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Milano
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Società privata non quotata

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    DA ASIMOV A CLARKE, LA FANTASCIENZA DISEGNA I PRODOTTI DEL FUTURO Dai viaggi interstellari ai computer senzienti, la fantascienza anticipa spesso innovazioni tecnologiche. Giganti come Boeing, Nike e Google coinvolgono scrittori di sci-fi per immaginare nuovi prodotti. L’autore Francesco Verso afferma: "Costruiamo una realtà modificata secondo regole logiche”, un approccio che in Italia fatica ad affermarsi. Katia Favaretto ne parla nel settimanale #Cult di #LombardiaPost L'intervista dedicata Roberto Siagri (Rotonium), esplora il delicato equilibrio tra visione e pragmatismo imprenditoriale. “La fantascienza ci aiuta a uscire dagli schemi,” dice, avvertendo sull’importanza di scegliere il momento giusto per innovare. Roberto Paura (Institute for the Future) analizza i megatrend del 2025, tra cui "l'impatto energetico dell'IA e la corsa al litio per le batterie". Paura sottolinea l'importanza di questi fenomeni per comprendere i cambiamenti globali e anticipare il futuro. Urania, la storica collana Gruppo Mondadori, uscirà a luglio 2025 con un nuovo progetto "Tecnologie del futuro", un’antologia che mette in dialogo scienziati e scrittori di fantascienza. A parlarne è il giornalista Rai - Radiotelevisione Italiana e curatore Marco Passarello: “Affianca le interviste di 14 ricercatori italiani dell'Istituto Italiano di Tecnologia con altrettanti autori nostrani di Science Fiction”. Uno scambio, quello tra scienza e narrativa, “che si fa sempre più necessario in un’epoca di rapidi cambiamenti tecnologici” e che certifica una sempre crescente attenzione verso il genere. L'ultimo approfondimento racconta il progetto "Profezie Artificiali" del Mufant di Torino. In questo spazio, il futuro viene esplorato attraverso una lettura critica del presente, perché, come sottolineano i direttori Silvia Casolari e Davide Monopoli, “solo osservando in maniera critica i giorni nostri possiamo immaginare un futuro che vada oltre ciò che vediamo”. Il progetto ha l’obiettivo di esplorare se l’IA trasformerà i settori culturali e creativi, mettendo in discussione ruoli lavorativi o diventando uno strumento utile per professionisti come grafici, illustratori e scrittori. Importante novità a partire da questo numero di Cult è la pubblicazione di una recensione tratta da Indice dei libri del mese. Spazio, dunque, alla recensione di Pier Paolo Viazzo del libro "Troppi. Conversazioni sulla sovrappopolazione e sul futuro del pianeta" di Alfonso Lucifredi edito da Codice Edizioni (2024). Un’opera che affronta da diverse prospettive il tema di una popolazione mondiale che si avvicina ai 10 mld attraverso saggi e conversazioni con esperti. Senza dimenticare il consueto appuntamento con #MilanoeLombardiaaTavola Seguici sui social di #LombardiaPost per rimanere aggiornato

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    CULLE VUOTE, AZIENDE IN AFFANNO: IL CALO DELL’INDUSTRIA BABY Il crollo delle nascite colpisce il settore dei prodotti per l'infanzia. Dal fallimento di Brevi Milano alla crisi di Peg Perego e alle difficoltà di Artsana (con marchi come Chicco Armenia, V.K. International, LLC e Toys Center Italia), il problema è strutturale. Nel ‘24 ulteriori cali del fatturato per abbigliamento under 14 e giocattoli. Grazia Saracino (Marbel spa): “Dai genitori più attenzione alla qualità. Maurizio Cutrino (Assogiocattoli): “Le aziende sopravvivono grazie ai prodotti per adulti e pet”. Orietta Casazza (FILA): “Più articoli per tutte le esigenze, dai bambini all’artista”. Ne parlano Alessandro Macciò