Italia, abbiamo un problema di #demografia. Un nuovo record negativo di #nascite per il nostro Paese nel 2023. Ad oggi gli under 18 residenti sono circa 8,9 milioni. Cani e Gatti sono 14,5 milioni. O cominciamo a far pagare i contributi ai nostri amici a 4 zampe, oppure è il caso di trovare una soluzione per il nostro domani in #pensione #previdenza #istat
Post di Andrea Marzoli
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Il Regno Unito ha il peggior congedo di paternità in Europa? La campagna di Dad Shift nel Regno Unito richiama l'attenzione su un problema urgente, spingendoci oltre la semplice richiesta di un congedo equo. Mira a ridefinire il ruolo paterno nella società moderna. Una paternità partecipativa e accudente: - promuove una nuova visione della mascolinità - incoraggia la condivisione delle responsabilità di cura - sfida gli stereotipi di genere - contribuisce a prevenire la violenza di genere I benefici sono evidenti: i padri accudenti migliorano il benessere familiare e lo sviluppo dei figli. Con Parentsmile®, rispondiamo a questa esigenza di cambiamento culturale, portando nelle aziende partner l’impegno verso questo obiettivo comune. È il momento di agire, per un futuro in cui la cura dei figli sia davvero una responsabilità condivisa. Uniamoci a questa battaglia di civiltà. Il cambiamento parte da noi: dalle nostre famiglie e dalle nostre aziende, per costruire un mondo del lavoro e una società più equi e inclusivi.
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AVERE FIGLI IN ITALIA: UNA SFIDA QUOTIDIANA Ogni tanto sento parlare del calo della natalità in Italia e dell'aumento dell'età media della popolazione. Ma cosa significa davvero avere figli nel nostro Paese oggi? Io e mia moglie, fortunatamente, lavoriamo entrambi. Abbiamo due bambini piccoli, uno di 20 mesi e uno di 5 mesi. Entrambi lavoriamo a tempo pieno, ma la gestione dei nostri figli è una sfida continua. La nostra figlia maggiore frequenta l'asilo comunale fino alle 16:30, con un costo di 350 euro al mese, più i pannolini. Il nostro piccolo, non essendo riuscito a entrare al comunale, deve andare in un asilo privato, che ci costa 750 euro al mese, più pannolini e latte. In totale, spendiamo oltre 1100 euro al mese solo per l'asilo nido. A questo si aggiunge il costo di una baby sitter che ci aiuta dalle 16:30 alle 18:30, l'orario in cui riusciamo a tornare a casa. È davvero sostenibile un sistema del genere? Come possiamo aspettarci che le famiglie italiane crescano e prosperino in queste condizioni?
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Il calo demografico prosegue, con una flessione dei nuovi nati che ha riguardato 14mila bambini in meno nel 2023 rispetto al 2022, facendo segnare così il nuovo minimo storico di nascite. Questo comporterà in futuro un aumento della popolazione anziana, con una conseguente diminuzione di quella attiva. La lettura dell’articolo porta a pensare all’importanza di ampliare l’assistenza complementare, per esempio con soluzioni assicurative dedicate come la nostra LTC Scegli per una Lungavita,. #italia #natalità #istat #popolazione #dati
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Il calo demografico prosegue, con una flessione dei nuovi nati che ha riguardato 14mila bambini in meno nel 2023 rispetto al 2022, facendo segnare così il nuovo minimo storico di nascite. Questo comporterà in futuro un aumento della popolazione anziana, con una conseguente diminuzione di quella attiva. La lettura dell’articolo porta a pensare all’importanza di ampliare l’assistenza complementare, per esempio con soluzioni assicurative dedicate come la nostra LTC Scegli per una Lungavita. #generali #italia #calo #natalità #prospettive #soluzioni #ltc #longtermcare
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Essere o non essere genitori non è (solo) una questione di soldi, ma di volontà. A dirlo sono i diversi studi condotti nel tempo che mostrano un aumento delle persone che scelgono di non avere figli. In Italia si discute spesso di denatalità con un approccio prettamente economico. Si cerca di dare un senso al calo delle nascite definendo il fenomeno come conseguenza della precarietà lavorativa, degli stipendi troppo bassi paragonati al costo della vita e si punta il dito contro welfare e congedi parentali sempre troppo limitati. Le soluzioni proposte hanno quindi mantenuto l’aspetto economico, tuttavia se il calo demografico fosse solo una questione di soldi basterebbe un lavoro, una casa e un sistema di welfare efficiente (tutti ingredienti che, in ogni caso, sono assenti nell’agenda politica) per aumentare il numero di nuovi nati e nate. La realtà però è più complessa di così. Qualcosa è cambiato e le politiche contro la denatalità ne stanno già tenendo conto, affiancando a delle presunte soluzioni economiche un’aggressione più o meno velata alla scelta di non riprodursi. La nuova narrazione sulla maternità, il valore sociale attribuito alla donna-madre e il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza messo in discussione sono solo alcuni esempi di questo atteggiamento.
