La #fisioterapia ha un ruolo cruciale pre e post intervento quando si tratta di chirurgia #protesica. 👉 Aiuta a ripristinare la mobilità, ridurre il dolore e accelerare il ritorno a una vita attiva e funzionale. Con il supporto di Davide Raimondo (iPhysio Genova), #Fisioterapista, scopriamo gli step fondamentali del trattamento #riabilitativo e come ogni paziente può trarne il massimo beneficio per una ripresa completa ➡ https://lnkd.in/gYaV3XgP Qual è il ruolo della fisioterapia per un paziente che sta per affrontare una sostituzione protesica dell'anca? La fisioterapia gioca un ruolo fondamentale in tutte le fasi di questo intervento, sia prima che dopo l'operazione. Prima dell'intervento, la fisioterapia aiuta il paziente a rafforzare i muscoli che circondano l'anca, migliorando la stabilità dell'articolazione e riducendo il dolore. Questo periodo pre-operatorio ha l'obiettivo di preparare il corpo del paziente per la chirurgia, migliorando la mobilità, la forza e la resistenza, il che può ridurre significativamente il tempo di recupero post-operatorio. Quindi la fisioterapia non è solo un supporto per il recupero, ma anche per la preparazione all'intervento. Cosa accade subito dopo l'operazione? Dopo l'intervento, l'aspetto più importante è il recupero della mobilità e della funzionalità dell'anca. Nelle prime settimane, il lavoro si concentra sul recupero della deambulazione e sulla riduzione del dolore, attraverso esercizi di mobilizzazione, stretching e rinforzo muscolare delicato. All'inizio, il paziente può camminare con il supporto delle stampelle o di un deambulatore, e la fisioterapia aiuta a migliorare il passo, ridurre la zoppia e incrementare l'autonomia. Quanto tempo dura generalmente questo percorso riabilitativo? La durata della riabilitazione varia in base al singolo paziente, ma generalmente possiamo dividere il recupero in diverse fasi. Nei primi due mesi si lavora principalmente su mobilità e controllo del dolore. Poi, tra i due e i sei mesi, si intensificano gli esercizi di rinforzo muscolare e si cominciano a fare attività più impegnative, come il cammino senza ausili e l'introduzione di esercizi per l’equilibrio e la stabilità. Il recupero completo può durare anche un anno, ma la maggior parte dei pazienti torna a svolgere le normali attività quotidiane in 3-6 mesi. Quanto è importante l'approccio individualizzato nella riabilitazione? L'approccio individualizzato è cruciale. Ogni paziente ha caratteristiche fisiche e condizioni mediche uniche, quindi la fisioterapia deve essere personalizzata. Ad esempio, un paziente anziano potrebbe richiedere un programma diverso rispetto a un paziente giovane e attivo. L'idea è quella di adattare il piano terapeutico in base alla condizione fisica, alle necessità quotidiane e agli obiettivi del paziente. Solo così si può garantire una riabilitazione efficace e sicura.
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Mai come oggi il mondo della sanità si sta uniformando a quelle che sono le esigenze e le innovazioni che da tempo rappresentano i punti salienti della rivoluzione digitale, favorendo un progressivo e sostanziale cambiamento anche nel rapporto medico-paziente. Comunicare la salute vuol dire far circolare informazioni sui problemi sanitari socialmente rilevanti e attivare flussi di comunicazione tra i cittadini. Nata dall’esigenza di fornire uno strumento di informazione in materia medico-sanitaria e di wellness, la rivista punta a produrre contenuti di qualità, approfondimenti attendibili, interviste con nomi importanti dell’ambito sanitario e molto altro. Supportata da una strategia di comunicazione efficace e crossmediale – il cui obiettivo finale è quello di sostenere la causa della salute – e attraverso il lavoro di una redazione scrupolosa e numerose testimonianze, esperienze e pubblicazioni scientifiche di alcuni tra i principali professionisti del settore medico-sanitario, il magazine si mostra ricco, completo e in continua evoluzione, sia online che nella sua edizione cartacea. Qui Salute Magazine è iscritto nel registro stampa del Tribunale di Genova come periodico online (stampa a carattere settimanale) di salute, benessere, informazione e prevenzione con il nome “QUI SALUTE”. Proprietario ed editore del periodico è la Teddy Luxury Agency Sas. Direttore Responsabile – con tutti gli obblighi di legge – è Maurizio Tedesco (Genova, 17 settembre 2020 - Decreto accoglimento iscrizione registro stampa n. cronol. 890/2020 del 18/09/2020, RG n. 5663/2020).
