Denso di contenuti e di spunti l'evento VERSO LE ELEZIONI NEGLI STATI UNITI che si è svolto stamattina in collaborazione con Ordine dei Giornalisti della Lombardia e ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale. Che cosa ci dobbiamo aspettare dalle elezioni USA? Che influenza hanno i dati economici sulla percezione degli americani? Che origini hanno la disaffezione e la polarizzazione della politica della grande democrazia? Che peso ha la mobilitazione delle donne verso il voto? Come si differenzia lo stile comunicativo di Kamala Harris rispetto a quello di Trump? Grazie del loro contributo a 𝐑𝐚𝐟𝐟𝐚𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐁𝐚𝐫𝐢𝐭𝐨𝐧𝐨 Università di Bologna, 𝐋𝐮𝐜𝐢𝐚 𝐓𝐚𝐣𝐨𝐥𝐢 Politecnico di Milano, 𝐎𝐥𝐢𝐯𝐢𝐚 𝐆𝐮𝐚𝐫𝐚𝐥𝐝𝐨 Università degli Studi di Verona, 𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐚 𝐃𝐞 𝐋𝐮𝐜𝐚 ISPI e Federico Tafuni Will Media. #100esperte Osservatorio di Pavia #GIULIAGIornaliste Fondazione Bracco
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Mancano poco più di 40 giorni alle elezioni americane e la corsa elettorale si intensifica. Siamo alle strette finali di una campagna che, diversamente dal passato, è rimasta perlopiù concentrata sul livello nazionale. Ma cosa sappiamo veramente di questa elezione? E quanto ancora ci sfugge? In questo ottavo episodio, esploriamo la complessità di una campagna che non si gioca su un singolo campo, ma su una moltitudine di terreni diversi. Dallo scenario nazionale agli stati chiave, dalle strategie dei candidati agli endorsement sindacali: ogni mossa può spostare gli equilibri. Un’elezione polarizzata, in cui i simboli contano tanto quanto le politiche, con Trump che continua a dominare la scena e il cambio di candidato dei democratici che ha rimescolato le carte. Tra dibattiti che evitano di parlare di programmi concreti e sondaggi che cambiano di giorno in giorno, proviamo a mettere ordine nei fatti e a capire quali elementi potrebbero fare la differenza. Nel mirino di questo episodio: il North Carolina e gli altri stati chiave, dove ogni voto potrebbe decidere il destino della presidenza americana. Le elezioni statunitensi sono sempre un mosaico complesso, fatto di partite diverse giocate su più fronti. Quali saranno gli sviluppi nelle prossime settimane? E quanto questi stati saranno decisivi il 5 novembre? Ascolta l’episodio completo per un'analisi approfondita condotta da Lorenzo Costaguta e Mario Aloi, prodotto da Fondazione G. Feltrinelli. ➤ https://lnkd.in/d5kzhEA9 #AmericaAnnoZero #Elezioni2024 #FondazioneFeltrinelli #PoliticaAmericana #StatiChiave #NorthCarolina #PodcastPolitico
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Nel 2024 saranno circa due miliardi i cittadini chiamati alle urne in più di settanta paesi. Non in tutti i casi si tratterà di elezioni competitive e, anzi, spesso le votazioni serviranno solo a fornire una legittimazione di facciata alla classe politica al potere. Ma è molto probabile che, anche a seguito di alcuni di questi appuntamenti elettorali, gli scenari della politica globale potrebbero essere sensibilmente diversi da quelli di oggi. È anche per studiare in profondità queste trasformazioni che Polidemos avvia una collaborazione con Ipsos finalizzata a dar vita a un “Osservatorio sulla democrazia italiana”. Un osservatorio che intende puntare lo sguardo proprio su come la democrazia viene percepita, su come ci si informa, su come le nuove generazioni partecipano alla politica, o sul perché non partecipano affatto. Più che di registrare i mutevoli orientamenti di voto, si tratterà dunque di decifrare mutamenti profondi. E tutto fa pensare che – a prescindere dai risultati che ci consegnerà l’anno con più elezioni della storia – questo lavoro ci impegnerà a lungo. Mercoledì 13 marzo 2024 nell’Aula Magna dell'Università Cattolica del Sacro Cuore presenteremo questa nuova avventura. Introduce e coordina Damiano Palano Intervengono Nando Pagnoncelli Andrea Scavo Discutono Tonia Cartolano Maurizio Crippa https://lnkd.in/dNQ-EWPm #Polidemos #Ipsos #Democrazia #Italia
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All’alba delle elezioni presidenziali 2024 possiamo dire che alcune delle contraddizioni su cui la democrazia americana sta in equilibrio da principio abbiano raggiunto il punto di tensione massima, spingendo il sistema vicino alla paralisi. Uno stallo tale da produrre un’elezione con gli stessi contendenti della precedente, con l’unica vera differenza rappresentata dallo scambio di ruoli tra sfidante e sfidato. Quasi la storia si fosse ingolfata, abbia preso a girare a vuoto. Il podcast “America Anno Zero” accompagnerà i momenti chiave delle presidenziali americane del 2024, testimoniando l'evento particolare, ma senza mai distogliere lo sguardo dal campo lungo della storia, che ci farà ogni volta da sfondo e riferimento, nel tentativo di capire dove va la democrazia americana, e forse la democrazia in generale. “Americano Anno Zero” è una rubrica, a cura di Mario Aloi e Lorenzo Costaguta, che si inserisce all’interno del palinsesto Via col Voto America. Da oggi puoi ascoltare la prima puntata “Cleveland o Van Buren? Introduzione alle presidenziali 2024” su Spotify ➤ https://lnkd.in/dcenszUi #Americaannozero #AAZ #ViaColVotoUS
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Con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli per un progetto tutto nuovo che inizia ora ed andrà avanti fino alle elezioni di novembre. Online la prima puntata del podcast, l'editoriale di apertura e un paio di articoli miei e di Mario Aloi. Seguiteci!