e Camilla Consonni nella copertina del settimanale #Monitor di #LombardiaPost. L'intervista ad Alessandra Minello (demografa e ricercatrice dell'Università degli Studi di Padova) approfondisce il fenomeno del calo delle nascite nel nostro paese (e non solo). L'Italia sta vivendo una vera "glaciazione demografica" in cui il calo della natalità ha portato a numeri sempre più bassi di nascite. Questo fenomeno è aggravato da un tasso di fecondità in calo, che riguarda sia le donne italiane che quelle straniere che si “sono adattate (al modello italiano) e hanno ridotto il numero di figli”. Le cause principali di questo declino sono economiche, sociali e culturali: l'incertezza lavorativa, la mancanza di parità nelle cure familiari e la carenza di servizi per la genitorialità sono ostacoli significativi. Le politiche pronataliste si sono dimostrate inefficaci, poiché non affrontano i cambiamenti strutturali della società moderna, la quale può solo effettuare un “cambiamento di visione”. Il preoccupante calo della natalità, ma anche i mutamenti nei consumi e le crescenti tensioni geopolitiche che influenzano i mercati, hanno reso il 2024 un anno difficile per il settore dell'abbigliamento under-14. Secondo Alessandra Chiara Guffanti (presidente dell’area confezione bambino di Confindustria Moda), si tratta di una crisi “congiunturale e strutturale”, a cui le imprese rispondono con internazionalizzazione e diversificazione, ma anche di "un cambiamento radicale di paradigma" che non può essere affrontato con un "allarme sterile", ma che richiede una risposta collettiva tra le aziende. Nell’ultimo intervento, Mauro Speraggi (Edizioni Artebambini) sottolinea come il settore dell'editoria per bambini e ragazzi sia l'unico a riuscire ancora a prosperare nonostante l'inverno demografico in corso: "Nelle famiglie è cresciuta la consapevolezza del ruolo della lettura nello sviluppo infantile", afferma, "e una maggiore attenzione ai libri per bambini si traduce in più qualità, più varietà, più cura. Tanto che spesso i nuovi titoli finiscono per fare gola anche a molti adulti” Seguici sui social di #LombardiaPost per rimanere aggiornato

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    MATERIE PRIME, IN DISCESA QUELLE DI SETTORI IN CRISI. MA ALTRE IN FORTE AUMENTO Oltre a gas e petrolio, aumentano inerti, calcestruzzo, burro, cacao e caffè, mentre il ferro è altalenante e lino cala, con cotone e lana stabili per la crisi del tessile. Federico Nessi (Eternoo): "Il segreto è ottimizzare la rotazione del magazzino". Alessandro Gerotto (Ance Veneto): "Imprese in difficoltà a formulare offerte non potendo precedere l'andamento delle quotazioni". Roberto Brazzale (Brazzale Spa): "Sul latte i consumatori pagano l'ostracismo regolamentare dell'Ue". Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale #Monitor di #LombardiaPost. L'intervista a Bruna Zolin (docente Università Ca' Foscari Venezia) approfondisce il tema dei rincari. Le tensioni geopolitiche, i cambiamenti climatici e le scelte di Cina e India stanno spingendo l'aumento della domanda di oro e l'inflazione delle materie prime. "Importante monitorare l’aumento dell’offerta energetica nei Paesi Opec+ e la contrazione industriale nell’Ue. Pechino ha sfruttato le rinunce degli Usa e dell’Ue per avanzare su terre rare e automotive”. La fiammata delle materie prime per l'agricoltura sta contribuendo a spingere la transizione dai fertilizzanti chimici a quelli organici, più economici e sostenibili. Per Matteo Casella (Fomet Spa) si tratta di “una conversione che era già in atto e che favorisce la circolarità”. Aggiunge Marcello Bonvicini (Confagricoltura Emilia Romagna): “La strada giusta è la valorizzazione dei reflui