Il mondo di oggi, caratterizzato da una crisi perenne, sta spingendo ogni sistema – industriale, economico, finanziario e politico – verso una necessaria riforma e rinnovamento. Non c'è più spazio per negare i problemi o rimandare soluzioni. Non possiamo più permetterci di sprecare energie in inefficienze o inseguendo obiettivi che non servono l'interesse comune. Sprecare risorse, materiali o intellettuali, è non solo antieconomico, ma profondamente immorale.
In un libro uscito da qualche anno intitolato L’ultima riga delle favole, Massimo Gramellini ha scritto: “Puoi essere la storia di un vile o di un eroe, di uno che trema in fondo alla spelonca delle sue paure o che crede nell’amore capace di spostare le montagne, scegli tu il destino che preferisci, ma smettila di cercarlo fuori di te”.
Credo che buona parte del successo risieda proprio in questo. Nel sapersi assumenre le responsabilità del cambiamento, facendo ognuno la propria parte. Il cambiamento inizia assumendosi responsabilità, smettendo di cercare risposte altrove. Per troppo tempo l’Oltrepò ha scelto di credere a favole e illusioni, portandosi sull’orlo del fallimento. Oggi, responsabilità ed etica devono essere le risorse chiave per una nuova fase di ricostruzione e rilancio. Il mio obiettivo è semplice: ogni giorno mi chiedo se ho fatto tutto il possibile per migliorare la situazione rispetto a come l'ho trovata al mattino. Se ho fatto tutto il possibile per proteggere e migliorare il benessere della nostra comunità. Ed è esattamente questa semplicità di obiettivo che fa di questo progetto di rinascita dell’Oltrepò una vocazione nobile. Così auguro a tutti la stessa cosa che auguro a me stesso ogni giorno: di essere in grado di rispondere “sì” a questa domanda il più spesso possibile, per voi, per le vostre famiglie e per le generazioni future. Per lasciare loro l’Oltrepò che tutti vogliamo.
Ecco il senso del mio intervento (qui in forma integrale) all'ultimo #MeetingDiRimini organizzato da Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS e da Compagnia delle Opere. Un ringraziamento speciale ad Andrea Dellabianca, Presidente di CDO, per l'ospitalità e, soprattutto, per la nobile vocazione dell'organizzazione che guida con così grande impegno.
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