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𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐝𝐢𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐦𝐢𝐜𝐞 | 𝐄𝐩𝐢𝐬𝐨𝐝𝐢𝐨 𝟏 🥼 Oggi, il Dott. Stefano Buffoni, #fisioterapista, ci racconta la sua storia. ➡ Lavorare nel settore sanitario non è solo una professione, ma una vera e propria #vocazione. Chi sceglie di dedicarsi alla cura delle persone lo fa spinto da un profondo senso di responsabilità, dalla volontà di alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita altrui. Ogni #professionista inizia il proprio percorso in modo diverso: c’è chi scopre la propria strada attraverso esperienze personali, chi si lascia guidare dalla curiosità scientifica e chi, fin da piccolo, sente il bisogno di prendersi cura delle persone 👉 https://lnkd.in/gx72F7kH “La mia passione nasce fin da bambino. Guardando mio padre aggiustare qualsiasi cosa si rompesse in casa, respiravo sempre un clima in cui ogni problema aveva una soluzione. Crescendo, mi sono reso conto che il mio interesse non era rivolto tanto agli oggetti, quanto alle persone. Da qui la scelta di intraprendere una carriera sanitaria, con l’obiettivo di aiutare chi ha bisogno e risolvere i problemi delle persone”. Un percorso, il suo, che parte dalla formazione accademica e si arricchisce di specializzazioni per offrire un approccio sempre più completo e personalizzato ai pazienti. “Ho conseguito i miei studi di fisioterapia presso l'Università di Pisa e successivamente mi sono specializzato in osteopatia presso l’International College of Osteopathic Medicine di Milano. A questi studi ho poi aggiunto un master in terapia manuale e un master in posturologia clinica, per poter avere una visione più ampia e olistica della visita e della persona che si rivolge a me con un problema”.
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Riparare e rigenerare i tessuti con la #Medicina Rigenerativa: ne parliamo con il Dott. Andrea Maria Scarpa, Medico Chirurgo che da molti anni si occupa di #MedicinaRigenerativa a 360 gradi ➡ https://lnkd.in/d3fGMmrH Che obiettivo ha la Medicina rigenerativa? "La Medicina Rigenerativa è un campo ultraspecialistico che si concentra sull’utilizzo di trattamenti e tecniche innovative per promuovere la riparazione e la rigenerazione dei tessuti danneggiati da traumi, invecchiamento, patologie. Le innovazioni in ambito di Medicina Rigenerativa sono frutto di ricerche mirate che coinvolgono specialisti di molti settori diversi (es. biologi, chimici, bioingegneri, ecc..) e trovano applicazione clinica in tanti campi, ad esempio in tricologia, in ortopedia, in ginecologia, in urologia, in campo estetico, vascolare, etc". Quali sono le procedure di Medicina rigenerativa che trovano applicazione nei campi che ha appena citato? "Sicuramente ci sono il plasma arricchito in piastrine (PRP) e il nanofat. Sono trattamenti autologhi, che utilizzano cioè materiali, in un caso il sangue nell’altro il tessuto adiposo, prelevati e reiniettati nello stesso paziente, al fine di sfruttarne i fattori di ricrescita". Sono, quindi, trattamenti sicuri? "Si, sono virtualmente privi di effetti indesiderati e sicuri, a patto però di rispettare delle regole ferree, in primis quelle delle buone pratiche cliniche nella manipolazione di questi componenti, nell’utilizzo di strumentazioni adeguate e della massima igiene". Adatta e uguale per tutti? "Affinché la Medicina rigenerativa produca gli effetti desiderati è necessaria un’accurata selezione dei pazienti, occorre cioè che il paziente sia idoneo a ricevere il trattamento. Ed è, altresì, necessario ricordare che non esiste un trattamento unico per tutti e che i trattamenti, anche quelli di medicina rigenerativa, vanno sempre personalizzati in base al singolo paziente, alla sua età, al suo stile di vita. Talvolta fare attenzione a dei piccoli particolari può fare davvero la differenza".
