Interessantissima intervista a Maria Pia Ammirati, #RaiFiction. Racconto di successi come #MareFuori, di grandi ritorni come L’ #AmicaGeniale, di originals su #Raiplay e di come si muove il mercato della fiction in Italia e anche all’estero, non trascurando la vendita dei diritti. Un quadro puntuale sullo sviluppo di contenuti di alta qualità in uno scenario sempre più frammentario e competitivo. Suggerisco lettura! :) #Rai #Raipubblicita #ott
Post di Alessia De Pace
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Un articolo veramente interessante sull’evoluzione della fiction italiana 👏🏻
📺 7 storiche fiction tutte italiane per festeggiare i 70 anni della televisione italiana insieme a Daniela Cardini. 💡 L'articolo fa parte dello speciale #TV70 che la CUC dedica ai settant'anni del mezzo, a cura del gruppo di lavoro su "Storia della #televisione e #Television studies”. Scopritele tutte sul sito #CUC 👇
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Quali fiction vedremo nell’autunno del 2024 e nel 2025? Lo ha svelato Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, in un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni
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Lezioni da “Halo”, l’ennesima cancellazione di una serie TV La recente notizia della cancellazione della serie live-action "Halo" da parte di Paramount+ dopo solo due stagioni ha lasciato molti fan sbalorditi e delusi. Quando una serie promettente viene interrotta, l'intera esperienza si trasforma in un ricordo passeggero. Il risultato? Una base di fan che si sente tradita e meno incline a investire tempo e denaro in nuove produzioni. Per i Showrunners, è essenziale trovare il giusto equilibrio tra qualità e longevità di una serie. Questo significa lavorare a stretto contatto con sceneggiatori e team creativi per sviluppare trame che possano evolvere e mantenere l'interesse del pubblico nel lungo termine. È anche vitale non esagerare con i costi della post-produzione a scapito della narrazione. Effetti speciali straordinari non possono compensare una trama debole. Grosse spese su storie poco solide possono portare rapidamente alla disaffezione del pubblico e a potenziali cancellazioni. La vicenda della serie "Halo" ci insegna l'importanza di investire in una narrazione robusta e in un piano a lungo termine per evitare spiacevoli sorprese e mantenere il pubblico coinvolto e soddisfatto. Per creare serie che incantano e catturano l'attenzione del pubblico, è cruciale adottare il giusto approccio. #Cinematografia #Produzione #SerieTV #ProduzioneEsecutiva #FilmMaking #HaloSeries #LiquixStudio
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La nostra intervista a Bruno Vespa.
Intima e riflessiva, l'intervista a Bruno Vespa andata in onda ieri sera nella puntata di #PrimoPiano, condotta dal Direttore dei servizi giornalistici di ALIS Channel, Roberto d'Antonio. Un incontro che ha rivelato non solo le opinioni ma anche le esperienze personali di uno dei simboli del giornalismo italiano. 📌 Rivedi la puntata su ALIS Channel
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“Lo stato delle cose”: Giletti debutta Lunedi 30 settembre su Raitre. Dopo i risultati della prima puntata del nuovo programma del lunedì condotto da Massimo Giletti (5,4%; 840.000 telespettatori), molte voci critiche hanno subito gridato al flop. Senza entrare nel merito dei contenuti, sappiamo che Giletti su questo punto è un personaggio molto divisivo, sul piano degli ascolti parlare di flop è certamente prematuro e scorretto. Stiamo infatti parlando di un debutto su una rete (Raitre) che ha perso negli ultimi anni la sua forte connotazione identitaria. Abbiamo assistito all’esodo di conduttori e programmi consolidati verso altri editori (Raiuno, La7, la Nove, etc.) e quindi a una parziale destrutturazione del palinsesto di rete. Si sono aperti nuovi spazi strategici in prima serata e in access, che finora sono stati riempiti con una certa improvvisazione, non rispondente a un preciso progetto editoriale. Si pensi per esempio al clamoroso flop di Avanti Popolo” con Nunzia Di Girolamo. Insomma un contesto difficile per i nuovi arrivi. Se consideriamo gli ascolti di Raitre di questa ultima settimana vediamo che a parte lo storico inossidabile “Chi l’ha visto”, il mercoledì, e le pregevoli inchieste di “Presadiretta” (che si alterna con “Report” alla domenica) i risultati sono decisamente deludenti. Martedì “Le ragazze” 3,5%- 650.000 Giovedì “Donne sull’’orlo di una crisi di nervi” 4,1%- 674.000 Venerdì “Pericolosamente vicini…” 3,1% - 551.000 Sabato “La nostra Raffaella” 3,5% - 430.000. Dunque in una rete attualmente sottotono come Raitre un debutto con il 5,4%, non puó certo considerarsi un flop. Lo stesso Fazio su Raitre ebbe un avvio in sordina e giunse al successo grazie a una progressiva messa a punto del format. Lo stesso discorso vale per Ballaró con Floris. Rimane il tema di fondo, quello della coerenza editoriale di una rete che a fronte di un passato caratterizzato da un’offerta forte, molto riconoscibile e omogenea sul piano socio-culturale, oggi non riesce ad esprimere una nuova identità. Rimane un ibrido in cui passato e presente ancora non si conciliano editorialmente, in una fase in cui la concorrenza sia quella vecchia, La7 e Retequattro, sia quella nuova, la Nove, RealTime, etc, si fa sempre più aggressiva.
