📑⚕️ 𝐀𝐈𝐒𝐋𝐞𝐂, Società scientifica multidisciplinare per lo studio del #WoundCare, si unisce alle Federazioni e ai Consigli nazionali degli Ordini delle professioni sanitarie e sociosanitarie sostenendo le istanze presentate nel 𝑴𝒂𝒏𝒊𝒇𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒊𝒍 𝒔𝒖𝒑𝒆𝒓𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒐𝒗𝒆𝒓𝒕𝒂̀ 𝒔𝒂𝒏𝒊𝒕𝒂𝒓𝒊𝒆 siglato nei giorni scorsi a Verona. 📊🎓Punti cardine del 𝑴𝒂𝒏𝒊𝒇𝒆𝒔𝒕𝒐 sono il superamento delle 𝐝𝐢𝐬𝐞𝐠𝐮𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚𝐧𝐳𝐞 presenti nell’ambito della #Salute e il conseguimento di una 𝐞𝐪𝐮𝐚 𝐚𝐬𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 per tutta la collettività, nonché l’istituzione e la promozione di 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 attraverso i quali i professionisti sanitari di oggi e di domani possano contribuire al progresso scientifico e culturale della nostra società. 🎯 Per un #SSN più equo e universale in grado di superare le diseguaglianze presenti nel Paese: 𝐀𝐈𝐒𝐋𝐞𝐂 c’è. 👉 Leggi il Manifesto https://lnkd.in/dvZ_rU3M #OperatoriSanitari #Nurse #Infermiere #Infermieristica #HealthCare #NursingCare #Cura #Equity #Equality #Sanita
Post di AISLeC Associazione APS
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Oggi all’evento AGEVITY presso l’Università Bocconi di Milano ho avuto l'opportunità di parlare di un importante passaggio nel settore sociosanitario: la transizione da singole RSA a Centri Servizi e ora a strutture per la presa in carico totale ed olistica della persona anziana fragile. Una trasformazione che porta le RSA ad essere supporti a 360 gradi per anziani e famiglie. Cosa implica questa presa in carico a 360 gradi: 🔹 Valutazione multidimensionale 🔹 Piano di cura personalizzato e individualizzato 🔹 Supporto e collaborazione con le famiglie 🔹 Partecipazione attiva alla vita della comunità 🔹 Monitoraggio e adattamento continuo degli spazi Inoltre, nelle strutture del Gruppo Korian Italia, stiamo integrando servizi con consulenze, collaborazione tra servizi territoriali e soluzioni temporanee, insieme a tecnologie innovative come la telemedicina e la sensoristica, per garantire assistenza efficace e sicura. Siamo consapevoli che per realizzare questi obiettivi, abbiamo bisogno di personale motivato e ben formato. Diventa quindi essenziale attrarre nuovi talenti nelle professioni infermieristiche e assistenziali. Il ruolo del sociosanitario è cruciale nel promuovere una cultura di socialità e inclusione. Solo così potremo costruire un sistema di servizi integrato e sostenibile, garantendo una presa in carico a 360 gradi per le persone fragili. Insieme possiamo fare la differenza. #Sociosanitario #RSA #PresaInCarico #Inclusione #Telemedicina #Assistenza #Korian Federico Guidoni, Aiop Lombardia, Assolombarda
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“… La collaborazione tra #ASL locale ed #Emergency si inserisce all’interno di un modello di PHC sviluppato dalla #ONG negli ultimi mesi, frutto delle esperienze e del lavoro di anni in Italia. Questa cornice si traduce in un approccio socio-#sanitario inclusivo, con quattro fasi: la valutazione globale delle barriere che impediscono a una persona di esercitare il suo diritto alla #Salute; l’ideazione di strategie per eliminare – o almeno ridurre – queste barriere; il supporto diretto e possibilmente temporaneo – sia alla persona sia al Sistema #Sanitario Nazionale – se le barriere non possono essere superate o ridotte; la valutazione dei propri interventi, per misurarne #risultati e #qualità.