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GRANDI ANZIANI E DENATALITÀ. Aumenta l'#aspettativadivita, tuttavia aumentano anche i grandi #anziani e cresce la #denatalità: 'Si prevede che nel 2042 la #popolazione #over65 tocchi i 18,7 milioni, rispetto ai 14 milioni del 2023, con un indice di vecchiaia che dovrebbe salire a 304 contro il 188 attuale. Al contrario, la popolazione nella fascia 15-64 anni diminuirà a 31,3 milioni dagli oltre 37,5 milioni attuali. Gli #ultraottantenni aumenteranno del 33,7% rispetto al 2022, superando i 6 milioni e gli #ultranovantenni arriveranno a 2,3 milioni (+56,8%)'. Inoltre i #nucleifamiliari saranno sempre più piccoli. I #problemi riguarderanno la carenza dei #serviziessenziali (a rischio l'#assistenzasanitaria e la tenuta del #sistemapensionistico) e la #nonautosufficienza. Per #pianificare il #futuro è necessario partire dalla base, cioè dalla #protezione. Parlane con il tuo #consulente di fiducia! #consulenza #protection #insurance #ltc #previdenzacomplementare #giovani #invecchiamento #lifeplanner
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Inverno demografico. Fenomeno comune in tutta Europa (e non solo) ma da noi partito con qualche decennio di anticipo. L’impatto socio economico ha un potenziale devastante già che tra 2 decenni avremo più pensionati che lavoratori. Ma nel dibattito stiamo ancora a discussioni sulle cause. C’è un filone che punta il dito sull’edonismo delle nuove generazioni che non hanno voglia di fare figli e preferiscono godersi la vita: lo trovo poco utile. Meglio supportare chi vuole averne. E dall’articolo qui sotto si capisce che c’è tanto da fare: i figli sono la prima causa di impoverimento delle famiglie. Lo chiamerei diritto ad avere e crescere dignitosamente dei figli. Diritto che in Italia è ai minimi termini da decenni. E non sono i bonus mamma o bebé a legislature alterne a cambiare le cose. E il tema economico è così rilevante che anche il tasso di natalità delle famiglie immigrate in Italia si adegua a quello autoctono in pochi anni. Un Paese senza giovani è un Paese con un futuro… alle spalle. #Demografia #Natalità
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Le ricette per la natalità Nel 2023 ennesimo calo: 379 mila nuovi nati Parigi punta sui congedi, l’Ungheria sui sussidi
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In Italia gli over 65 aumentano di anno in anno, così come gli ultra ottantenni che nel 2050 potrebbero essere più di 8.5 milioni. E’ una bella notizia che sempre più persone arrivano alla terza età e vanno anche oltre, ma è ormai chiaro che l’impostazione sociale ed economica del Paese deve essere aggiornata e adeguata ad una società che cambia rapidamente. Resta un grande problema: la mancanza di giovani. Del resto l’Italia non sostiene adeguatamente le coppie ad avere figli e al tempo stesso spinge i migliori talenti in erba a cercare Paesi che dal punto di vista professionale offrono maggiori occasioni. Avremo mai una classe dirigente disposta almeno a porsi il problema?
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architetto supervisore cantiere, automotive
5 mesil'accostamento si poteva e si doveva evitare....meglio leggere il libro del professore Scienza