25 Maggio 2024 - Come interpretare il non quotato alla CUN TAGLI FRESCHI di Venerdì 24 maggio? RUDY MILANI, Allevatore e referente della Federazione nazionale di prodotto Suini di Confagricoltura, offre la propria interpretazione. “La Filiera è alle prese con un aumento generalizzato dei costi di produzione a tutti i livelli – analizza Milani -. I costi di produzione si mantengono elevati, i costi fissi sono cresciuti. Vale per l’allevamento e, appunto, vale anche per gli altri anelli della catena di approvvigionamento. Il non quotato di ieri in CUN non è altro che il tentativo di richiamare l’attenzione su una situazione complessivamente tesa e credo che non vi siano alternative al fatto che, per poter stare a galla, bisogna ad ogni passaggio pagare qualcosa di più, maiale compreso”. I costi di produzione, aumentati anche in stalla, “sono arrivati a livelli impensabili solo qualche anno fa”, calcola Rudy Milani. E poi si assiste al paradosso nel segmento dei SUINETTI, che possono contare, grazie a una mancanza di materia prima, su quotazioni remunerative. “Nonostante oggi gli allevatori di suinetti stiano guadagnando, le SCROFAIE continuano a chiudere, a conferma di una crisi innescata da diversi fattori e che a volte il prezzo da solo non basta per invertire – invita a riflettere il referente nazionale per la suinicoltura di Confagri -. Siamo di fronte a una mancanza di reperibilità di manodopera professionale, a questioni sanitarie aperte, come la PRRS, che sta facendo danni su scala europea, dobbiamo come Allevatori fronteggiare anche l’incertezza sul piano normativo, fra benessere animale e legislazioni ambientali. Su tutto, poi, si stende il manto nero della PSA, che è un moltiplicatore di incognite e il problema più grande che abbiamo non solo come Allevatori, ma come Filiera”. TESEO.clal.it Buona Domenica da Marika De Vincenzi Buona Domenica da Angelo Rossi Figlio di TESEO e DIRCE
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25 Maggio 2024 - Come interpretare il non quotato alla CUN TAGLI FRESCHI di Venerdì 24 maggio? RUDY MILANI, Allevatore e referente della Federazione nazionale di prodotto Suini di Confagricoltura, offre la propria interpretazione. “La Filiera è alle prese con un aumento generalizzato dei costi di produzione a tutti i livelli – analizza Milani -. I costi di produzione si mantengono elevati, i costi fissi sono cresciuti. Vale per l’allevamento e, appunto, vale anche per gli altri anelli della catena di approvvigionamento. Il non quotato di ieri in CUN non è altro che il tentativo di richiamare l’attenzione su una situazione complessivamente tesa e credo che non vi siano alternative al fatto che, per poter stare a galla, bisogna ad ogni passaggio pagare qualcosa di più, maiale compreso”. I costi di produzione, aumentati anche in stalla, “sono arrivati a livelli impensabili solo qualche anno fa”, calcola Rudy Milani. E poi si assiste al paradosso nel segmento dei SUINETTI, che possono contare, grazie a una mancanza di materia prima, su quotazioni remunerative. “Nonostante oggi gli allevatori di suinetti stiano guadagnando, le SCROFAIE continuano a chiudere, a conferma di una crisi innescata da diversi fattori e che a volte il prezzo da solo non basta per invertire – invita a riflettere il referente nazionale per la suinicoltura di Confagri -. Siamo di fronte a una mancanza di reperibilità di manodopera professionale, a questioni sanitarie aperte, come la PRRS, che sta facendo danni su scala europea, dobbiamo come Allevatori fronteggiare anche l’incertezza sul piano normativo, fra benessere animale e legislazioni ambientali. Su tutto, poi, si stende il manto nero della PSA, che è un moltiplicatore di incognite e il problema più grande che abbiamo non solo come Allevatori, ma come Filiera”. TESEO.clal.it Buona Domenica da Marika De Vincenzi Buona Domenica da Angelo Rossi Figlio di TESEO e DIRCE