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Il Terzo Settore gioca un ruolo cruciale nel rinnovamento della medicina territoriale, grazie a un approccio comunitario e partecipativo. Secondo l’ultimo censimento Istat (2023), le istituzioni non profit attive in sanità sono tra le più longeve e strutturate, con il 91% che utilizza tecnologie digitali e una rete di relazioni significativa con Aziende Sanitarie Locali e Università. Tuttavia, il coordinamento interno al settore non profit può essere potenziato per massimizzare l'impatto. Il volontariato in sanità si distingue per la sua capacità di intercettare i bisogni più urgenti delle comunità, e svolge un ruolo essenziale come intermediario tra la cittadinanza e le istituzioni. Di come il Terzo Settore possa contribuire a una sanità più accessibile e inclusiva ne ha parlato Chiara Lodi Rizzini su Rivista Mutuo SoccorsoSOLIDEA, approfondendo le sperimentazioni che vedono la Salute al centro di un approccio sistemico, collaborativo e partecipativo. Lo leggi qui: https://lnkd.in/dvsJMy4v #Sanità #TerzoSettore #MedicinaTerritoriale #Innovazione #Volontariato
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Il potenziamento dell’assistenza domiciliare è uno dei pilastri su cui si fonda la riforma dell’assistenza alla non autosufficienza oltre che un elemento cardine per la riorganizzazione della medicina territoriale. Per far fronte alle sfide demografiche e sociali che stiamo vivendo, il PNRR ha tracciato una direzione chiara: garantire che il 10% della popolazione over 65 sia presa in carico direttamente a casa propria. Un obiettivo essenziale per offrire una risposta mirata e personalizzata alle esigenze di salute e assistenza dei nostri anziani. Oggi più che mai, vediamo emergere nuove modalità di intervento che privilegiano l'équipe multidisciplinare e l’uso delle tecnologie innovative. Ne è un esempio la misura "Rsa Aperta", introdotta nel 2013 in Lombardia, che fornisce servizi sociosanitari a domicilio a anziani con demenza e over 75 non autosufficienti. Questo approccio non solo migliora l'accessibilità ai servizi, ma anche la qualità della cura domiciliare, riducendo la necessità di ricoveri in strutture residenziali e promuovendo una maggiore autonomia e benessere per gli anziani e le loro famiglie. ⬇ Qui il racconto di Luca Enrico Degani e stefania pozzati su Il Sole 24 Ore
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MEDICINA DEL TERRITORIO, IL MODELLO E' DI COMMUNITY HEALTH ❌ Riformare la #Sanità significa potenziare le #risorse, la #comunicazione #digitale, la #formazione, la #riorganizzazione e la #motivazione e l'#incentivazione delle figure professionali, ma la vera differenza può venire dal reale coinvolgimento e partecipazione della #Comunità. 🔴 Il nuovo sistema della #medicina #territoriale deve passare attraverso il concetto di #Community #Health, ovvero di salute intesa come bene comune e di merito, dove la Comunità è coinvolta in prima linea. 🔆 La #Community #Health è una concezione di sanità basata sul concetto di #Slow #Medicine, ossia di assistenza centrata sui bisogni del paziente, e non basata sull'#emergenza e sulle #acuzie e dove le risorse sono preziose per chi le mette a disposizione (lo Stato e le Regioni) e per chi le consuma (le persone). 👉👉👉 Pragmaticamente, la nuova assistenza territoriale che si fonderà sul #DM77/22 non potrà solo basarsi sulle azioni del #PNRR, sulla necessaria riorganizzazione dei ruoli delle diverse professioni sanitarie, quali il Medico di Medicina Generale, l’Infermiere di Famiglia e di Comunità (Ifec), ma dovrà essere #etica, #sostenibile e di #Comunità.
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Facendo ricerca continua per il mio progetto di soluzioni abitative per individui anziani autosufficienti che sia in grado di supportarli nel mantenere un'indipendenza attiva , socializzazione, vivere serenamente la vecchiaia trovo interessante le riflessioni di seguito: Ridurre l'isolamento e trovare soluzioni per unire socializzazione e assistenza
Le sfide del settore sociosanitario sono sempre più urgenti: il rapido invecchiamento della popolazione, con un aumento previsto del 43% degli over 80 in Lombardia entro il 2044, e le difficoltà legate alla sostenibilità economica, ai costi crescenti e alla carenza di personale richiedono soluzioni innovative. Il futuro delle RSA non può più essere centrato solo sulla struttura. È necessario adottare una visione più ampia e flessibile, integrando maggiormente i servizi territoriali e domiciliari. Penso a iniziative concrete come: • Potenziamento dell’assistenza domiciliare (ADI) per garantire continuità di cura nella casa dell’anziano. • Reti di supporto integrato come ospedali di comunità, telemedicina e RSA aperte, per una presa in carico più dinamica e personalizzata. • Co-housing per anziani, che coniuga assistenza e socialità, riducendo l’isolamento e ottimizzando le risorse. Inoltre, dobbiamo affrontare con coraggio il problema della carenza di personale, rendendo più attrattive le professioni sociosanitarie come OSS e ASA, sia attraverso una maggiore valorizzazione economica sia con percorsi di formazione innovativi e motivanti. Le case di riposo restano un presidio fondamentale, ma devono evolversi in veri e propri hub di servizi integrati, capaci di dialogare con le famiglie, il territorio e il sistema sanitario nel suo complesso. Il futuro si costruisce oggi: condivido queste idee per stimolare un confronto che possa portare soluzioni concrete e condivise. Quali altre proposte possono aiutare a superare queste difficoltà? Il settore sociosanitario lombardo affronta sfide legate all’invecchiamento della popolazione, con un previsto aumento degli over 80 del 43% entro il 2044. Le RSA devono evolversi per superare criticità come la carenza di personale e i costi crescenti, integrandosi con servizi territoriali e domiciliari. La Regione punta su modelli più flessibili, come l’ADI, la telemedicina e il co-housing, per rispondere alle nuove esigenze e garantire una rete di supporto efficace.
