Seguici sui social di #EmiliaPost per rimanere aggiornato

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    Aeroporti al limite del default e obiettivi divergenti. I tanti ostacoli sul piano de Pascale. Ilaria Vesentini sul quotidiano EmiliaPost del gruppo ItalyPost fa una ricognizione sullo stato di salute degli scali regionali, alla luce del piano del neo presidente di portare a 20 mln il traffico aereo regionale mettendo a sistema i quattro aeroporti. Ipotesi che non sembra avere chance di decollare. #Bologna, primo scalo, non può superare i 12 mln di passeggeri. #Parma ha perso oltre 50 mln nel decennio. #Forlì non ha ancora depositato il bilancio ‘23 ma fonti interne parlano di un rosso pesante. #Rimini ha potenziale di crescita ma risente della perdita dei turisti russi. Vale la pena leggere l'articolo completo https://lnkd.in/d69QuVt8

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    AEROPORTI AL LIMITE DEL DEFAULT E OBIETTIVI DIVERGENTI. I TANTI OSTACOLI SUL PIANO DE PASCALE Ilaria Vesentini fa una ricognizione sullo stato di salute degli scali regionali, alla luce del piano del neo presidente de Pascale di portare a 20 mln il traffico aereo regionale mettendo a sistema i quattro aeroporti. Ipotesi che non sembra avere chance di decollare. #Bologna, primo scalo, non può superare i 12 mln di passeggeri. #Parma ha perso oltre 50 mln nel decennio e il neo azionista #Centerline non prosegue col versamento delle risorse promesse. #Forlì non ha ancora depositato il bilancio ‘23 ma fonti interne parlano di un rosso pesante. #Rimini ha potenziale di crescita ma risente della perdita dei turisti russi Qui l'articolo completo https://lnkd.in/d69QuVt8

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    Founder - ItalyPost

    Da ieri due nuove grandi firme per i quotidiani del Gruppo ItalyPost. luca pagni racconterà tutti i giorni il mondo dell'energia, delle multiutilities, delle politiche legate al Green Deal. Ilaria Vesentini invece racconterà ai nostri lettori il mondo dell'economia della regione trainante per l'economia italiana, L'Emilia Romagna. E per il prossimo mese altri tre nuovi ingressi di giovani giornalisti che andranno a rafforzare ulteriormente le nostre testate economiche VeneziePost LombardiaPost EmiliaPost ed Operations Manager a2a IREN Hera Gruppo Ascopiave AGSM AIM Enel Group Eni Terna SpASnam Edison Confindustria Emilia-Romagna Confindustria Emilia Area Centro Unione Parmense degli Industriali

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    STALLO NOMINE E CANTIERE RIFORMA, ECCO IL RISIKO DEI PORTI. RIXI: “SIAMO A BUON PUNTO” Tra dimissioni, commissariamenti e scadenze, sono ben 14 (su 16) le Autorità portuali in attesa di conoscere i loro nuovi presidenti. La partita è nelle mani di Rixi (Mit): “Siamo a buon punto, serve unità di intenti oltre gli interessi politici del momento”. Il viceministro sta lavorando anche alla costituzione di una nuova società che “servirà a coordinare gli investimenti. Ben vengano le risorse dall’estero come a Trieste”. Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale #Monitor di #EmiliaPost. Dall’intervista a Rodolfo Giampieri (Assoporti - Italian Ports Association) emerge come sia necessaria una visione unitaria per la portualità italiana, puntando a un sistema integrato che permetta di competere a livello globale e che favorisca efficienza, sostenibilità e innovazione tecnologica. Giampieri, che approva l'orientamento del governo sulla riforma, sottolinea la necessità di "superare la logica della competizione interna e uscire dai confini nazionali. I tempi li decide la politica, l’importante sono gli obiettivi. Gli accorpamenti delle Autorità faranno parte della strategia unica".   La riforma dei porti proposta dal governo, che mira a unificare sotto una nuova authority nazionale le 16 Autorità portuali italiane, suscita diverse critiche. In molti temono che centralizzare il controllo possa ignorare le specificità locali, rallentando i processi e danneggiando l'operatività e la competitività tra i porti. In alternativa, Paolo Costa, ex presidente dell’Autorità portuale di Venezia, propone un modello basato su sei autorità indipendenti. Altri propongono invece l’uso del project financing per migliorare le infrastrutture senza stravolgere l’attuale struttura. L'ultimo approfondimento evidenzia come il ritardo sulle nomine dei presidenti delle Autorità portuali italiane stia frenando gli investimenti. Per Davide Falteri, presidente di Federlogistica, "serve una governance stabile per sviluppare i progetti infrastrutturali e spendere i fondi del Pnrr". Sull'authority nazionale prevista dalla riforma, "giusto standardizzare le Autorità, ma attenzione a non favorire i rimpalli di responsabilità". E gli eventuali accorpamenti tra porti "seguano logiche industriali"  Seguici sui social di #EmiliaPost per rimanere aggiornato

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