Dopo che ci sono voluti quasi 30 anni per introdurre il reato di tortura nel codice penale italiano, non possiamo permettere che venga messo in discussione da proposte di legge che lo vorrebbero abrogare. Il reato di tortura non si tocca!
É quello che sta succedendo in questi momento drammatico in Venezuela... La dittatura del mostro di Maduro non rispetta il risultato delle elezioni del 28.07. ha sequestrato i leader politici dell'opposizione... Ho dei video di fonti di alta attendibilità dove si può vedere tutto quel errore che sta succedendo in questo momento.... I venezuelani urlano libertà.... !!!! Aiutateci!!!! a diffondere quello che sta accadendo....
📌 𝗟𝗮 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗺𝗽𝘂𝘁𝗮𝘁𝗼: 𝘂𝗻 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗽𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲!
La sospensione del processo con messa alla prova sta rivoluzionando il modo in cui affrontiamo i procedimenti penali. Questa alternativa innovativa offre agli imputati l'opportunità di redimere i loro errori attraverso un percorso di responsabilizzazione.
L'imputato si impegna attivamente in attività riparative, mirate a eliminare le conseguenze dannose o pericolose del reato commesso. Partecipando a iniziative di risarcimento del danno e, se possibile, coinvolgendosi in sessioni di mediazione con la vittima, l'obiettivo principale è estinguere il reato stesso.
Un passo avanti significativo è stato compiuto con la riforma Cartabia, che ha ampliato il campo di applicazione della messa alla prova. Ora non riguarda solo reati puniti con una pena detentiva massima di quattro anni, ma si estende anche a delitti indicati dal comma 2 dell'art. 550 c.p.p.
Questa evoluzione non solo offre una seconda chance agli imputati, ma promuove anche la collaborazione attiva nella riparazione del danno causato. La giustizia non è solo punitiva, ma anche rieducativa, contribuendo a costruire una società più giusta e consapevole 🌐⚖️ .
Lo sapevate? Parliamone nei commenti! 💬
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#ilcaso Prescrizione estesa del diritto al risarcimento in caso di reato. Attenzione alle allegazioni.
Se il fatto è considerato dalla legge come reato e se per il reato è stabilita una prescrizione più lunga, questa si applica anche all’azione civile. Ma a quali condizioni?
Articolo di Luca Cadamuro #ASSINEWShttps://lnkd.in/dzcDTQJ4
Querela proposta oltre il termine e successivo mutamento del regime di procedibilità del reato:
resta valida la querela tardiva, presentata allorquando il reato era perseguibile d'ufficio, in caso di intervenuto mutamento del regime di procedibilità a querela di parte ⁉
Col D.lgs. n. 150/2022 sono molteplici i reati divenuti perseguibili esclusivamente dietro manifestazione della voluntas puniendi da parte dell'offeso.
Alle modifiche al regime di procedibilità, il Decreto Cartabia ha affiancato una disposizione transitoria - l'art. 85 del D.lgs. - che offre alla persona offesa da reato commesso prima del 30.12.2022, data di entrata in vigore della normativa, una finestra temporale di tre mesi decorrenti dalla predetta data per proporre querela ove la stessa abbia avuto in precedenza notizia del fatto costituente reato.
Per chi non solo abbia avuto notizia del fatto ma abbia altresì già sporto querela, anteriormente alle suddette modifiche, si è posta la questione relativa alla validità o meno, al fine di ritenere sussistente la condizione di procedibilità ora richiesta, della querela sporta oltre il termine dell'art. 124 c.p. quando il reato era ancora perseguibile ex officio.
Con sentenza n. 59572 del 10.11.2023 la Cassazione, partendo dall'assunto della valorizzazione della volontà punitiva, ha concluso per l'irrilevanza delle irregolarità afferenti la querela e dell'intempestività della manifestazione della voluntas puniendi laddove le stesse si siano consolidate in un momento procedimentale in cui la querela non era richiesta ai fini della procedibilità.
L'intervenuto mutamento del regime di procedibilità dunque non impedisce "di valorizzare la volontà dell'offeso di perseguire penalmente l'autore del reato espressa irregolarmente quando la querela non era richiesta" ⚠
#cartabia#procedibilità#querelatardiva#dirittopenale
⬛️ La giustizia riparativa considera il reato principalmente in termini di danno alle persone e prevede che l’autore del reato rimedi alle conseguenze della sua condotta.
⚫️ Questo approccio presenta alla radice la risposta al crimine. Sarà la nuova frontiera del diritto penale?
👉🏻 Leggi l’approfondimento dell’avvocata Valeria Giacometti dello Studio Giacometti
https://lnkd.in/dVGQhd-7#giustiziariparativa#dirittopenale#giustiziarigenerativa
Faccio coming out, così spazziamo via da subito ogni possibile perplessità sull'argomento: ho la massima stima, personale e professionale, per il magistrato Cuno Tarfusser. E penso che la sanzione da lui appena ricevuta sia una solenne fesseria. Il motivo lo spiego in questo pezzo che ho scritto giorni fa per La Ragione.
