Space Work

L'Impatto dell'Intelligenza Artificiale nella Creazione di Curriculum: Tra Innovazione e Autenticità 🔎 Un'indagine condotta dall'Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano ha rilevato che circa il 32% delle aziende italiane utilizza l'intelligenza artificiale (IA) per esaminare i candidati, e di queste, la metà utilizza l'IA per migliorare i propri #curriculum vitae. Questo può portare alla creazione di CV "esagerati", in cui le competenze dichiarate sono superiori a quelle reali, complicando il lavoro delle aziende nel valutare l'effettiva preparazione dei #candidati. 🤖 L'IA è sempre più presente anche tra i lavoratori italiani: il 26% ha usato strumenti basati su #IA nell'ultimo anno, ma solo il 3% lo fa quotidianamente. Tuttavia, questa crescente adozione è accompagnata da preoccupazioni. Il 24% dei lavoratori teme che l'IA possa prendere il posto del loro lavoro, e quasi la metà ritiene che l'IA possa avere effetti negativi sulla loro posizione. 👩💻 Un ulteriore problema legato all'uso dell'IA è la diffusione di informazioni false. OpenAI, attraverso il documento "System Card", avverte che l'uso eccessivo dell'IA potrebbe portare a una dipendenza emotiva, specialmente con l'introduzione della conversazione vocale in ChatGPT 4.0. Test preliminari hanno mostrato che alcuni utenti sviluppano un legame emotivo con l'IA, evidenziando potenziali rischi per la salute delle relazioni umane e la necessità di ulteriori studi. 📜 Questi rischi hanno spinto OpenAI a prendere provvedimenti, mobilitandosi internamente per affrontare le sfide legate allo sviluppo dell'IA. Contemporaneamente, l'Unione Europea ha introdotto l'"AI Act", un regolamento che mira a garantire uno sviluppo sicuro e responsabile dell'IA. Entrato in vigore ad agosto, è il primo regolamento di questo tipo e impone restrizioni, come il divieto di utilizzare sistemi di riconoscimento delle emozioni nelle scuole e nei luoghi di lavoro, per proteggere i cittadini e le aziende da potenziali abusi. Fonte: Sky tg24 - 19/08/2024 #SpaceWork #rassegnastampa #hrstrategies #curriculumvitae #IA

Quali sono le nuove tecnologie che trasformeranno il mondo HR? 📣 Il settore delle Risorse Umane sta vivendo una rivoluzione grazie ai rapidi sviluppi tecnologici. Le nuove tecnologie stanno cambiando radicalmente come le aziende gestiscono il recruiting, l'analisi dei dati dei dipendenti e molto altro. Ecco una panoramica dei principali trend che stanno rimodellando il panorama delle HR. ✔ L'automazione sta semplificando il processo di selezione. I software avanzati analizzano automaticamente i curriculum, confrontandoli con i requisiti del ruolo. Questo consente di ridurre il tempo necessario per trovare i candidati giusti e permette ai professionisti HR di focalizzarsi su attività più strategiche. ✔ Gli strumenti di people analytics raccolgono e analizzano i dati dei dipendenti, offrendo informazioni preziose per migliorare l'efficacia dei processi HR. Questi strumenti aiutano a ottimizzare il recruiting, monitorare la soddisfazione dei dipendenti e aumentare la produttività, permettendo decisioni basate su dati concreti. ✔ La pandemia ha reso il lavoro ibrido e remoto una consuetudine. Le aziende investono in tecnologie che facilitano il lavoro a distanza e migliorano la collaborazione, come le piattaforme di videoconferenza e gli strumenti di gestione dei progetti. Questi investimenti aiutano a mantenere alta la motivazione e la produttività dei dipendenti, anche a distanza. 📌 Le nuove tecnologie offrono opportunità per migliorare l'efficienza e la soddisfazione dei dipendenti, ma presentano anche sfide. Monitorare la produttività a distanza e adattarsi a nuovi modelli di lavoro richiede competenze tecniche aggiornate e investimenti in formazione continua. 📌 Adottare un approccio strategico e proattivo verso queste tecnologie sarà fondamentale per le aziende che desiderano rimanere competitive e prosperare nel futuro del lavoro. Fonte: IPSOA – 11/07/2024 #SpaceWork #rassegnastampa #automation #peopleanalytics #smartworking #innovazione