All’alba delle elezioni presidenziali 2024 possiamo dire che alcune delle contraddizioni su cui la democrazia americana sta in equilibrio da principio abbiano raggiunto il punto di tensione massima, spingendo il sistema vicino alla paralisi. Uno stallo tale da produrre un’elezione con gli stessi contendenti della precedente, con l’unica vera differenza rappresentata dallo scambio di ruoli tra sfidante e sfidato. Quasi la storia si fosse ingolfata, abbia preso a girare a vuoto. Il podcast “America Anno Zero” accompagnerà i momenti chiave delle presidenziali americane del 2024, testimoniando l'evento particolare, ma senza mai distogliere lo sguardo dal campo lungo della storia, che ci farà ogni volta da sfondo e riferimento, nel tentativo di capire dove va la democrazia americana, e forse la democrazia in generale. “Americano Anno Zero” è una rubrica, a cura di Mario Aloi e Lorenzo Costaguta, che si inserisce all’interno del palinsesto Via col Voto America. Da oggi puoi ascoltare la prima puntata “Cleveland o Van Buren? Introduzione alle presidenziali 2024” su Spotify ➤ https://lnkd.in/dcenszUi #Americaannozero #AAZ #ViaColVotoUS
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Elezioni americane 2024 e “voti della disperazione” Oggi ho partecipato alla trasmissione di Rai 3 “Leonardo: Scienza e Ambiente,” per discutere di psicologia (e psicopatologia?) delle elezioni americane. https://lnkd.in/dCET5YB5 Le politiche americane, si sa, coinvolgono tutti, poiché esercitano un effetto a cascata sulle principali questioni globali che l’umanità intera si trova ad affrontare. Come dice la famosa frase: “Quando l’America starnutisce, il mondo prende il raffreddore.” Ma qual è la psicologia dietro queste elezioni 2024 a stelle e strisce? Come vengono percepite a livello cognitivo, emotivo e comportamentale dagli elettori americani? ... Un recente sondaggio dell’Institute for Social Policy and Understanding, condotto in tre stati chiave (Georgia, Pennsylvania e Michigan), ha rivelato che la “guerra” a Gaza rappresenta una delle principali preoccupazioni politiche per la maggioranza degli elettori musulmani (61%). Inoltre, una parte significativa degli elettori si trova a dover scegliere tra due candidati percepiti come favorevoli al genocidio. Come afferma Norman Finkelstein: “Non posso votare per loro. Hanno ucciso 15.000 bambini.” Un articolo apparso su Slate spiega che molti elettori opteranno per l’unica candidata che si è opposta fermamente al genocidio e all’invio di armi a Israele. “Sì, voteranno davvero per Jill Stein. Vivono in Michigan, Pennsylvania e altri stati chiave. Voteranno ‘per coscienza,’ anche se questo dovesse consegnare la Casa Bianca a Donald Trump.” Lo stress negli USA ha causato, e continua a causare, non solo le cosiddette “morti della disperazione” — un aumento di mortalità tra i bianchi di mezza età americani senza paragoni recenti in altri paesi ricchi — ma anche quello che potremmo definire “i voti della disperazione.” Rischiare di far vincere Trump pur di non schierarsi contro un genocidio rappresenta la quintessenza dell’autolesionismo e della decadenza morale dei partiti di centro-sinistra occidentale. https://lnkd.in/dzSmzH_v
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Domani si svolgeranno le #elezioni presidenziali negli #StatiUniti, un evento cruciale non solo per il futuro degli States, ma anche per l’intero Occidente e il mondo. Chi prevarrà? L’esito è incerto, ma su una cosa gli analisti sono d'accordo: il voto di genere avrà un ruolo decisivo. Mai come oggi, uomini e donne sembrano orientarsi verso direzioni opposte. Dopo l'abrogazione del diritto all'#aborto due anni fa, molte donne vedono i loro diritti sul corpo e sulla salute sotto attacco. Gli uomini, invece, si trovano a fare i conti con un ruolo che percepiscono sempre più incerto e marginalizzato nella società contemporanea. Nel mio articolo esploro come queste dinamiche stanno ridefinendo il panorama politico negli Stati Uniti e quale lezione dovremmo trarne per le prossime elezioni in Europa. #ElezioniUSA #GenderGap #DirittiRiproduttivi #PoliticaInternazionale #VotoDiGenere #TrumpVsHarris
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Intorno al 25 aprile, come ogni anno, si sono accese le passioni. Torna l’eterna accusa di filo-fascismo ovvero a-fascismo per condannare chi è apparso debole o reticente nel proclamarsi anti-fascista. Tutto questo fa parte del dibattito politico, molto aspro perché ci avviciniamo alle elezioni e la destra di Fratelli d’Italia sembra prossima a confermarsi partito di maggioranza relativa. Ma c’è dell’altro, qualcosa che rende lo scontro politico del tutto funzionale alla retorica di chi, anno dopo anno, ripropone il sempre uguale. Una contestazione cristallizzata nel tempo e ormai fuori dalla storia e dalle sue evoluzioni. A meno di non voler concludere che in Italia siamo prossimi all’avvento di un nuovo regime fascista, ha poco senso infierire su coloro le cui radici lontane affondano in uno scenario storico che l’Italia repubblicana ha ripudiato. E lo ha fatto a cominciare dalla cornice in cui è stata scritta e collocata la Costituzione, figlia dell’incontro – peraltro non privo di forti contrasti – tra i partiti antifascisti.
