Lunaria Studio Legale

Difendersi dal web scraping per l’addestramento delle AI generative: le azioni di contrasto secondo il Garante Privacy Il Garante Privacy ha pubblicato un documento con linee guida e possibili azioni di contrasto per tutelare la privacy in tema di web scraping, ossia la tecnica informatica che permette di estrarre automaticamente dati – anche personali – da siti web, per poi utilizzarli per altri scopi. In passato, il Garante aveva dichiarato illecita l’attività di web scraping posta in essere dalla società statunitense Clearview e quella effettuata dalla piattaforma Trovanumeri. Questo documento propone però una diversa prospettiva, esaminando la posizione dei soggetti, pubblici e privati, gestori di siti web e piattaforme online, operanti quali titolari del trattamento di dati personali, che rendano pubblicamente disponibili dati (anche personali) che vengono poi raccolti da bot di terze parti, in particolare quelli volti a estrarre informazioni a fini di addestramento delle AI generative. Il Garante privacy suggerisce alcune tecniche – da adottarsi sulla base di un’autonoma valutazione del titolare del trattamento, in attuazione del principio di accountability – per contrastare il web scraping non autorizzato, ad esempio: 1.    Aree riservate: creare sezioni del sito web accessibili solo previa registrazione. 2.    Clausole anti-web scraping: inserire nei termini di servizio del sito web un divieto esplicito di scraping non autorizzato. 3.    Monitoraggio del traffico web: tenere sotto controllo il traffico per individuare accessi anomali. 4.    Interventi sui bot: utilizzare soluzioni come il CAPTCHA (meglio ancora, reCAPTCHA o hCAPTCHA) o il blocco degli IP sospetti. 5.    Tecnologie anti-web scraping: adottare strumenti specifici per ostacolare l’estrazione automatica di dati. Per approfondire, consulta la nota informativa del Garante: https://lnkd.in/d8SaWJte