Fondata nel 2024, con sede a Helsinki, da William Carbone, Stéphanie Vitale-Havreng , Sevan Gerard, Aviogel ha sviluppato una #tecnologia per la gestione e il contenimento degli incendi boschivi. Al centro di questa innovazione ci sono le sfere idrogel biodegradabili, progettate per essere rilasciate da mezzi aerei antincendio. Le sfere, a contatto con l'acqua o altri liquidi, li assorbono, aumentando il loro peso e garantiscono così una maggiore precisione nei lanci aerei, anche da altitudini più elevate. Questa caratteristica riduce il rischio per i piloti e rende le operazioni di spegnimento degli incendi più sicure ed efficienti. Con un potenziale in più: la sua capacità di combinare la lotta agli incendi con la rigenerazione immediata delle foreste. Le sfere, oltre ad aiutare a domare le fiamme, rilasciano anche semi e nutrienti, avviando il processo di riforestazione subito dopo l’intervento. In questo modo, ogni intervento aereo non si limita a combattere l'emergenza, ma semina già le basi per la rinascita dell'ecosistema. Inoltre, questa tecnologia riduce problema dell’evaporazione di una parte significativa dell’acqua rilasciata sugli incendi boschivi prima che essa raggiunga il suolo. Ce ne parla Gabriella Rocco ⤵
Chi siamo
Notizie, analisi, studi, approfondimenti e interviste sull’universo dell'ambiente e della sostenibilità a cura del Gruppo Gedi
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- Settore
- Editoria: libri e pubblicazioni periodiche
- Dimensioni dell’azienda
- 201-500 dipendenti
- Sede principale
- Roma, RM
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- Società quotata
- Settori di competenza
- ambiente, sostenibilità, tecnologie, climate change, cambiamenti climatici, clima, natura, riscaldamento globale, environment, nature e green
Località
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Principale
Roma, RM, IT
Dipendenti presso Green&Blue
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Dario d'Elia
Giornalista per Italian Tech / Wired / Green & Blue/ La Repubblica & GEDI / Condé Nast / co-fondatore Contentable /consulente Agricola Multimedia
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Barbara Gasperini
Tech & Innovation lover | Freelance Journalist & Author | Content Creator | Host and events Moderator | Italian Tech & Green&Blue La Repubblica |…
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Giulia Negri
Giornalista pubblicista, collaboratrice esterna presso Green&Blue Repubblica, Il Tascabile, Le Scienze, Zanichelli
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Giacomo Talignani
Giornalista, La Repubblica. Anche su Geo (Rai3), Il Venerdì, Natura, Onb e altro. In libreria con "Come balene in bottiglia"
Aggiornamenti
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Quanti di noi sanno smaltire in modo corretto uno degli oggetti più usati per l’igiene personale? Il tubetto del dentifricio. Una delle più importanti aziende mondiali che produce il dentifricio ha iniziato nel 2019 una fase di #transizione per rendere il tubetto completamente riciclabile in tutti i paesi del mondo dove distribuisce il suo prodotto, con l’obiettivo di raggiungere un risultato ottimale entro il 2025. Fino ad allora non in tutti i Paesi, una volta consumato il dentifricio e buttato nella plastica il tubetto, questa sarà #riciclato. Per sapere se quello che state usando è riciclabile, basta cercare uno dei due simboli che reca la scritta #HDPE2 o #RecycleTube. Infatti il tubetto #HDPE sta per polietilene ad alta densità, una plastica ampiamente riciclata. Insieme al tubetto, anche il tappo (fatto di plastica PP polipropilene) va comunque buttato nell’apposito cassonetto per la plastica, perché tecnicamente sono riciclabili, ed il modo migliore per farlo è riavvitarli ai tubetti vuoti prima di gettarli; un gesto semplice che aiuta a ridurre la dispersione dei tappi. Ce ne parla Paolo Travisi ⤵
Come smaltire i tubetti di dentifricio (in attesa che diventino riciclabili)
repubblica.it
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Il mondo ha sempre più bisogno di #EnergiaElettrica ed è noto che la produzione da fonti rinnovabili abbiano il grande vantaggio di essere ecologiche ed adatte alla transizione energetica, verso cui l’Europa ed il mondo stanno andando. Ma allo stesso tempo sono fonti energetiche intermittenti, per cui c’è necessità di conservare l’energia prodotta in batterie sempre più capienti ed efficienti. E se la risposta, ancora una volta, venisse dalla natura? Anzi dagli alberi? Questa l’idea di Samuel Bedek, un giovane colombiano di appena 20 anni, che abbiamo incontrato al GITEX GLOBAL Largest Tech & Startup Show in the World, una delle fiere di #tecnologia e #startup più grandi del mondo, che si è tenuta a Dubai dal 13 al 17 ottobre. Ce ne parla Paolo Travisi ⤵
La batteria green che nasce dagli alberi. L’idea di un giovane colombiano
repubblica.it
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"L'Italia procede su un sentiero di #sviluppo insostenibile e, nonostante gli impegni presi a livello internazionale anche con la firma del Patto sul Futuro, le scelte del Paese risultano insufficienti per raggiungere i 17 Obiettivi dell'#Agenda2030. Non solo. Dei 37 obiettivi legati a impegni sia europei che nazionali, solo otto sono raggiungibili entro il 2030; 22 non lo sono e per altri sette il risultato è incerto". È quanto emerge dal nono Rapporto ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, dal titolo “Coltivare ora il nostro futuro”, che come ogni anno fa il punto sull’avanzamento degli Obiettivi dell’Agenda 2030, che in Italia non sembrano godere di buona salute. E i dati lo dimostrano. Siamo in drammatico ritardo. Ce ne parla Fiammetta Cupellaro ⤵
Rapporto ASviS: “L’Italia in ritardo sull’Agenda 2030, peggiora la povertà”
repubblica.it