zootecnici, ma non tutti possono percorrerla. Le imprese cercano di ottimizzare gli acquisti o li rimandano per strappare prezzi migliori”. Tra i prodotti che registrano l'impennata maggiore c'è il caffé. Paola Goppion, di Goppion Caffè: "Tutti i costi sono aumentati, la situazione è molto difficile". Il prezzo del caffè è triplicato negli ultimi cinque anni, a cui si aggiungono gli aumenti nei costi di energia, trasporti, imballaggi e servizi tecnici. "Come accaduto durante il Covid, è necessario ripensare le strategie. Noi stiamo cercando di crescere guardando oltre confine". Il calo delle marginalità è stato drastico perché molte imprese hanno deciso di assorbire gli aumenti, ma non sempre il consumatore è consapevole di questo. "Produttori e baristi devono fare un lavoro di informazione più efficace". Infine Paolo Bettinardi (BETTER SILVER SPA) nota il fenomeno del “downgrade” nell’industria orafa e argentiera dopo che il prezzo dell'oro è schizzato alle stelle: “Il design è lo stesso, ma il materiale utilizzato ha un valore inferiore. Nel 2024 l’argento è cresciuto del 30% e nel medio termine ci aspettiamo un altro rialzo simile. Alcune aziende hanno assorbito gli aumenti, ma prima o poi dovranno scaricarli anche loro. I rincari non hanno penalizzato le vendite in Medio Oriente". Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/dN9NYfUK 📌 Seguici sui social di #LombardiaPost per rimanere aggiornato

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    NONINO, MASI, MANINI: I PREMI PER ESALTARE I VALORI DELL'IMPRESA Più che marketing o passione, la ragione che spinge alcune Pmi a promuovere premi culturali è quella di esaltare i valori aziendali e le radici storico - culturali dell'impresa. Effetti collaterali? Visibilità, testimonial, riconoscimento della qualità dei propri prodotti. Che siano NONINO DISTILLATORI S.R.L., Masi Agricola o Strega Alberti Benevento SpA, piuttosto che una azienda di prefabbricati come Manini Prefabbricati SpA, la cultura torna ad essere un'arma vincente per competere nei mercati. Il punto nella copertina del settimanale #Cult di #LombardiaPost. Nell'intervista dedicata Antonella Nonino, consigliere delegato di NONINO DISTILLATORI S.R.L., testimonia il grande valore del prestigioso riconoscimento letterario che premia la valorizzazione della civiltà contadina. “Il Premio è come un biglietto da visita. Ha dato ancor più valore al nostro prodotto”, spiega la figlia di Giannola Nonino. E aggiunge: "Gli investimenti in cultura dovrebbero essere più incentivati". Accanto ai casi citati, un altro riconoscimento letterario di rilievo è il Premio Megamark. La referente della Fondazione Gruppo Megamark Daniela Balducci racconta il Premio per esordienti del colosso pugliese della Gdo (1,8 mld di fatturato nel ‘23). Una scelta nata da un’attenta analisi: “Guardando ai premi già in essere, ci sembrava mancasse la giusta attenzione per questi autori che muovono i primi passi nel mondo letterario, qualsiasi sia la loro età”. Un'iniziativa che “ha rafforzato il senso di appartenenza dei collaboratori e che ha dato la possibilità di far conoscere il gruppo all'esterno”. Infine : "Fare del bene per il territorio è una cosa utile sia a chi lo fa che per chi lo riceve. Le aziende dovrebbero capirlo". Nell'ultimo approfondimento Daniele Lodola (Manager della Fondazione Amplifon) racconta la prima edizione del Festival della Gentilezza, conclusasi a novembre. Parte di un programma che promuove iniziative concrete a favore degli anziani durante l’anno, è solo l’ultimo dei progetti sviluppati dall'ente no profit “legato al Dna del gruppo da cui nasce, che ha stanziato 3,1 mln nel ‘23 nel sociale”. Ma la filantropia aziendale è anche “strategica per attrarre talenti e creare valore". Senza dimenticare il consueto appuntamento con #MilanoeLombardiaaTavola Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/dMfxZA4M 📌 Seguici sui social di #LombardiaPost per rimanere aggiornato