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🔎 Nuovo indice di criticità per l’assistenza agli anziani Il progetto di ricerca Age-It, coordinato dall’Università di Firenze e finanziato dal PNRR, ha sviluppato un innovativo indice di criticità che analizza a livello comunale i rischi legati alla disponibilità di assistenza sanitaria per gli over 80 e di caregiver per la popolazione anziana. 📊 Questo indice tiene conto di diversi parametri fondamentali: - Accessibilità ai servizi sanitari: misura la distanza tra le aree abitate e i presidi ospedalieri e sanitari. - Disponibilità di caregiver familiari: calcolata attraverso il rapporto tra la popolazione over 80 e i familiari potenzialmente disponibili (tra i 50 e i 64 anni). - Classificazione delle “aree interne”: territori caratterizzati da infrastrutture carenti e maggiori difficoltà di accesso ai servizi. 📍 Le regioni con il maggior numero di comuni in condizioni di alta criticità sono Molise (24,3%), Basilicata (21,4%), Abruzzo (18,7%) e Sardegna (13,8%). 👉 Questo strumento rappresenta un supporto concreto per i decisori politici e gli amministratori locali, consentendo di individuare le aree più vulnerabili e di pianificare interventi mirati per rafforzare l’assistenza domiciliare e i servizi di cura.
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Nell’ambito della sanità pubblica di prossimità, alla luce delle esperienze maturate in questi anni sul campo e di quanto disponibile nella letteratura scientifica, emergono modelli di attività in favore di gruppi fragili o in condizione di marginalità socioeconomica riconducibili a tre linee strategiche di intervento, che possono contribuire a ridurre le disuguaglianze sanitarie tra i soggetti vulnerabili e la maggioranza della popolazione, benché abbiano un impatto limitato sulle disparità dovute ad aspetti strutturali: l’outreach, la mediazione di sistema, il coinvolgimento attivo delle comunità. Il fascicolo monografico del Bollettino Epidemiologico Nazionale “La salute delle popolazioni in condizione di grave marginalità sociosanitaria” ospita lavori relativi a recenti esperienze di studio di istituzioni pubbliche e del terzo settore sullo stato di salute di persone in condizioni di grave marginalità. Cristina Morciano e Roberto Da Cas
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Il progetto Partner per il Futuro nasce con un obiettivo molto importante: rimettere al centro della discussione pubblica temi cruciali come le disuguaglianze sanitarie, la prevenzione e la ricerca, attraverso il contributo degli under 35. Come possiamo dare risposte concrete ai bisogni delle persone e restituire fiducia ai cittadini nel Servizio Sanitario Nazionale? Antonio Gaudioso, esperto di politiche sanitarie, ha sottolineato l'importanza di affrontare queste sfide con proposte concrete, come il vincolo di aggiornamento annuale dei LEA. Una misura che rappresenterebbe un passo decisivo per garantire equità di accesso alle cure e valorizzare le opportunità che la ricerca scientifica offre ogni giorno. #ReimagineMedicineTogether
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Le sfide del settore sociosanitario sono sempre più urgenti: il rapido invecchiamento della popolazione, con un aumento previsto del 43% degli over 80 in Lombardia entro il 2044, e le difficoltà legate alla sostenibilità economica, ai costi crescenti e alla carenza di personale richiedono soluzioni innovative. Il futuro delle RSA non può più essere centrato solo sulla struttura. È necessario adottare una visione più ampia e flessibile, integrando maggiormente i servizi territoriali e domiciliari. Penso a iniziative concrete come: • Potenziamento dell’assistenza domiciliare (ADI) per garantire continuità di cura nella casa dell’anziano. • Reti di supporto integrato come ospedali di comunità, telemedicina e RSA aperte, per una presa in carico più dinamica e personalizzata. • Co-housing per anziani, che coniuga assistenza e socialità, riducendo l’isolamento e ottimizzando le risorse. Inoltre, dobbiamo affrontare con coraggio il problema della carenza di personale, rendendo più attrattive le professioni sociosanitarie come OSS e ASA, sia attraverso una maggiore valorizzazione economica sia con percorsi di formazione innovativi e motivanti. Le case di riposo restano un presidio fondamentale, ma devono evolversi in veri e propri hub di servizi integrati, capaci di dialogare con le famiglie, il territorio e il sistema sanitario nel suo complesso. Il futuro si costruisce oggi: condivido queste idee per stimolare un confronto che possa portare soluzioni concrete e condivise. Quali altre proposte possono aiutare a superare queste difficoltà? Il settore sociosanitario lombardo affronta sfide legate all’invecchiamento della popolazione, con un previsto aumento degli over 80 del 43% entro il 2044. Le RSA devono evolversi per superare criticità come la carenza di personale e i costi crescenti, integrandosi con servizi territoriali e domiciliari. La Regione punta su modelli più flessibili, come l’ADI, la telemedicina e il co-housing, per rispondere alle nuove esigenze e garantire una rete di supporto efficace.
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