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“I dati che si forniscono devono essere giusti, ma la vera difficoltà è che la discussione sia contestualizzata", avverte #EnricoGiovannini, #economista, direttore scientifico di ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, con un passato da Capo del dipartimento di statistica all’#Ocse e presidente dell’#Istat. Sull’analfabetismo statistico (diffuso non solo in Italia) si è già molto discusso durante la pandemia da Covid, quando un decesso collegato alle vaccinazioni era sufficiente a oscurare i dati sui milioni di vite salvate. Lo stesso meccanismo si attiva con il nuovo negazionismo climatico. E allora come si fa a distinguere tra i dati buoni e quelli parziali o manipolati? “Occorre guardare le fonti”, risponde Giovannini. Ce ne parla Luca Fraioli ⤵
Enrico Giovannini: “Così usano dati corretti per raccontare balle sul riscaldamento globale”
repubblica.it
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🗞️ Nel nuovo numero di Green&Blue in edicola da oggi, martedì 8 ottobre, in allegato con La Repubblica, parliamo del fatto che dicano, ed è la bugia più odiosa, che ci divertiamo a fare gli apocalittici. Ma non è questa la visione del futuro che abbiamo: la #TransizioneEcologica non è una minaccia ma un’opportunità. Vuoi vedere che il cambiamento climatico fa anche bene? Dietro questa narrazione affascinante c’è un nuovo negazionismo, più accorto, più preparato di quello stolido che afferma che “il cambiamento climatico non esiste” o peggio, è l’invenzione di una setta di esaltati per levarci le nostre libertà. Questo nuovo negazionismo riconosce che il cambiamento climatico esiste ma non è questo grande problema: ce la stiamo cavando benissimo e se non facciamo drammi, investendo sull’adattamento, potremo continuare la stessa identica vita di prima. Le alluvioni sono più violente? Vuol dire che costruiremo argini più alti. L’obiettivo di tutto ciò è fermare la transizione ecologica, la decarbonizzazione, l’abbandono progressivo di petrolio, carbone, plastica e in generale di un modello di sviluppo basato sul consumo e lo spreco a volte delle risorse e non sulla loro rigenerazione. Quella sì, dicono, sarebbe una sciagura per l’umanità che ci renderebbe tutti più poveri. Ti aspettiamo in edicola, nel frattempo rimani sempre aggiornato su greenandblue.it
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“Investire in #tecnologie che affrontano il cambiamento climatico non è solo una scelta strategica per il nostro pianeta e il nostro Paese, ma costituisce anche una straordinaria opportunità per generare valore economico e sociale su scala globale”. A parlare è il team di MITO Technology Venture, nuovo fondo di #VentureCapital che investe nelle tecnologie per la transizione ecologica e la decarbonizzazione, verso l'obiettivo di Net Zero, classificato come art.9 secondo la normativa SFDR. Il fondo ha raccolto impegni per 55 milioni di euro che sono stati sottoscritti da CDP Venture Capital SGR attraverso il Fondo Technology Transfer e dal FEI (Fondo europeo per gli investimenti). Ai due anchor investor si affiancano Iren Luce Gas e Servizi., player italiano nel settore multiservizi, Inarcassa e diversi #FamilyOffice, alcuni dei quali molto attivi negli investimenti impact. Ce ne parla Gabriella Rocco ⤵
Nasce un fondo italiano dedicato alle startup dell’ambiente
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Eventi estremi sempre più frequenti e obbligo di #polizze catastrofali in vista per le #imprese, a partire dal 1° gennaio del prossimo anno. Già varato il decreto con le norme attuative. [...]Il decreto attuativo delle norme introdotte dalla legge di Bilancio 2024, messo a punto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze d'intesa con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, prevede l’obbligo per le imprese di stipulare polizze di assicurazione relativamente ai danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali (alluvioni, inondazioni, esondazioni, terremoti e frane). Dovranno essere assicurati terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali, iscritti a bilancio. Interessate tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia. Ce ne parla Antonella Donati ⤵
Eventi meteo estremi, scattano le polizze obbligatorie per le imprese
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Si muove come un pesce, ma ha un #computer al posto del cuore. Il #robot manta è stato messo a punto da un team di ricercatori della Northwestern Polytechnical University - Taicang, in Cina, per poter monitorare lo stato di salute degli oceani senza arrecare danni alla barriera corallina. "Nuota e si muove come fosse vivo", spiegano gli studiosi che si sono ispirati alla specie marina per realizzare il #RobotBiomimetico che sonda gli abissi per salvarli dalle minacce ormai persistenti legate al cambiamento climatico. Scopri di più nel video ⤵
Una manta robot per proteggere le barriere coralline
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Una tecnica #innovativa per costruire mobili fai da te, basata su un metodo antico, il lavoro a maglia. E’ proprio quella l’ispirazione di Yuichi Hirose, ingegnere di origine giapponese alla Carnegie Mellon University, che ha avuto l’idea nel 2012 mentre stava lavorando ad un progetto universitario in cui piccoli #robot modulari si autoassemblavano, come i #Lego, per creare molte forme diverse. Dopo anni di ricerca e la collaborazione del #RoboticsInstitute ha sviluppato sia l’architettura #software che il procedimento robotizzato, chiamato #SolidKnitting, con l’obiettivo di realizzare mobili durevoli e solidi, partendo da un filo come nell’uncinetto. Ce ne parla Paolo Travisi ⤵
“Solid knitting”, per mobili e scarpe ci si ispira al lavoro a maglia: il design ecosostenibile grazie alla robotica
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