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    Le aziende che la fanno: “È adatta solo a chi ci crede. E migliora la reputazione”. Accanto ai quattro “colossi” Intesa Sanpaolo, Essilor Luxottica, Lavazza e Lamborghini ci sono anche altre aziende che hanno introdotto la settimana corta, sia nella manifattura sia nei servizi. La vera apripista della settimana corta in Italia però è Carter & Benson che l’ha introdotta già a gennaio 2020, quando la pandemia era di là da venire. La nostra Smart Week è un’operazione rivolta a chi vuole distribuire valore, a chi crede che più persone occupate e meno over lavoro rappresentino un beneficio non solo per le aziende, ma anche per l’economia e la società. Utilizzarla con l’obiettivo di aumentare la produttività, che semmai richiederebbe un’ottimizzazione dei processi, investimenti in marketing e tecnologia o addirittura più ore di lavoro, è un errore di fondo che equivale a usare una misura sbagliata. Ne è fermamente convinto William Griffini, CEO di Carter & Benson. LEGGI UN ESTRATTO DELL’ARTICOLO https://lnkd.in/dJT92FiA PER L’INTERVISTA COMPLETA CLICCA QUI https://lnkd.in/d-8bN32Q LombardiaPost #smartweek #shortweek #wellbeing #reputation #attraction #betterperformance

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    CHE FINE HA FATTO LA SETTIMANA CORTA? ORA SI FA PER DAVVERO, MA PER EFFETTO DELLA CIG Nel post Covid erano in molti a guardare con interesse alla possibilità di ridurre l’orario di lavoro a parità di stipendio. La sperimentazione però è rimasta limitata a un gruppo ristretto di grandi aziende e poi è arrivata la crisi, che ha fatto esplodere la cassa integrazione. Nel terzo trimestre ‘24 la settimana si è accorciata proprio per effetto della cig, che nell’industria ha “eroso” 0,88 delle 40 ore lavorative. Gianluca Spolverato (WI LEGAL | Avvocati del Lavoro): "Oggi è sepolto". Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale #Monitor di #LombardiaPost. Le interviste a Marco Bentivogli (ex segretario generale FIM CISL NAZIONALE e co-fondatore Base Italia) e Carlo Vanin (CAREL) affrontano il tema da punti di vista opposti. Per Bentivogli la settimana corta è “una risposta a nuove esigenze, antidoto a spopolamento e calo demografico". La scelta, che comporta "investimenti significativi in tecnologie, organizzazione e competenze”, è anche “una soluzione ineludibile, che renderà il lavoro industriale più attraente e meglio retribuito". Di contro, per il responsabile HR della padovana Carel ridurre le ore di lavoro non basta, se poi l’azienda fa pagare l’aumento dei costi ai dipendenti sotto forma di smaltimento ferie e permessi. Le prime sperimentazioni in Italia rappresentano “un fenomeno non completamente reale, basato su ferie e permessi già in possesso dei dipendenti ed enfatizzato per attirare più talenti, ma diverso da come viene presentato”. Accanto ai quattro colossi Intesa Sanpaolo, Essilor Luxottica, Lavazza e Lamborghini, ci sono anche altre aziende che hanno introdotto la settimana corta, sia nella manifattura (Ima, Pelliconi, Tria e Toyota) che nei servizi. La prima in Italia è stata Carter & Benson nel 2020: il ceo William Griffini spiega che "l’obiettivo è far lavorare meglio le persone per migliorare le performance”. E aggiunge: "il servizio erogato grazie a questa soluzione ha fatto crescere la nostra reputazione". Nell'ultimo approfondimento, Valentino Santoni (Percorsi di Secondo Welfare Università degli Studi di Milano) ammette che la settimana corta rischia di amplificare la frammentazione del tessuto produttivo italiano: “Le grandi organizzazioni hanno le risorse per adottarla, le Pmi fanno più fatica e in alcuni settori produttivi non può essere applicata. Giusto sperimentare, ma poi bisogna comunicare i risultati in maniera adeguata”. Ivan Comotti (Cgil Lombardia): “Le aziende hanno saputo rispondere all’emergenza ma non alle nuove richieste dei giovani”. Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/d3gGY93e 📌 Seguici sui social di #LombardiaPost per rimanere aggiornato