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🌍 11 Gennaio 2025 - Sfide, obiettivi, o semplicemente buoni propositi per rilanciare la filiera suinicola nel 2025. Antenore CERVI, Allevatore reggiano e referente nazionale per il settore Suini di CIA-Agricoltori Italiani, mette in fila quattro priorità. 1️⃣ Emergenza Peste Suina Africana (PSA) “Il primo obiettivo è uscire dalla Peste suina africana, dopo la conferma nei giorni scorsi di un nuovo caso a Piacenza – dichiara Cervi -. Bisogna uscire in fretta dall’emergenza e fare in modo che siano previsti indennizzi adeguati agli Allevatori, non soltanto quelli colpiti direttamente dalla Psa, perché vi sono anche danni collaterali legati alle restrizioni e oggi più che mai assistiamo ad allevamenti che chiudono in maniera definitiva”. 2️⃣ Difesa delle DOP, a partire dal Prosciutto di Parma “I numeri di oggi ci dicono che abbiamo raggiunto i minimi storici nella produzione di cosce per il Prosciutto di Parma, senza ottenere alcun beneficio per la filiera – osserva -. I consumi non sono brillanti e temo che nel 2025, dopo un anno soddisfacente per gli Allevatori, i listini subiscano un arretramento che finirà per mettere in crisi di nuovo la parte produttiva. Dovremmo investire con politiche di sostegno ad ampio raggio, prendendo come esempio i casi virtuosi delle DOP lattiero casearie e del comparto avicolo, dove si registrano da anni scenari di sostanziale stabilità, quando non di crescita strutturale”. 3️⃣ Burocrazia “Nel 2025 gli Allevatori dovranno fare i conti con nuovi adempimenti in materia di tracciabilità, biosicurezza, impatto ambientale, trattamenti sanitari. Tutte richieste legittime, beninteso, ma dobbiamo lavorare per alleggerire la burocrazia, che ha un peso eccessivo in termini di tempo e di oneri sulle spalle degli Allevatori”, riconosce Cervi. 4️⃣ Scenario internazionale “L’ultimo tema, in uno scenario che meriterebbe un elenco decisamente più lungo”, prosegue il referente di Cia-Agricoltori Italiani, “è legato al quadro internazionale, dove fra guerre, instabilità, incognita dazi ci potremmo trovare di fronte nuove ondate di volatilità sui mercati, a partire dai rincari dell’energia, passando per i prezzi delle materie prime, col rischio che un aumento del costo dei cereali vada a pesare sui bilanci degli allevamenti. Per questo ritengo strategico puntare su una nuova fase di investimenti nell’ambito delle rinnovabili agricole e per rafforzare le filiere cerealicole, migliorando il tasso di autoapprovvigionamento”. 📊 Per approfondire l'analisi, clicca qui: 🔗 Peste Suina Africana (PSA) - panoramica mondiale: https://lnkd.in/dS-hNQru 🔗 ITALIA - sigillature del Prosciutto di Parma: https://lnkd.in/dzUntxDb 🔗 Costo dell’energia e delle materie prime: https://lnkd.in/dKJCKRfM Buona Domenica da Marika De Vincenzi
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🌍 11 Gennaio 2025 - Sfide, obiettivi, o semplicemente buoni propositi per rilanciare la filiera suinicola nel 2025. Antenore CERVI, Allevatore reggiano e referente nazionale per il settore Suini di CIA-Agricoltori Italiani, mette in fila quattro priorità. 1️⃣ Emergenza Peste Suina Africana (PSA) “Il primo obiettivo è uscire dalla Peste suina africana, dopo la conferma nei giorni scorsi di un nuovo caso a Piacenza – dichiara Cervi -. Bisogna uscire in fretta dall’emergenza e fare in modo che siano previsti indennizzi adeguati agli Allevatori, non soltanto quelli colpiti direttamente dalla Psa, perché vi sono anche danni collaterali legati alle restrizioni e oggi più che mai assistiamo ad allevamenti che chiudono in maniera definitiva”. 2️⃣ Difesa delle DOP, a partire dal Prosciutto di Parma “I numeri di oggi ci dicono che abbiamo raggiunto i minimi storici nella produzione di cosce per il Prosciutto di Parma, senza ottenere alcun beneficio per la filiera – osserva -. I consumi non sono brillanti e temo che nel 2025, dopo un anno soddisfacente per gli Allevatori, i listini subiscano un arretramento che finirà per mettere in crisi di nuovo la parte produttiva. Dovremmo investire con politiche di sostegno ad ampio raggio, prendendo come esempio i casi virtuosi delle DOP lattiero casearie e del comparto avicolo, dove si registrano da anni scenari di sostanziale stabilità, quando non di crescita strutturale”. 