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Sono quasi 500 gli interventi sulle vie lacrimali condotti presso l’Ospedale di Lavagna dall’équipe del Dott. Andrea Barbieri, primario della struttura complessa di otorinolaringoiatria della #Asl4 Liguria. Un tipo di chirurgia sempre più di precisione e in continua evoluzione. Ecco l'approfondimento ➡ https://lnkd.in/gVGzK9Ur Come sta cambiando la Chirurgia delle vie lacrimali? "Si tratta di una chirurgia in crescita numerica. Grazie al continuo aggiornamento delle tecniche operatorie, gli interventi sono sempre più precisi e sempre meno invasivi, con importanti benefici per i pazienti. Presso l’Ospedale di Lavagna, il reparto di otorinolaringoiatria ha a disposizione strumentazioni particolari che permettono pratiche chirurgiche microendoscopiche. È una chirurgia ormai quotidiana qui, non a caso ci confermiamo a livello regionale come il centro di riferimento per questo tipo di chirurgia. I pazienti giungono da ogni angolo della Liguria e anche da fuori regione, ad esempio da Lombardia, Piemonte e Toscana. Persino dall’estero, qualche volta". Parliamo dell’intervento chirurgico. "La patologia può essere congenita o, più spesso, acquisita. L'intervento chirurgico volto alla disostruzione delle vie lacrimali ha l’obiettivo di ripristinare il normale flusso delle lacrime, creando una nuova via lacrimale. Ma gli interventi non sono tutti uguali. Esistono tecniche chirurgiche differenti che permettono di eseguire interventi sia per i blocchi delle vie lacrimali pre saccali, sia per quelle del dotto nasolacrimale. L’otorinolaringoiatra ha la possibilità di eseguire una chirurgia delle vie lacrimali a 360 gradi: è possibile correggere la lacrimazione sia per stenosi alte, sia per stenosi basse. Insomma, siamo di fronte ad una chirurgia molto complessa". L’approccio è, in ogni caso, mininvasivo? "Sì. L’intervento avviene per via endoscopica, cioè non prevede tagli, né suture. A seconda dell’ostruzione diagnostica si possono seguire due approcci chirurgici differenti, entrambi mininvasivi: la dacriocistorinostomia (DCR) e la congiuntivo rinostomia con inserzione del Tubo di Jones. La differenza la fa la preparazione dell’équipe, di cui fanno parte la Dott.ssa Sara Penco, il Dott. Guido Tinelli, la Dott.ssa Valeria Roustan, il Dott. Marco Fragale. Lavora con noi anche la sumaista, Dott.ssa Valentina Savaia". E il post intervento? "Il ricovero per gli interventi di chirurgia delle vie lacrimali dura un giorno. Generalmente sono ben tollerati dai pazienti, che ad un paio di giorni dall'operazione possono tornare ad una vita normale senza particolari limitazioni. Si tratta di interventi, in genere, risolutivi e definitivi".
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Genova si prepara ad accogliere il VI Congresso dell’Associazione #Andrologi Italiani (#AssAI) "𝐒𝐟𝐢𝐝𝐞 𝐢𝐧 𝐀𝐧𝐝𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐞 𝐒𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐒𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐞", un appuntamento di rilievo per la comunità scientifica dedicata alla chirurgia andrologica e alla salute sessuale. 📅 L’#evento si terrà il 28 e 29 marzo 2025 presso la Sala Convegni al XXIII° piano della Torre San Vincenzo, in Via San Vincenzo 2 (#Genova) con la partecipazione non condizionante di Villa Montallegro, e offrirà un’occasione di confronto tra esperti del settore su tematiche di grande attualità. ➡ Il Congresso è stato inserito nel Piano Formativo 2025 per l’Educazione Continua in Medicina (#ECM) ed ha ottenuto n. 8 crediti per #medici, #urologi, #andrologi, #ginecologi, #anestesisti, medici di medicina generale, #biologi, tecnici di laboratorio biomedico, #infermieri. Ecco il programma completo ➡ https://lnkd.in/gk8YewSZ
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𝐑𝐢𝐧𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐢𝐬𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐫𝐮𝐫𝐠𝐢𝐚 𝐞 𝐭𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐢𝐧𝐯𝐚𝐬𝐢𝐯𝐞: 𝐥𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐐𝐔𝐈 𝐓𝐚𝐥𝐤 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐚𝐥 𝐃𝐨𝐭𝐭. 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐌𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐢! Il trascorrere del tempo lascia inevitabilmente segni sul nostro aspetto, provocando "difetti estetici" che molte persone desiderano correggere. "Questi difetti - spiega il Dott. Migliori - possono essere localizzati in varie zone del viso e, a seconda del tipo di problema, si possono trovare soluzioni differenti". Le opzioni disponibili sono numerose e spaziano dalla #chirurgia tradizionale agli interventi mininvasivi o non invasivi. 