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LA SCELTA DELL’UNIVERSITA INFLUISCE VERAMENTE SULLA TUA CARRIERA? 🎤 Nel mondo del #lavoro, la specializzazione è fondamentale e l'università resta il principale canale per acquisire competenze. Ma è davvero importante quale università si frequenta? 📊 Sei università hanno prodotto 118 miliardari con un patrimonio di 3.378 miliardi di dollari e 413 premi Nobel. Columbia, Cornell, Harvard, Yale, Princeton e Pennsylvania – le rinomate Ivy League – hanno una media di 20.000 studenti per ciclo, mentre l'Università di Roma “La Sapienza” ne ospita sei volte di più. Un laureato di Harvard guadagna circa $100.000 annui dopo sei anni dalla laurea, molto più dei laureati italiani. 📖 Questi dati suggeriscono che l' #università frequentata influenzi il futuro lavorativo. Più selettiva è l'università, migliori sono le prospettive. Tuttavia, gli studenti che accedono a queste istituzioni sono spesso eccezionalmente intelligenti o benestanti e hanno contatti necessari per entrare nel mondo del lavoro con successo. Al contrario, molti #giovani promettenti devono accontentarsi di un'educazione media, senza poter accedere ai network elitari delle università top 20 del mondo. ➡ In questo scenario, la carriera lavorativa diventa una sfida ardua, con obiettivi forse irraggiungibili se le aziende di consulenza, bancarie e di investimento prestano più attenzione al nome dell'università che alla persona stessa. Negli ultimi anni, tuttavia, la pandemia e la crescente enfasi sulla diversità del personale hanno spinto molte aziende a cercare dipendenti in università meno tradizionali. Il nome conta, ma non è tutto. Anche in Italia sembra diffondersi questa idea. Dei primi 10 #manager italiani secondo Forbes Italia, metà ha ottenuto una laurea presso un'università pubblica italiana, quattro in prestigiose università estere e uno alla #Bocconi. 📍 Gli studenti di oggi vivono un momento di transizione. Frequentare un'università prestigiosa aiuta, ma non esclude la possibilità di fare carriera anche altrove. Per capire cosa sia necessario, bisogna chiedere alle aziende che assumono i #neolaureati. #Spacework #rassegnastampa #hrstrategies #università #neolaureati 

📍 LA REGRESSIONE DELL’ITALIA SULLA PARITÀ DI GENERE 📢 Il #GlobalGenderGap2024 del #WorldEconomicForum ha evidenziato un lieve progresso globale nella parità di genere, con un aumento dello 0,1% rispetto all’anno precedente, ma l’Italia continua a mostrare significative sfide. Al ritmo attuale, saranno necessarie circa cinque generazioni, pari a 134 anni, per raggiungere l'effettiva parità di genere. 📊 I paesi più virtuosi a livello globale sono Islanda, Finlandia e Norvegia, con l’Islanda che guida anche la classifica europea. L'Italia, invece, si colloca all'87° posto a livello mondiale e al 37° posto in Europa per #paritàdigenere, perdendo ulteriormente posizioni rispetto all'anno precedente. Nonostante progressi nel settore educativo e nell’empowerment politico, l'Italia registra arretramenti nella partecipazione economica e nella salute e sopravvivenza delle donne. 📊 Alcuni segnali positivi includono un aumento della quota di donne nei Consigli di amministrazione dal 38,8% al 42,6% e una stabilità nella percentuale di aziende a proprietà femminile (11,5%) e con donne tra i top manager (15,3%). Tuttavia, le donne italiane continuano a dedicare molto più tempo rispetto agli uomini ai lavori domestici e di cura non retribuiti, pur avendo un tasso di laurea superiore (54,5% contro 35%) e quasi pari agli uomini nei dottorati di ricerca. 🔎 Il rapporto segnala anche un significativo aumento della presenza femminile nel settore dell’Intelligenza Artificiale, benché ancora minoritaria. La riqualificazione professionale emerge come cruciale per ridurre le disparità di genere nel mercato del lavoro, poiché le donne tendono a sottovalutare l'importanza delle competenze digitali, analitiche e green. 📌 In conclusione, il Global Gender Gap 2024 indica che, nonostante alcuni miglioramenti, il ritmo attuale è troppo lento per raggiungere la parità di genere in tempi ragionevoli, evidenziando la necessità di un'accelerata nei progressi. #spacework #rassegnastampa #hrstrategies #gendergap