3️⃣ Burocrazia “Nel 2025 gli Allevatori dovranno fare i conti con nuovi adempimenti in materia di tracciabilità, biosicurezza, impatto ambientale, trattamenti sanitari. Tutte richieste legittime, beninteso, ma dobbiamo lavorare per alleggerire la burocrazia, che ha un peso eccessivo in termini di tempo e di oneri sulle spalle degli Allevatori”, riconosce Cervi. 4️⃣ Scenario internazionale “L’ultimo tema, in uno scenario che meriterebbe un elenco decisamente più lungo”, prosegue il referente di Cia-Agricoltori Italiani, “è legato al quadro internazionale, dove fra guerre, instabilità, incognita dazi ci potremmo trovare di fronte nuove ondate di volatilità sui mercati, a partire dai rincari dell’energia, passando per i prezzi delle materie prime, col rischio che un aumento del costo dei cereali vada a pesare sui bilanci degli allevamenti. Per questo ritengo strategico puntare su una nuova fase di investimenti nell’ambito delle rinnovabili agricole e per rafforzare le filiere cerealicole, migliorando il tasso di autoapprovvigionamento”. 📊 Per approfondire l'analisi, clicca qui: 🔗 Peste Suina Africana (PSA) - panoramica mondiale: https://lnkd.in/dS-hNQru 🔗 ITALIA - sigillature del Prosciutto di Parma: https://lnkd.in/dzUntxDb 🔗 Costo dell’energia e delle materie prime: https://lnkd.in/dKJCKRfM Buona Domenica da Marika De Vincenzi
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23 Novembre 2024 - Il prezzo dei suini da macello da tre settimane – pur partendo da valori record - subisce un ridimensionamento che non si spiega con la legge della domanda e dell’offerta. “E questo perché, se guardiamo al mercato dei suini destinati al circuito tutelato – osserva RUDY MILANI, Allevatore e responsabile della Federazione Nazionale di Prodotto (FNP) Suini di Confagricoltura – siamo di fronte a un’OFFERTA SCARSA e a una DOMANDA ELEVATA, dinamica che di per sé dovrebbe imprimere un’accelerazione ai listini e non il contrario”. Certo, in questa fase sono entrati in gioco altri elementi: l’IMPORT ANIMALI VIVI anche del peso di 160 chilogrammi dall’Ungheria e CARNE SUINA da Germania e Polonia, che hanno creato pressione sul mercato nazionale, calmierando i listini nazionali del suino. Il ridimensionamento dei prezzi rappresenta UNA BOCCATA D’OSSIGENO temporanea agli anelli della FILIERA a valle dell’allevamento, “che hanno difficoltà a ribaltare sulla distribuzione e sul consumatore finale i maggiori costi legati al prezzo dei suini e della carne suina”, prosegue Milani. Le previsioni future possono partire, per l’Allevatore Trevigiano, “dalla prospettiva che a breve non vi saranno aumenti produttivi in termini di animali, anche per effetto della riforma dei disciplinari dei prosciutti DOP che fin da subito ha visto Confagricoltura esprimere una posizione critica, ma che non si è voluta ascoltare”. Fra le CRITICITA’ del SETTORE, Milani menziona la Peste suina africana (PSA), tanto che “ad oggi il 10% dei Comuni che detengono suini in Italia che è soggetto a restrizioni, il che significa fare riferimento a una superficie complessiva di circa 20-25mila chilometri quadrati per circa il 15% della mandria suina nazionale”. Il responsabile della FNP di Confagricoltura aggiunge altri numeri per delineare il quadro: “Nelle tre principali Regioni del Nord Italia per la suinicoltura, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, contiamo 488mila maiali in zona 1, che è la zona di restrizione più blanda, 92mila maiali in zona 2 e 360mila maiali in zona 3, che è l’area assoggetta alle maggiori restrizioni. Significa che lo scenario è complesso e non aiuta per niente”. Serve attenzione e maggiore DIALOGO all’interno della FILIERA, “perché le situazioni di FORTE TENSIONE sui prezzi rischia di scatenare situazioni problematiche”, conclude Rudy Milani. www.Teseo.clal.it Buona Domenica da Marika De Vincenzi