🎬 Il Dott. Franco Migliori nella nuova puntata di QUI Talk, intervistato da Ilaria Scaliti, offre una panoramica delle varie opportunità ➡ https://lnkd.in/gtNqERes Chirurgia o medicina estetica? "Se parliamo di difetti minori, possiamo ricorrere a tecniche meno invasive, come procedure mininvasive, microinvasive o addirittura non invasive. Tuttavia, nel caso di difetti più marcati, è evidente che siano necessarie tecniche chirurgiche, talvolta anche importanti". Il lifting è una delle soluzioni possibili, ma oggi questo tipo di intervento sta lasciando sempre più spazio ad una serie di tecniche alternative per il trattamento del viso. "Tuttavia - commenta Migliori - quando i segni dell’invecchiamento sono molto avanzati ed estesi, la chirurgia rimane spesso l’unica opzione valida". Per altri tipi di inestetismi, invece, negli ultimi decenni sono state sviluppate soluzioni meno invasive con risultati molto interessanti. Ringiovanimento del viso tra blefaroplastica e filler Per ridonare freschezza allo sguardo spesso si ricorre alla blefaroplastica, ma questo intervento non è certo adatto a correggere indistintamente qualsiasi difetto della zona occhi. Un'area molto delicata del viso è quella perioculare. "I difetti che interessano l’orbita non possono essere corretti con una semplice blefaroplastica, ma richiedono tecniche specifiche per trattare la zona in modo mirato". "I filler esistono da decenni e nel tempo hanno subito una notevole evoluzione. Oggi sono disponibili materiali di diversa natura, struttura, durata e composizione: da prodotti riassorbibili in tempi relativamente brevi a soluzioni più durature o addirittura permanenti. Anche in questo caso, la scelta della tecnica e del materiale dipende dal problema da risolvere". Un consiglio per i pazienti che desiderano affrontare un intervento Le paure più comuni tra i pazienti derivano anche dalla crescente confusione nel settore. "Negli ultimi anni, il mercato si è espanso a dismisura, portando a una tendenza che va in direzione opposta rispetto alla specializzazione medica. Purtroppo, oggi chiunque può improvvisarsi esperto, alimentando dubbi e timori, spesso giustificati".
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🥼 Sei un medico specialista, uno psicologo o un professionista nel campo della salute e del benessere? Scopri Qui Salute Magazine e scopri il pacchetto su misura per te! ➡ https://lnkd.in/gq2gycaN #quisalutemagazine #medici #psicologi #professionistisanitari #professionisanitarie #salute #benessere
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Molti aspetti dell’#invecchiamento della nostra #pelle non sono solo legati alla #genetica, ma dipendono da come noi abbiamo trattato la #cute negli anni. Diversi i trattamenti di #MedicinaRigenerativa a disposizione del #Dermatologo per favorire i processi metabolici utili a riparare i danni della pelle. 🥼 L'approfondimento della Dott.ssa Marina Romagnoli, #Dermatologo da anni impegnato a promuovere il concetto di #SkinLongevity e l'uso di alte #tecnologie per la cura della pelle ➡ https://lnkd.in/djRdkyZT "Ovviamente seguire uno stile di vita sano, evitando l’eccessiva esposizione al sole (ma anche al freddo), l’utilizzo di bevande alcoliche in maniera smisurata e altri comportamenti importanti anche in altri ambiti della medicina, hanno il loro peso ovviamente anche nell’ambito della cura della pelle. Dunque, cosa può fare il dermatologo una volta che questi danni si sono evidenziati?". La risposta va ricercata nell'utilizzo delle alte tecnologie e della Medicina rigenerativa, che prevede l'utilizzo di sostanze proprie del paziente. In questa maniera si evitano problemi di allergie o intolleranze nei confronti di sostanze esterne. Medicina rigenerativa: trattamenti differenti In questo panorama sono due gli elementi principali a cui si ricorre: il sangue venoso, attraverso un semplice prelievo, e il tessuto adiposo. "Questo - spiega la Dottoressa - viene aspirato con una mini liposuzione, in quantità davvero minimi, preferibilmente a livello dell’addome e del trocantere, e che viene poi elaborato per estrapolare le cellule staminali. Per quanto riguarda il sangue venoso, invece si vanno ad estrarre i fattori di crescita delle piastrine". Facciamo un esempio, per comprendere meglio di cosa si tratta. "Quando facciamo PRP, sia che si utilizzi in campo tricologico, sia che si utilizzi nel campo rigenerativo della cute del volto, del collo, del decolletè, ma anche di altre parti del corpo, eseguiamo una vera e propria concimazione. Ovvero si favorisco tutti quei processi metabolici che aiutano a riparare i danni della cute. Quando, invece, si pratica la Medicina rigenerativa con il grasso, si estrapolano cellule staminali e anche fattori di crescita, quindi si fanno due cose: si semina e si concima", conclude Romagnoli.