📣 Dipendenti più soddisfatti e produttività invariata: le nuove evidenze sul lavoro da remoto 🔵 Il dibattito sull'impatto dello smart working sulla produttività e la cultura aziendale è stato esaminato in uno studio pubblicato su Nature dal professor Nick Bloom di Stanford. Questo studio, condotto su 1.612 dipendenti di Trip .com, ha diviso casualmente i lavoratori in due gruppi: uno lavorava da casa due giorni a settimana, l'altro sempre in ufficio. I risultati hanno mostrato che il gruppo con #lavoroibrido aveva tassi di dimissioni volontarie ridotti di un terzo, e maggiore soddisfazione lavorativa, senza differenze significative nelle prestazioni o nelle promozioni rispetto ai colleghi in ufficio. 🔵 Lo studio non ha esaminato i lavoratori esclusivamente da remoto o con accordi individuali, ma ha concluso che il lavoro ibrido apporta benefici. Anche i dirigenti di Trip .com hanno cambiato opinione, passando dal pensare che il lavoro ibrido riducesse la #produttività al credere che potesse migliorarla. Precedenti ricerche di Bloom avevano già indicato che il lavoro ibrido può aumentare la produttività, come dimostrato in un esperimento con i lavoratori di un call center. 🔵 L'ultimo esperimento ha coinvolto lavoratori del marketing, ingegneria del software, finanza e contabilità, confermando che il lavoro ibrido non solo è applicabile a compiti ripetitivi, ma anche a quelli creativi. Dopo l'esperimento, Trip .com ha deciso di estendere la politica ibrida a tutti i dipendenti, evidenziando che i benefici superano i potenziali svantaggi. Secondo Bloom, il lavoro ibrido bilancia gli aspetti positivi e negativi del lavorare da casa, rendendo i dipendenti più felici e riducendo i tassi di abbandono. #spacework #rassegnastampa #hrstrategies #lavoroibrido #smartworking

🔎 Quanto è complesso cercare e trovare oggi un nuovo lavoro? ➡ Secondo un sondaggio di LinkedIn, alla fine del 2023, più della metà dei professionisti italiani trovava frustrante cercare un nuovo lavoro. Questo riflette l'idea che cercare #lavoro sia oggi un "secondo lavoro", soprattutto nelle grandi città dove la competizione è elevata. ➡ La ricerca di lavoro richiede tempo e impegno, con processi di selezione che spesso includono colloqui multipli, test attitudinali, video-curriculum e colloqui di gruppo. Molti candidati non ricevono risposta, rendendo il tempo speso per la candidatura spesso una perdita di tempo. ✒ Manuela Vergano, direttrice di Hays Italia, sottolinea come le tecnologie abbiano reso il settore più complesso, accelerando la possibilità di connettersi con i candidati ma anche richiedendo un approccio più strategico alla gestione delle #risorseumane. ➡ La competizione è aumentata significativamente, con più persone alla ricerca di nuove opportunità. Questo fenomeno è stato accelerato dalla pandemia, che ha spinto molti a rivalutare le proprie priorità lavorative. Le aziende cercano di attrarre candidati attraverso #offertedilavoro dettagliate, spesso pubblicate su LinkedIn, e contattando direttamente i professionisti. ➡ Il processo di selezione è diventato più lungo e complesso, con un'attenzione crescente alle #softskills. Le aziende sono più interessate a valutare le competenze psicosociali dei candidati oltre a quelle tecniche. Questo richiede più tempo ma è considerato essenziale per trovare le persone giuste. Inoltre, la trasparenza sugli stipendi e la reputazione delle aziende come datori di lavoro sono diventati fattori cruciali per attrarre e trattenere talenti. #spacework #rassegnastampa #hrstrategies

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Quali sono i fattori che determinano i migliori posti di lavoro per i nostri giovani? 📣 È stata stilata per la prima volta da Great Place to Work Italia, la classifica delle 20 migliori aziende dove lavorare secondo la Generazione Z. 📍 Lo studio è stato realizzato sulla base di 99 organizzazioni e dalle risposte di 3.407 collaboratori. Gli aspetti fondamentali che vengono valutati nell’ambito lavorativo secondo la ricerca sono: #worklifebalance, sicurezza psicologica e possibilità di gestire le necessita personali. ❗ Da un lato la #GenerazioneZ è particolarmente appagata dal management e dalla comunicazione aziendale, ma dall’altro è meno soddisfatta dei livelli retributivi. Un ulteriore dato interessante è rappresentato dal fatto che ad attrarre i nuovi giovani non è più la brand identity ma fattori legati a valori aziendali, #sostenibilità sociale e ambientale e trattamento equo e non discriminatorio. ❗ Secondo l’analisi svolta le aziende che si posizionano sul podio come Best Work Places sono Apuliasoft (azienda di sviluppo software), Quantyca (consulenza IT) e Accuracy (consulenza nel campo del management). ❗ Tra i fattori più valutati ci sono: ➡ Rapporto positivo all’interno del team di lavoro ➡ Integrità e trasparenza da parte dei propri responsabili ➡ Riconoscimento professionale ➡ Fiducia nella propria organizzazione ➡ Possibilità di innovare e migliorare i metodi di lavoro 🔴 È quindi necessario tener conto che le caratteristiche aziendali che orientano e influenzano le nuove generazioni nella scelta di una nuova realtà sono differenti rispetto a ciò che motivava le generazioni passate. #spacework #rassegnastampa #hrstrategies #bestworkplaces