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23 Novembre 2024 - Il prezzo dei suini da macello da tre settimane – pur partendo da valori record - subisce un ridimensionamento che non si spiega con la legge della domanda e dell’offerta. “E questo perché, se guardiamo al mercato dei suini destinati al circuito tutelato – osserva RUDY MILANI, Allevatore e responsabile della Federazione Nazionale di Prodotto (FNP) Suini di Confagricoltura – siamo di fronte a un’OFFERTA SCARSA e a una DOMANDA ELEVATA, dinamica che di per sé dovrebbe imprimere un’accelerazione ai listini e non il contrario”. Certo, in questa fase sono entrati in gioco altri elementi: l’IMPORT ANIMALI VIVI anche del peso di 160 chilogrammi dall’Ungheria e CARNE SUINA da Germania e Polonia, che hanno creato pressione sul mercato nazionale, calmierando i listini nazionali del suino. Il ridimensionamento dei prezzi rappresenta UNA BOCCATA D’OSSIGENO temporanea agli anelli della FILIERA a valle dell’allevamento, “che hanno difficoltà a ribaltare sulla distribuzione e sul consumatore finale i maggiori costi legati al prezzo dei suini e della carne suina”, prosegue Milani. Le previsioni future possono partire, per l’Allevatore Trevigiano, “dalla prospettiva che a breve non vi saranno aumenti produttivi in termini di animali, anche per effetto della riforma dei disciplinari dei prosciutti DOP che fin da subito ha visto Confagricoltura esprimere una posizione critica, ma che non si è voluta ascoltare”. Fra le CRITICITA’ del SETTORE, Milani menziona la Peste suina africana (PSA), tanto che “ad oggi il 10% dei Comuni che detengono suini in Italia che è soggetto a restrizioni, il che significa fare riferimento a una superficie complessiva di circa 20-25mila chilometri quadrati per circa il 15% della mandria suina nazionale”. Il responsabile della FNP di Confagricoltura aggiunge altri numeri per delineare il quadro: “Nelle tre principali Regioni del Nord Italia per la suinicoltura, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, contiamo 488mila maiali in zona 1, che è la zona di restrizione più blanda, 92mila maiali in zona 2 e 360mila maiali in zona 3, che è l’area assoggetta alle maggiori restrizioni. Significa che lo scenario è complesso e non aiuta per niente”. Serve attenzione e maggiore DIALOGO all’interno della FILIERA, “perché le situazioni di FORTE TENSIONE sui prezzi rischia di scatenare situazioni problematiche”, conclude Rudy Milani. www.Teseo.clal.it Buona Domenica da Marika De Vincenzi
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🥛🐄 Sappiamo bene che il futuro del latte passa per la passione e la determinazione di chi lo produce ogni giorno. 👨🌾 Per questo oggi vogliamo raccontarvi la storia di quattro allevatori alle porte di Roma che, nonostante le sfide del settore, continuano a credere nel valore del loro lavoro e nel ruolo fondamentale del latte nella nostra società. 💚 Scopri la loro storia e lasciati ispirare da chi, investendo in innovazioni e pratiche sostenibili, costruisce il futuro di questo settore, giorno dopo giorno, con dedizione e amore per la terra e gli animali. Leggi l'articolo completo 👇 #Ruminantia #FuturoDelLatte #Agricoltura #Allevamento #StorieDiSuccesso
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19 Ottobre 2024 - Resta sempre l’incognita della Peste suina africana (PSA), ma gli attuali prezzi dei suini grassi da macello, che hanno raggiunto in CUN a Mantova la quotazione di 2,385 €/kg, consentono agli allevatori di pianificare i propri investimenti aziendali. Così sta facendo Marco BOMPIERI, Allevatore mantovano iscritto a Coldiretti. “Stiamo facendo investimenti rilevanti nelle scrofaie, per migliorare alcuni aspetti cruciali, dall’automazione per far fronte alle difficoltà di reperire manodopera specializzata, passando per il benessere animale e la sanità – spiega Bompieri -. Interventi che avevamo pianificato da tempo, ma che oggi il mercato ci consente di fare con maggiore serenità, visto il miglioramento dei margini, in questa fase di mercato”. Sul piano del