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AD OF THE WEEK 🥇 M - il figlio del secolo Cliente: Sky Italia “M – Il Figlio del Secolo” è una delle serie tv più attese del 2025, tratta dal romanzo di Antonio Scurati che narra l’ascesa al potere di Benito Mussolini. La sua promozione ha segnato un precedente unico: uno spot trasmesso a reti unificate il 9 gennaio, in prima serata, coinvolgendo simultaneamente Rai, Mediaset, La7, i canali tematici Warner Bros. Discovery, Sky e le principali radio italiane. Questo evento ha suscitato un intenso dibattito. L’uso delle reti unificate, solitamente riservato a comunicazioni di importanza nazionale, amplifica l’impatto simbolico della serie, ma rischia di scivolare nella provocazione. L’operazione può essere letta come un tentativo di dare rilievo istituzionale al tema trattato, ma al contempo richiama il passato autoritario evocato dalla figura di Mussolini. La spettacolarizzazione della memoria storica attraverso i mezzi di comunicazione di massa solleva interrogativi sul confine tra critica e involontaria legittimazione. Promuovere una serie come questa a reti unificate sembra quasi un paradosso: da una parte invita a un confronto collettivo su un capitolo controverso della storia italiana, dall’altra rischia di appiattire la complessità di quella memoria, trasformandola in un prodotto pop. È un’operazione che, in modo forse inconsapevole, ci interroga non solo sulla figura di Mussolini, ma anche sul potere dei media di riscrivere il passato rendendolo spettacolo e dibattito, e, nel farlo, sul sottile equilibrio tra memoria e manipolazione. Cosa ne pensate?
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Ne parliamo tutti perché così deve essere. Qui una breve riflessione sulle prime due puntate di M - Il figlio del secolo. Sky Italia Fremantle
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Bilancio positivo per la prima puntata di “Broncio”
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Affari Tuoi Rinasce: Novità e Sorprese con Stefano De Martino al Timone. A cura di: Redazione. Oggi, 2 settembre 2024, Stefano De Martino fa il suo debutto come conduttore di Affari Tuoi, uno dei programmi più amati della televisione italiana, trasmesso su Rai 1. Questo passaggio rappresen... Leggi l'articolo 👇👇 https://lnkd.in/dFEnQbUr . . . #RAI1 #STEFANODEMARTINO | #CULTURAESOCIETÀ . . . #RAI1 #STEFANODEMARTINO | #CULTURAESOCIETÀ
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Come per gli episodi delle serie TV, anche gli spot pubblicitari hanno bisogno del giusto ritmo narrativo 🎬 🎥 Sabato scorso ho avuto il piacere di partecipare al Bobbio Film Festival, dove Valeria Golino ha presentato la serie televisiva "L'arte della gioia", ispirata al libro di Goliarda Sapienza. Durante il suo intervento, la regista ha raccontato la sfida che si è trovata ad affrontare nel tentativo di adattare il classico storytelling cinematografico al formato della serie TV. Ha sottolineato la difficoltà di dover tradurre una parabola di 540 pagine in una serie a puntate, dove ogni episodio deve avere una sua autonomia narrativa. Una riflessione che mi ha inevitabilmente portata a pensare al mondo della pubblicità! 📺 Anche uno spot televisivo, infatti, pur durando pochi minuti deve raccontare una storia completa, in grado di far emozionare. La sfida per noi comunicatori è quella di condensare un’intera cultura aziendale in un trailer di 30 secondi, o - peggio - in una sola immagine! In questi casi, ogni fotogramma conta e ogni parola deve essere scelta con cura per trasmettere l'essenza del brand. 👏🏻 Valeria Golino è una grande regista e mi ha ricordato quanto sia fondamentale saper raccontare una storia potente e significativa, indipendentemente dalla durata o dal mezzo! #Storytelling #Comunicazione #PubblicheRelazioni
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