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La salute orale è un aspetto fondamentale del benessere generale, e la prevenzione gioca un ruolo cruciale nel mantenere #denti e #gengive in condizioni ottimali 🦷 ➡ Ma cosa significa realmente prevenire in #odontoiatria? Quali sono le strategie per contrastare le patologie più diffuse, come la #parodontite? 🎙🥼 Ne abbiamo parlato nella nuova puntata di QUI Talk, in cui l'odontoiatra Dott. Guido Picciocchi, intervistato da Ilaria Scaliti, ha spiegato l'importanza della prevenzione e delle corrette abitudini di igiene orale. Ecco l'intervista completa ➡ https://lnkd.in/dkheCH4y Cosa si intende per prevenzione in odontoiatria? Il nostro lavoro è un continuo combattere con un ambiente che non è sterile, che è la bocca. Per questo motivo dobbiamo costantemente ridurre la carica batterica con manovre di igiene professionale e domiciliare. Quando un paziente entra in studio, procediamo con un esame obiettivo che nella nostra clinica viene effettuato con un microscopio per individuare eventuali carie a livello visivo. A questo affianchiamo un esame radiologico, che ripetiamo ogni due anni, cercando di ridurre l'esposizione ai raggi, per rilevare eventuali carie tra un dente e l’altro. Per quanto riguarda la placca e il tartaro, è importante sottolineare che la placca rappresenta la prima fase in cui i batteri aderiscono ai denti, trovando nutrimento e un ambiente favorevole a 37 gradi. Qui entra in gioco l'igiene domiciliare: il paziente, infatti, rimuove questa prima fase lavando i denti in modo appropriato. Se invece si forma tartaro, cioè la precipitazione dei sali di calcio per mano dei batteri, questi restano stabilmente nella bocca e possono causare problemi parodontali, ossia danni ai tessuti gengivali e ossei. Dobbiamo inoltre distinguere tra batteri 'buoni' e 'cattivi'. I gram-negativi anaerobi, in questo caso, sono i principali responsabili della parodontite, una malattia molto diffusa nella popolazione italiana. Quali sono le armi per combattere la parodontite? Esistono due livelli di intervento: la fase domiciliare e quella professionale. A casa, il paziente deve prendersi cura della propria igiene orale nel modo corretto, ma è anche nostro compito insegnargli come farlo. Dal punto di vista professionale, invece, è essenziale effettuare controlli regolari dal dentista per la famosa pulizia dei denti, o ablazione, che deve essere personalizzata in base al singolo paziente. Alcuni necessitano di una pulizia una volta all'anno, altri due o tre volte, mentre nei casi più gravi di parodontite si rendono necessarie procedure più approfondite, come il curettage sotto microscopio per preservare il legamento parodontale. È importante sottolineare che mantenere un dente naturale è sempre meglio che ricorrere a un impianto. L’implantologia è una soluzione utile nei casi più gravi, ma dovrebbe essere l’ultima opzione. #QUITalk #GuidoPicciocchi
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Essere belli dentro per essere belli fuori. 🥼 La Dott.ssa tiziana lazzari introduce la terapia infusionale "IV Therapy", capace di ridonare #benessere psico fisico ai #pazienti nel giro di poche sedute. Un modo tutto nuovo, e molto efficace, per apportare all’organismo #micronutrienti con azione rigenerante, ricostituente e, di conseguenza, #antiaging ➡ https://lnkd.in/dipjJhs3 Il paziente che si sottopone alla IV Therapy riceve vitamine, oligoelementi, aminoacidi fodamentali per il benessere dell'organismo, che hanno un'azione rigenerante e ricostituente, quindi antiaging. Ma quali sono i vantaggi della terapia endovenosa rispetto ad un’assunzione di integratori "tradiozionale", per via orale? "Il vantaggio sta nel maggior assorbimento. Quando noi ingeriamo un integratore l’assorbimento è del 10 15% massimo; per via endovenosa l’assorbimento di oligoelementi, vitamine, minerali, aminoacidi diventa del 100%. Il vantaggio principale è quello: un assorbimento totale e soprattutto immediato". Per chi è indicata l'Intra venous Therapy? "Questa terapia si rivolge a pazienti di vario tipo. L’effetto benefico si nota in stati di stress psicofisico, stanchezza cronica, insonnia, aumento di peso, invecchiamento precoce… Queste e altre condizioni possono essere trattate e migliorate efficacemente con la IV Therapy. Inoltre, l’IV therapy è efficace per rallentare i processi d’invecchiamento corporeo e cellulare contribuendo a migliorare le difese immunitarie, prevenire malattie correlate all’età e migliorare la produttività lavorativa e sportiva". #IVTherapy #TizianaLazzari
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