DIALOGO di filiera, la porta resta sempre aperta per un confronto fra i diversi anelli della catena di approvvigionamento. “Non abbiamo ancora ricevuto richieste in tal senso, ma il nostro caso è abbastanza singolare, in quanto abbiamo una struttura che ci porta ad avere confronti quasi quotidiani con i macelli e i salumifici – spiega Marco Bompieri -. Non ci limitiamo a fornire i maiali, ma privilegiamo il dialogo costruttivo con i nostri partner. Se il confronto dovesse assumere i contorni del tavolo istituzionale con le varie rappresentanze, saremmo come sempre disponibili a dare il nostro contributo”. Le ultime elaborazioni di TESEO indicano un aumento del numero di suini tatuati, destinati per il circuito tutelato. “Non sarà nei primi mesi del 2025, ma ritengo di poter confermare l’incremento della DISPONIBILITA’ del numero degli animali nel corso del prossimo anno – valuta Bompieri -. Ma sono convinto che spazi per investire continueranno ad esserci. Il problema, semmai, per gli Allevatori è legato alla manodopera e al ricambio generazionale”. https://teseo.clal.it/ Buona Domenica da Marika De Vincenzi
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19 Ottobre 2024 - Resta sempre l’incognita della Peste suina africana (PSA), ma gli attuali prezzi dei suini grassi da macello, che hanno raggiunto in CUN a Mantova la quotazione di 2,385 €/kg, consentono agli allevatori di pianificare i propri investimenti aziendali. Così sta facendo Marco BOMPIERI, Allevatore mantovano iscritto a Coldiretti. “Stiamo facendo investimenti rilevanti nelle scrofaie, per migliorare alcuni aspetti cruciali, dall’automazione per far fronte alle difficoltà di reperire manodopera specializzata, passando per il benessere animale e la sanità – spiega Bompieri -. Interventi che avevamo pianificato da tempo, ma che oggi il mercato ci consente di fare con maggiore serenità, visto il miglioramento dei margini, in questa fase di mercato”. Sul piano del DIALOGO di filiera, la porta resta sempre aperta per un confronto fra i diversi anelli della catena di approvvigionamento. “Non abbiamo ancora ricevuto richieste in tal senso, ma il nostro caso è abbastanza singolare, in quanto abbiamo una struttura che ci porta ad avere confronti quasi quotidiani con i macelli e i salumifici – spiega Marco Bompieri -. Non ci limitiamo a fornire i maiali, ma privilegiamo il dialogo costruttivo con i nostri partner. Se il confronto dovesse assumere i contorni del tavolo istituzionale con le varie rappresentanze, saremmo come sempre disponibili a dare il nostro contributo”. Le ultime elaborazioni di TESEO indicano un aumento del numero di suini tatuati, destinati per il circuito tutelato. “Non sarà nei primi mesi del 2025, ma ritengo di poter confermare l’incremento della DISPONIBILITA’ del numero degli animali nel corso del prossimo anno – valuta Bompieri -. Ma sono convinto che spazi per investire continueranno ad esserci. Il problema, semmai, per gli Allevatori è legato alla manodopera e al ricambio generazionale”. https://teseo.clal.it/ Buona Domenica da Marika De Vincenzi
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ecco il nuovo numero!
👑 È Pier Luigi Arata “l’uomo copertina” dell’ultimo numero del Corriere Ortofrutticolo. Con lui, il “numero uno” del pomodoro trasformato, Asipo Società Agricola Cooperativa ha raggiunto il vertice di settore in Italia e nel continente. 🔎 All’interno del mensile, un ampio resoconto dell’evento “Protagonisti dell’Ortofrutta italiana” e spazio al grave problema della siccità al Sud, alla crisi della pericoltura e agli ultimi dati, in chiaroscuro, dell’import-export. 🛒 Nella sezione Mercati & Distribuzione, le ultime notizie sul pianeta GDO e un articolo dedicato alla ormai inevitabile riforma dell’ingrosso ortofrutticolo. 🍈🍉🍑 Due i Focus prodotto, entrambi di sapore estivo: il primo su meloni e angurie, il secondo sulle drupacee. NB - Al LINK al PRIMO COMMENTO, è scaricabile una versione ridotta del numero!
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