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    I PRECARI DELLA CULTURA. L'INDAGINE DI CULT In un universo dove convivono i dipendenti pubblici garantiti, i professionisti con tariffe a “mercato” e i dipendenti delle cooperative per i servizi meno professionalizzati, sono questi ultimi a pagare il prezzo di un sistema dove le gare sono troppo spesso al ribasso. Ne parla Giulia Chirichella nella copertina del settimanale #Cult di #VeneziePost Nell'intervista di questo numero Andrea Cancellato, presidente di Federculture federazione aziende, riflette sulle condizioni del lavoro in ambito culturale: “L’aspetto più problematico del settore riguarda l'esternalizzazione dei servizi, che può portare all'applicazione di contratti meno qualificati e generare situazioni di iniquità sociale”. Spesso sono “vincoli di budget” a non dare alternative. “Servono più investimenti privati. Solo così le condizioni di lavoro miglioreranno” Il direttore del Museo d’Arte Moderna di Bologna Lorenzo Balbi è netto: senza un cambio di rotta il settore della cultura "si schianterà contro un muro". E offre un'analisi chiara sul problema fondamentale del sistema museale italiano: “I fondi che gli vengono destinati sono considerati costi e non investimenti”. Di conseguenza, questa mancanza non valorizza a sufficienza i lavoratori: “A causa dei budget siamo costretti a ricorrere ai contratti a ore, anche per quelle nuove figure utili ad innovare il settore". Così chi ha un dottorato entra in modo precario nel settore, o con mansioni al di sotto delle sue qualifiche L'ultimo approfondimento punta l'attenzione sulla situazione precaria a Palazzo Citterio, parte del complesso museale della Pinacoteca di Brera: inaugurato a dicembre, apre solo tre giorni a settimana per mancanza di personale. Per tamponare, sono stati assunti 15 interinali tramite la società in house del Ministero. Nonostante l’affluenza record, la sindacalista Antonella Galeone (Uilpa) spiega che i dipendenti restano in stato di agitazione Senza dimenticare il consueto appuntamento con #MilanoeLombardiaaTavola Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/dXjEZndn 📌 Seguici sui social di #LombardiaPost per rimanere aggiornato

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    I PRIMI EFFETTI DELLA MINACCIA "TRUMP": IN USA CORSA ALLE SCORSE DI FORMAGGI ITALIANI L'Italia domina l'export caseario negli Stati Uniti con 19.800 tonnellate nel primo semestre 2024 (+30% sul 2023). Il Financial Times: “I produttori di formaggio italiani accumulano scorte negli Stati Uniti per paura dei dazi di Trump”. Fra il ‘19 e il ‘20, quando i sovrapprezzi c’erano già, il settore aveva lasciato a terra 65 mln. Ne parla Camilla Consonni nella copertina del settimanale #Monitor di #LombardiaPost. L'intervista ad Alberto Lancellotti e Mirco De Vincenzi (Senior analysts CLAL srl) affronta le nuove sfide e opportunità nel 2025 per l'export di formaggi italiani, visto l'imminente insediamento di Donald Trump. “L’export globale cresce dal 1994. Il recente aumento delle spedizioni oltreoceano è realtà, ma per il 2025 prevediamo cali limitati anche in caso di dazi, dato che si tratta di prodotti premium”. Le aziende