Post di Alice di Loreto

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Il commento che ha fatto Elisa Di Francisca sulle parole di Benedetta Pilato, non mi stupisce. Per dare un po’ di contesto. Benedetta Pilato, nuotatrice di rana, dopo essere arrivata al 4o posto per 1/100 alle Olimpiadi, in un’intervista ha dichiarato piangendo di essere comunque soddisfatta e contenta di essere arrivata lì e che le sue lacrime sono lacrime di gioia. L’ex schermatrice e campionessa olimpica ha commentato le sue parole dicendo “ma ci è o ci fa?”. Ripeto, non mi stupisce questo genere di commenti. Non mi stupisce perché è sintomo di una società in cui il successo viene calcolato solo in base alle vittorie. Sarebbe bello invece iniziare a vedere il successo come un percorso di crescita, formazione e dedizione. È ovvio che alle Olimpiadi si vada per vincere e classificarsi nel migliore dei modi, ma non si dovrebbe calcolare il successo con il numero di medaglie vinte. Successo significa anche impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi, imparare dai propri errori, giocare con sportività e umiltà, gioire dei successi altrui. E soprattutto il successo dovrebbe essere qualcosa di soggettivo e basato sulle priorità di ognunə e non universale. E questo vale in ogni ambito, incluso quello lavorativo. Successo per me può significare diventare manager e guadagnare 200k o fare la nomade digitale e vivere 6 mesi all’anno in giro per il mondo o riuscire a conciliare perfettamente la vita personale e quella professionale o un’altra cosa. E, purché la persona è soddisfatta, va bene così. Non si può sempre equiparare il successo a persone che fanno carriera e arrivano ai vertici. Non penso che questa mentalità sia facile e veloce da cambiare ma mi sembra che la generazione di Benedetta Pilato abbia una sensibilità diversa su questi temi. Già il fatto che si sia aperto un dibattito sulla questione penso sia interessante. Per concludere, direi che è proprio il caso di dire che Benedetta Pilato ha dimostrato la veridicità del detto “l’importante è partecipare” e ci ha dato una grande lezione di umiltà e sportività. Chapeau 👏🏻 #Olimpiadi #lavoro #sport #successo

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Fabio Longo

Chief People Officer at HIND - Holding Industriale S.p.A.

3 mesi

non penso sia un fatto generazionale. Penso solo a un'improvvida uscita, tanto più grave quanto più fatta da una persona che dovrebbe conoscere bene valori e dinamiche dello sport (ognuno ha i suoi tempi di costruzione del percorso, ognuno ha, come ben dici, le proprie ambizioni e i propri traguardi, che non necessariamente trovano spazio solo sul gradino più alto del podiio)

Filippo Accettella

Responsabile People Empowerment Competence Center Italy

3 mesi

una grande lezione di umiltà e passione che questa generazione ci consegna

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