#magistrati#giustizia#csm#processi
La legge 41/2016, ha inasprito pesantemente le sanzioni previste in caso di omicidio stradale: oltre ad innalzare le pene con il nuovo articolo 590-bis del Codice Penale, è stata prevista la procedibilità di ufficio per tutti i casi di lesioni personali stradali gravi e gravissime. https://lnkd.in/efv8tGV
Da quando mi approcciai alla realtà giuridica italiana, mi ha fin da subito stupito il fatto che il nostro ordinamento giuridico, nonostante sia sussumibile formalmente nei paesi di civil law (anche se nella sostanza nutro più di qualche dubbio “esistenziale”) sia, e la realtà giudiziaria italiana ne è la prova provata, ostinatamente fondato sul precedente giudiziale vincolante, tuttavia fatico a comprendere perché si reiteri a citare plurimi filoni della giurisprudenza di legittimità(attenzione io stesso lo faccio, forse incoerentemente penserete, infatti questo vuole essere più uno spunto riflessivo, di certo opinabile, senza volere trarre alcuna conclusione, invero inconcludente, visto la tematica “affrontata” meramente in via interlocutoria), costanti, granitici, spingendo gli avvocati a richiamarli puntualmente nei propri ricorsi, come se ciò contribuisse avvalorare la tesi difensiva, ovviamente in conformità al precedente richiamato, e quasi pensare assurdamente che l’atto processuale sia più completo, ricco di contenuti, come la sentenza della Suprema Corte richiamata, fosse detentrice di un sapere e una verità assoluti, impalpabili, non percettibili per gli altri “comuni” cultori della scienza giuridica. Ma in realtà sarebbe forse l’ora di smontare e forse squarciare quel velo, anzi direi quella mera fictio iuris che gli stessi avvocati ed esperti del diritto hanno contribuito ad erigere, per cui non esiste un ente superiore diffusore di verità sfuggenti e non intellegibili al comune essere umano. La prova di ciò? I costanti mutamenti dei filoni giurisprudenziali, il costante mutare delle verità ontologicamente relativa di cui la Suprema Corte è portatrice. Ma allora, in via interlocutoria mi verrebbe da concludere queste futili argomentazioni, con le parole del grande Eraclito: nulla resta immutabile, tranne l’esigenza di cambiare. Ma quanto vere sono queste parole per il diritto e il suo costante “bisogno” di mutare…
Anche la cassazione sbaglia.
Abbiamo più volte raccontato storie di errori giudiziari, potenzialmente nefasti per le sorti di chi li subisce.
Aggiungiamo adesso un’altra puntata.
Non certo per gridare allo scandalo ma solo per dimostrare, sebbene non ce ne sia affatto bisogno, che la giustizia, in quanto fenomeno umano, è fallibile come ogni altra attività umana.
#cassazione
La Corte di Cassazione è recentemente intervenuta chiarendo la valenza probatoria attribuibile nell’ambito del giudizio penale avente per oggetto il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, previsto e punito ex art. 572 c.p. dello screenshot dei messaggi minatori inoltrati al maltrattato.
Ecco l'approfondimento di LEGAL ABC!
"Il nostro #ordinamento punisce con la #sanzione penale la percossa, un’azione molto facile da immaginare ma che, giuridicamente, va inquadrata con #precisione onde evitare di confonderla con altri #reati che presentano caratteristiche molto simili e per comprendere cosa sia necessario fare per rendere effettivamente perseguibile chi la commette"
Articolo di Lara Gallarati
Link: https://lnkd.in/dKfciMJK
Cosa punisce l'art. 604-bis del codice penale, nella parte in cui si riferisce alla commissione di specifici "atti di discriminazione"? L'ambito di incriminazione coincide con le numerose definizioni (di discriminazione diretta, indiretta, molestia, etc.) elaborate dal diritto antidiscriminatorio extra-penale? Ed ancora: è possibile differenziare, anche ai fini penali, tra discriminazioni vietate e legittimi trattamenti differenziati?
Questi alcuni degli interrogativi a cui ho cercato di dare risposta nel volume "L'uguaglianza violata. Uno studio sull'atto discriminatorio nel sistema penale": ne annuncio la pubblicazione senza nascondere un filo di emozione, con l'auspicio che queste pagine possano essere di stimolo per riflessioni ulteriori sul tema - ancora drammaticamente attuale - delle discriminazioni e dei crimini d'odio.
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2 mesiÉ quello che sta succedendo in questi momento drammatico in Venezuela... La dittatura del mostro di Maduro non rispetta il risultato delle elezioni del 28.07. ha sequestrato i leader politici dell'opposizione... Ho dei video di fonti di alta attendibilità dove si può vedere tutto quel errore che sta succedendo in questo momento.... I venezuelani urlano libertà.... !!!! Aiutateci!!!! a diffondere quello che sta accadendo....