italiane ed europee sembrano aver adottato strategie preventive per fronteggiare l’eventuale reintroduzione delle extra-tariffe, diversificando i mercati di destinazione e accelerando le esportazioni, come già accaduto nel 2020. Intanto l'industria casearia italiana, che ha esportato 93.000 tonnellate per 844 milioni di euro nel primo semestre 2024, sviluppa delle alternative al mercato Usa. Dalle parole di Fabio Leornardi (Igor Gorgonzola, Assolatte) la Cina emerge come mercato strategico (6.070 tonnellate nel primo semestre 2024), ma preoccupa l’incognita dei contro-dazi. Negli Emirati aumenta la domanda per le eccellenze made in Italy, soprattutto per i formaggi DOP (1.700 tonnellate nel primo semestre 2024). L'accordo del Mercosur tutela 9 formaggi DOP, aprendo grandi possibilità di crescita nel mercato sudamericano. I formaggi made in Italy brillano nei primi sei mesi 2024 con una crescita delle esportazioni del 14% in volume e 11% in valore nel primo semestre. Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano guidano l'export. In particolare, il Grana la fa da padrone, con il 52% della produzione destinata all’export. Nel 2024 però sorprendono i freschi: Mozzarella di Bufala DOP supera il 40% di crescita rispetto al 2023, mentre Burrata e Stracciatella registrano aumenti fino al 30% Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/d6jphtZ9 📌 Seguici sui social di #LombardiaPost per rimanere aggiornato

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    NEL 2024 EDITORIA IN CALO, LE LIBRERIE: "ANNATA DEBOLE". TORNA IL SEMINARIO DELLA SCUOLA PER LIBRAI Il 28 gennaio apre le porte a Venezia la nuova edizione dello storico Seminario di perfezionamento della Scuola per Librai. L’Aie presenterà i dati sull’andamento del libro nel '24, ma intanto le anticipazioni del presidente e amministratore delegato di Messaggerie Italiane S.P.A. Alberto Ottieri parlano di un -2,4% di copie vendute, peggio del -2,1% di vendite degli otto mesi. Calo in particolare per le librerie indipendenti, mentre crescono le catene. Per i librai "è stato un anno sottotono". Ne parla Giulia Chirichella nella copertina del settimanale #Cult di #LombardiaPost. Nell'intervista dedicata Alberto Ottieri, presidente anche della Fondazione Umberto ed Elisabetta Mauri, parla del mestiere del librario come di "un influencer della lettura". Per questo "come Fondazione abbiamo incrementato i corsi di formazione, perché una maggior imprenditorialità del mestiere può rafforzare tutta la categoria". Per il 2025 sono previste "una tenuta del mercato a valore e una lieve flessione di copie". Sguardo al 2025 anche con camilla valletti, caporedattrice de L'Indice dei Libri del Mese, che prevede quest'anno la riscoperta di titoli meno conosciuti in una sorta di "caccia all'esordiente" e della letteratura di Paesi “ancora poco tradotti in Italia”. Einaudi propone in libreria un’opera inedita di Cormac McCarthy, Adelphi punta invece ancora sul premio Nobel Han Kang, mentre Sellerio celebra il centenario della nascita di Andrea Camilleri. L'ultimo approfondimento punta l'attenzione sui saggi più promettenti del 2025 con i temi caldi di geopolitica, medicina, economia e green. Dall’autobiografia di Bill Gates alle molte proposte per capire i conflitti in corso, fino al tema della sostenibilità che Antonio Galdo affronta per coglierne le contraddizioni. Passando per l’importanza per le imprese di occuparsi di politica nell’analisi di Giacomo Lev Mannheimer. Senza dimenticare il consueto appuntamento con #MilanoeLombardiaaTavola Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/dY5E7q5j 📌 Seguici sui social di #LombardiaPost per rimanere aggiornato

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