Suggerimento per il 25 aprile 2025: apprendere la lezione defeliciana
https://www.nuovarivistastorica.it
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*L'arma del sondaggio #USA nell'agone politico italiano* Nello stesso giorno in cui #YouTrend snocciola dati su chi voterebbero gli italiani alle elezioni USA (per la cronaca: vincerebbe #Harris col 78%) spunta il sondaggio #Piepoli secondo il quale ben il 54% degli elettori #M5S voterebbe #Trump. Per YouTrend invece, il 65% di loro voterebbe democratico. #SWG ed #Eumetra concordano su come gli elettori di centro-sinistra italiani voterebbero in massa per Harris, smentendo i dati per certi versi scioccanti del supporto 5S a Trump stimato da Piepoli; per Il Foglio ed altra stampa di destra é chiaro che questo significhi la fine delle grandi intese in Italia. Per un sondaggio di #AffariItaliani addirittura gli italiani voterebbero in maniera schiacciante per Trump; praticamente smentendo tutti gli altri #sondaggi. La verità, tra errori di #campionamento e di copertura, é che probabilmente nessuno ha totalmente torto o ragione: Quando si usano come clave esiti visibilmente anomali dei sondaggi, si fa un torto alla sondaggistica, trasformando il metodo statistico in oroscopo. Resta il fatto di come sia assurdo che una casalinga della Pennsylvania decida le sorti del mondo per i prossimi 4 anni, più di qualsiasi altro elettore non statunitense. #elezioniUSA #sondaggi
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Si avvicina uno degli appuntamenti più importanti per l’agenda globale. Da quasi un anno i giornali non parlano d’altro e ora, che manca meno di un mese, il focus non può che essere sempre più forte. Insomma, non ci sono dubbi sul fatto che le elezioni presidenziali statunitensi siano state e continueranno ad essere il driver macro chiave per definire il 2024. #bancawidiba
Elezioni Usa e mercato: un occhio verso il futuro | Danilo Facelli
danilofacelli.consulente.widiba.it
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✅Director of Project Management 🔷PMI 🔷ProcessOptimization 🔷ProjectManager 🔷BusinessAnalyst 🔷CustomerSuccessManager🔷Consultant & Advisor🔷Journalist 💭“Without data, you're just another person with an opinion"📈📊⚙️
🔍 Prevedere il futuro delle elezioni: scienza o intuizione? 🗳️ Recentemente mi sono imbattuto nel sistema delle 13 Chiavi della Casa Bianca, un metodo sviluppato dallo storico Allan Lichtman per prevedere l’esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti 🇺🇸. Questo modello non si basa su sondaggi o dati momentanei, ma su variabili oggettive e verificabili, legate alla performance del governo in carica. 💡 Pensateci: ogni elezione è un banco di prova per il partito al potere, una valutazione delle sue decisioni economiche, politiche e sociali. Un po’ come avviene nelle nostre organizzazioni, dove KPI e dati concreti sono le fondamenta per prendere decisioni informate 📊. Cosa possiamo imparare dal modello delle 13 Chiavi? 1️⃣ L’importanza di valutazioni basate sui fatti 🧩. 2️⃣ La necessità di considerare fattori strutturali rispetto a quelli transitori. 3️⃣ L’obiettivo di comprendere il quadro generale, oltre i trend o le opinioni del momento. A volte, anche nel business, ci perdiamo dietro a mode passeggere e intuizioni non sempre basate sui dati. Per questo credo fermamente che il successo sia il frutto di una visione che integra strategia e pragmatismo 🎯. Per chiunque abbia una passione per l’analisi o la leadership, il modello di Lichtman rappresenta un interessante punto di riflessione su come valutiamo le nostre scelte e misuriamo i nostri successi. 🔍📈 #Leadership #Analisi #Elezioni2024 #13Chiavi #DataDriven #BusinessInsights #Strategia Dimmi se vuoi modifiche o altri dettagli!
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